Terza pressa piegatrice per l’azienda altoatesina specializzata in sistemi di vetratura. Hannes Huber è una consolidata realtà altoatesina specializzata nella produzione e costruzione di complessi sistemi di vetratura che combinano creatività, efficienza e tecniche di lavorazione ultramoderne. La pressa piegatrice ibrida .SUPERIOR 170/41 è ormai la terza macchina a marchio VICLA – dopo una cesoia e un’altra pressa piegatrice - all’interno del parco macchine dell’azienda altoatesina che opera è ormai una realtà affermata in Alto Adige, Svizzera, Germania e Austria. Il Sig Huber, titolare dell’omonima azienda – che conta 13 dipendenti e oltre 15 anni di attività –ha commentato così la scelta di affidarsi nuovamente alla tecnologia VICLA: “Non è il primo prodotto a marchio VICLA che utilizziamo per le nostre lavorazioni. Abbiamo già in dotazione una pressa e una cesoia. Sono macchine dall’efficienza già collaudata da anni, con prerogative di precisione e velocità. Caratteristiche fondamentali che ci hanno fatto propendere ancora sulla scelta di una vostra macchina, una .SUPERIOR 170/41 per l’esattezza”. L’imprenditore altoatesino continua così: “Già dai primi utilizzi abbiamo avuto conferma delle aspettative che avevamo riversato sulla macchina. In azienda abbiamo appena portato a termine un lavoro su quasi 2.000 staffe con 3 piegature differenti. Montando sulla pressa attrezzature speciali siamo riusciti a effettuare la lavorazione in un colpo solo”. Altro punto per cui Hannes Huber esprime soddisfazione è il vantaggio di disporre di una pressa realizzata secondo le loro esigenze di produzione, essendo stata progettata su misura. Per quanto riguarda il servizio di assistenza pre e post vendita, il Sig. Huber conferma che: “La macchina è stata consegnata puntualmente” ci fa sapere “senza nessun intoppo. La consegna è stata tempestiva. Durante l’installazione il tecnico VICLA è stato efficiente e professionale”. Grazie a Hannes Huber per la sua preziosa testimonianza. Per approfondimenti sull’azienda di Varna (provincia di Bolzano) e sulle speciali produzioni che è in grado di realizzare, visitate il sito www.hanneshuber.it
Una pressa .SUPERIOR 170/31 a 4 assi con CNC ESA S 640 va ad arricchire il parco macchine della Pegoraro Snc. Il titolare dell'omonima azienda veneta racconta i motivi della sua scelta. A distanza di circa 18 anni dalla sua fondazione, oggi è un nuovo inizio per la Pegoraro Snc, l’azienda di Rossano Veneto, in provincia di Vicenza, specializzata in lavorazioni artigianali di ferro e acciaio come strutture in carpenterie, rivestimenti, scale, arredi, ringhiere, recinzioni e cancelli. Il parco macchine dell'azienda si arricchisce con l'ingresso in azienda di un valido ed efficiente compagno di lavoro. Si tratta di una pressa piegatrice VICLA .SUPERIOR 170/31, 4 assi con CNC ESA S 640, 2 riferimenti aggiuntivi e 2 sostegni lamiera anteriori su guida lineare regolabili. “Per la Pegoraro Snc è stato un notevole salto di qualità passare da una macchina tradizionale a una sincronizzata. Due mondi completamente diversi in termini di produzione, efficienza e rapidità di esecuzione”, fa sapere il Sig. Paolo Pegoraro, titolare e fondatore dell’omonima azienda. “Abbiamo scelto una pressa VICLA”, continua l’imprenditore veneto, “dopo essere venuti in contatto con il marchio alla Fiera Lamiera di Bologna. Una scelta dettata da diversi motivi, a cominciare dall'ottimo rapporto qualità/prezzo, dalla solidità della struttura, la profondità dell’incavo, il tonnellaggio. Ci hanno particolarmente convinto anche il tipo di software in dotazione alla macchina e, perché no, il suo impatto estetico”. Tra i vari optional installati, l'azienda ha personalizzato la piegatrice con l'aggiunta di 2 sostegni lamiera anteriori su guida lineare regolabili che permettono di lavorare la lamiera con maggiore precisione e facilità per l'operatore. È un acquisto che va a supportare in modo sostanziale la mission aziendale della Pegoraro snc e che si traduce nella volontà di offrire ai propri clienti un servizio completo grazie alla collaborazione di personale altamente qualificato e l’impiego di tecnologie all'avanguardia. Tecnologie per cui il marchio VICLA è oggi orgogliosa di offrire un valido contributo d’innovazione. Oltre che per i contenuti tecnici, il titolare della Pegoraro Snc si dice soddisfatto dell’acquisto anche in termini di semplicità di utilizzo della macchina – “l’operatore ha imparato nel giro di 4 o 5 giorni” – e per i servizi offerti. Come l’assistenza sia nella fase di pre acquisto che successivamente alla consegna. Suggerimenti per migliorare l’offerta VICLA? Aggiungerei un’ulteriore guida d’appoggio ai carrellini frontali di supporto alla lamiera ed ottimizzerei la pompa del circuito idraulico”. Grazie al Sig. Paolo Pegoraro per il suo cordiale riscontro. Per approfondimenti su questa realtà produttiva che conta una decina circa di dipendenti e uno stabilimento di circa 1000 m2, visitate il sito pegorarosnc.it Arrivederci alla prossima Case History firmata VICLA.
All'interno di un officina il tema dei problemi nella produzione rappresenta un argomento molto complesso perché prende in esame molti aspetti dei processi produttivi. Nell’ambito delle presse piegatrici si possono fare due grosse distinzioni tra: problemi all'acquisto problemi nel tempo I primi sono legati principalmente a una scarsa attenzione progettuale e realizzativa. I secondi derivano in parte dai primi e in parte da una serie di abitudini errate nell'utilizzo e nella manutenzione della macchina. I principali problemi all'acquisto di una pressa piegatrice 1) Scarsa precisione strutturale È innegabile che le macchine proposte a prezzi stracciati e provenienti da Paesi dove si predilige la quantità alla qualità produttiva, non possano vantare una cura costruttiva accettabile. Quindi, tra i problemi da subito riscontrabili su una pressa piegatrice, ci sono lo scarso allineamento tra la traversa e il banco e il mancato parallellismo delle spalle. Come puoi pensare di piegare la lamiera correttamente se la piegatrice che utilizzi non è stata costruita con attenzione? Se ci pensi bene, è come cercare di tracciare una linea dritta con un righello storto. Quando invece le spalle sono montate parallelamente (con una tolleranza centesimale), il registro posteriore può muoversi con precisione e velocità. Questo ti aiuta ad ottenere maggiore precisione nella piegatura e quindi anche minor errori e sprechi di materiale. Un altro problema tecnico-strutturale che può avere la pressa piegatrice riguarda la non perpendicolarità delle guide. Questo aspetto, unito ad altre importanti caratteristiche della macchina, può fare la differenza tra una buona piegatrice e una piegatrice pessima. Ad esempio, le presse piegatrici dotate di doppia guida consentono di mantenere la stabilità e la perpendicolarità della traversa superiore rispetto al piano di lavoro. In questo modo, la piegatrice per lamiera mantiene la precisione di piega con utensili e intermedi differenti e garantisce il mantenimento dei centraggi effettuati al collaudo. 2) Qualità degli organi di movimento e loro gestione. Ci stiamo riferendo in particolare ai cilindri e alle righe ottiche, ma anche e soprattutto al registro posteriore. Prima di acquistare una pressa piegatrice nuova o usata è sempre consigliabile controllare la qualità e il movimento di questi organi, specialmente del registro posteriore perché è l'elemento da subito visibile. Ecco un tipo di verifica che puoi fare sul registro posteriore: Si muove velocemente? I movimenti sono precisi e rapidi? I riscontri si muovono e si arrestano con precisione? 3) Robustezza Sembra un tema scontato, ma non lo è affatto. Diffida sempre dalle presse piegatrici con strutture troppo esili, indipendentemente dal tipo di lavorazioni metalliche che devi fare; infatti non è accettabile che una singola lavorazione diversa danneggi irrimediabilmente la tua pressa piegatrice. Una pressa piegatrice di buona qualità è equipaggiata con sistemi di bombatura per compensare le flessioni strutturali. Che cosa si intende per bombatura? In pratica, durante il processo di piegatura, la macchina è sottoposta a una tensione che provoca una deformazione della struttura. Per compensare questo genere di stress entra in gioco la bombatura. La bombatura è quindi un sistema che compensa la naturale deflessione della traversa e del banco nel processo di piegatura della pressa piegatrice. Senza di essa, il risultato dell'angolo di piegatura risulterebbe irregolare. Il sistema di compensazione, per essere efficiente, deve essere calibrato tenendo conto anche della robustezza della macchina. Una pressa piegatrice di bassa qualità è formata da una struttura sottodimensionata. Se stai considerando l'acquisto di una pressa piegatrice, sia nuova sia usata, fai sempre attenzione a questo aspetto. Problemi riscontrabili nel tempo I problemi riscontrabili nel tempo sono spesso legati alla poca manutenzione e alla scarsa qualità costruttiva, che si presenta sotto forma di deformazioni, inaffidabilità e scarsa reperibilità dei materiali. 1) Deformazione irreversibile della macchina o dei componenti. Non è accettabile che né la struttura di una pressa piegatrice né gli accessori fondamentali, come gli intermedi, subiscano delle deformazioni irreversibili. Infatti, abbiamo visto quanto è importante che la piegatrice abbia una struttura del banco, della traversa e delle spalle molto solida. Nel caso di una pressa piegatrice di bassa qualità, ti accorgerai ben presto che, usandola sotto sforzo, la struttura subirà delle deformazioni irreparabili. Infatti, quando le strutture sono lastre sottili o di materiale non adeguato, possono cedere sotto qualsiasi tipo di tensione, anche quelle non troppo eccessive. 2) Inaffidabilità d'insieme. Una pressa piegatrice è solo apparentemente una macchina semplice. In realtà è un'orchestra di componenti che devono essere scelti e realizzati a regola d'arte, oltre che durare nel tempo. Cilindri, raccordi, guide a ricircolo di sfere, motori, cuscinetti, encoder: ogni singolo pezzo, anche il più piccolo, se smette di funzionare crea un problema molto più grande. Uno degli errori più gravi infatti consiste nel non seguire normali procedure di pulizia e di controllo del corretto funzionamento dei componenti. Una corretta manutenzione della pressa piegatrice consente di preservare la qualità dei componenti e del loro funzionamento; in più, permette di fare una differenza significativa in termini di performance ed efficienza della macchina. 3) Scarsa reperibilità dei ricambi soggetti ad usura o guasti. L'affidabilità dei componenti, così come la reperibilità dei pezzi di ricambio sono strettamente legati al prezzo della pressa piegatrice. Che senso ha spendere una cifra stracciata se poi la pressa piegatrice non solo si guasta di continuo, ma è pure difficile ripararla? Tiriamo le somme I problemi di una pressa piegatrice, anche se parliamo strettamente della macchina e non del fornitore o dell'assistenza post-vendita, si rivelano come le più grandi cause di tutti gli sprechi di denaro che un'azienda è costretta ad affrontare. Una pressa piegatrice che non funziona correttamente può anche realizzare dei pezzi, ma il tempo speso nelle continue regolazioni e messe a punto è un'emorragia di denaro che nessuna impresa può permettersi. Scegli in modo accurato la tua prossima pressa: scopri i nostri modelli di piegatrici idrauliche, ibride e con inverter.
Sull’onda delle innovazioni Industria 4.0, in VICLA siamo impegnati quotidianamente nell’adozione di soluzioni tecniche ai massimi livelli di affidabilità ed efficienza. Il risultato è la progettazione di presse piegatrici in grado di operare sia in manuale, in tutta sicurezza da parte dell’operatore, sia in modo robotizzato per garantire una piegatura della lamiera di alta qualità. Controllo dell'angolo: che cos'è e come funziona? Come sai, il ritorno elastico rappresenta un elemento importantissimo da considerare al momento dello studio della piegatura della lamiera; infatti si manifesta con qualunque materiale e in qualunque condizione. Il ritorno elastico della lamiera influisce notevolmente sul piegato finale e per questo i costruttori di presse piegatrici hanno sviluppato sistemi di misurazione dell'angolo in grado di assicurare un risultato perfetto senza bisogno di interventi da parte dell'operatore o ulteriori correzioni. Il sistema di misurazione e controllo dell'angolo di piegatura consente di ottenere numerosi vantaggi: Effettua una misurazione dinamica mentre il pezzo è in piega Estrapola il dato ed calcola la correzione sul controllo numerico in tempo reale Esegue la piegatura in base alla correzione calcolata in precedenza Non prevede intervento dell'operatore Correzioni dell'angolo di piega Tutte le piegatrici per lamiera VICLA montano soluzioni tecnologiche all'avanguardia. Vantaggi del controllo dell'angolo di piega: Grande flessibilità nelle lavorazioni: garantisce ottimi risultati anche con pezzi dal bordo minimo in linea con la dimensione della matrice Massima precisione e ripetibilità senza intervento dell'operatore Calcolo della misura reale, non teorica, per un controllo dell’angolo ottimale già dalla prima piegatura Programmazione semplice e intuitiva Ovviamente non tutti i sistemi di controllo dell’angolo sono uguali e per conoscerne meglio le caratteristiche e le peculiarità è necessario un approfondimento. Controlli laser - Controllo dell'angolo V-Control Prevedono una coppia di carrelli che scorrono parallelamente ai lati del banco internamente ed esternamente rispetto all’operatore. Situati ai lati delle matrici hanno lo scopo di leggere, tramite un sistema di laser e telecamere, l’inclinazione dei lembi delle pieghe durante la deformazione. Il sistema utilizzato nelle presse piegatrici Vicla è quanto di migliore si possa trovare sul mercato oggi. La precisione garantita è molto elevata e dell’ordine di frazioni di grado. Il sistema è in grado di storicizzare il ritorno elastico delle lamiere garantendo un autoapprendimento della pressa costante e specifico sulla base delle situazioni reali dell’azienda. Inoltre i sensori per il rilevamento del ritorno elastico e i sistemi motorizzati per i movimenti del sensore si gestiscono facilmente da CNC. Ovviamente il sistema di controllo dell’angolo V-Control garantisce le migliori prestazioni se viene coadiuvato da una meccanica solida e precisa e da una perfetta integrazione con il controllo numerico. Proprio con quest’ultimo avviene un continuo dialogo di scambio di dati che permette l’applicazione perfetta con ogni articolo in lavorazione. Se, ad esempio per questioni di ingombro, una specifica piega non può essere misurata dal sistema di controllo dell’angolo la si può “legare” alla lettura precedente effettuata su un altro lembo dello stesso pezzo. Il controllo dell’angolo laser rappresenta un investimento sicuro e dal rientro sorprendentemente rapido in quanto rende del tutto superflue le continue operazioni di misurazione da parte dell’operatore con un aumento di produttività e di qualità davvero esponenziali. Controllo IRIS plus Pur facendo parte a tutti gli effetti del gruppo dei controlli dell’angolo di tipo ottico, IRIS plus è una soluzione in grado di compiere una lettura estremamente accurata durante la fase di piegatura pur rimanendo a distanza di sicurezza dall’area di lavoro. IRIS plus non pone alcun limite di ingombro perché è un sistema alloggiato direttamente all’interno dei dispositivi di sicurezza Lazersafe. In questo modo si eliminano tutte le eventuali interferenze tra i pezzi e i dispositivi di controllo dell’angolo e si raggiunge una versatilità di utilizzo totale. Con IRIS plus il controllo avviene in maniera perfetta ma non invasiva lasciando la piena libertà all’operatore in fase di lavoro e garantendo sempre risultati eccellenti con tutti gli utensili e tutti i materiali. VICLA adotta il sistema di controllo dell’angolo IRIS Plus proprio laddove può garantire le migliori prestazioni: sulle presse piegatrici di piccole dimensioni. Il sistema, infatti, consente una precisione e un'affidabilità molto interessanti se l’emettitore e il ricevente non si trovano oltre ad una certa distanza. Superati indicativamente i 2,5 metri, infatti, si assiste al naturale aumento del fenomeno della rifrazione dei raggi luminosi che raggiungono il sistema di controllo non sufficientemente nitidi. Il “disturbo” può essere abbattuto diminuendo la sensibilità del sistema ma con la conseguenza di non garantire la stessa precisione nella lettura degli angoli di piega. Quando acquistare un sistema di controllo dell'angolo? Spesso chi deve acquistare una nuova piegatrice, si trova in dubbio se montare anche un sistema di controllo dell'angolo. Valutare la necessità di un controllo dell'angolo è un tema complesso e non esiste una risposta univoca per ciascun caso, perché dipende molto dal tipo di lavorazioni e dalle esigenze della singola officina. A chi serve il controllo dell'angolo? Chi sta cercando un nuova pressa piegatrice, deve valutare attentamente tutti gli aspetti tecnici della macchina. Prima ancora di scegliere la marca, è importante considerare quali sono le proprie esigenze; molto spesso ci si lascia ammaliare dai grandi nomi blasonati, ma non c'è errore peggiore che lasciarsi guidare nella scelta solo dalla notorietà del brand o dal prezzo; spesso si finisce nel tralasciare l'aspetto tecnico. È di gran lunga più importante, quindi, avere ben chiaro quali sono le necessità di produzione della propria azienda. Anche nella scelta se acquistare o meno il controllo dell'angolo, è importante farsi almeno due domande: Che tipo di lavorazioni fai? Qual è il tuo obiettivo? Ad esempio, se i tuoi lotti sono sempre diversi e in quantità minime, o realizzi prototipi con materiali pregiati, oppure fai lavorazioni che richiedono estrema precisione di piega, dovresti considerare di equipaggiare la piegatrice con un sistema di controllo dell'angolo. Questo dispositivo non è solo un optional, ma è un vero e proprio alleato indispensabile per determinate lavorazioni, specialmente se il materiale è pregiato e un errore sull’angolo significa dover buttare il pezzo (e i tuoi soldi!). Molti imprenditori sono titubanti all'idea di utilizzare il controllo dell'angolo, per due ragioni: il pregiudizio sull'investimento iniziale, giudicato da molti troppo elevato; l'idea errata che il controllo dell'angolo rallenti troppo il lavoro. Si tratta di dubbi leciti, oppure sono frutto di errori di valutazione iniziale? Proviamo a rispondere. Il controllo dell’angolo costa troppo Il controllo dell'angolo data m è uno strumento molto sofisticato, dotato di vari metodi di misura che consentono di agevolare il processo di piegatura. È normale, quindi, che l'investimento iniziale rispecchi la complessità dell'optional. Tuttavia, a fronte di un investimento iniziale che può sembrare elevato, il prezzo del controllo dell'angolo è un parametro del tutto soggettivo e risente di molte considerazioni. Per esempio, hai mai provato a quantificare il costo del materiale buttato via a causa di errori e sprechi? Nel calcolo dovresti includere anche l'impatto economico di tutti i ritardi di consegna e le ore del personale perse per colpa di un lavoro sbagliato. Se non lo hai ancora fatto, ti meraviglierai nello scoprire quante migliaia di euro vengono sprecate per via di errori di piega, distrazioni e sprechi! Se invece già conosci i costi che stanno pesando sulla tua azienda, sicuramente sei in grado di valutare in maniera più corretta l'ammontare dell'investimento di un controllo dell'angolo. Pensaci bene: il valore del controllo dell'angolo supera tutti i soldi che hai buttato finora a causa di errori e sprechi di materiale? Il controllo dell’angolo rallenta il lavoro È vero che il controllo dell'angolo rallenta il processo di piegatura? Sicuramente il processo di misurazione richiede del tempo, che varia a seconda del metodo di misura utilizzato e della complessità del pezzo da eseguire. Per coloro che fanno fanno lavorazioni di precisione, prototipi, o utilizzano materiale pregiato, ad esempio, l’esecuzione del pezzo corretto al primo tentativo significa abbassare i costi, aumentare la qualità della produzione, e ridurre i rischi. Un altro aspetto importante da considerare è che, oggigiorno, i moderni controlli dell'angolo sono dotati di diversi metodi di utilizzo che consentono di scegliere la funzione più adatta a seconda del tipo di lavorazione. Ad esempio, se devi eseguire pieghe che hanno lo stesso angolo, puoi impostare il metodo di misurazione in modo tale che corregga tutti gli angoli uguali in base alle rilevazioni fatti sulla prima piega. Scarica la nostra guida sui metodi di utilizzo del controllo dell'angolo V-Control > SCARICA Allo stesso modo, se hai già ricavato il ritorno elastico di quel lotto di lamiere, puoi utilizzare una funzione particolare, simile al controllo Real Time, ma molto più veloce. In sintesi, invece di pensare a quanto il controllo dell'angolo rallenta il lavoro, non sarebbe più utile considerare quanto può aumentare la produttività?
La pressa piegatrice ibrida costituisce la più recente evoluzione della piegatura nel mercato attuale. Negli anni i costruttori hanno cercato soluzioni che andassero verso la riduzione delle difficoltà di standardizzazione e di realizzazione dei pezzi in lamiera, ma la piegatura presenta innumerevoli variabili legate al materiale e all’ambiente. Attraverso strumenti, funzionalità e innovazioni tecnologiche, la pressa piegatrice ha conosciuto una notevole evoluzione nel tempo, come descritto in questo articolo. piegatrici meccaniche, simili nel funzionamento alle presse eccentriche da stampaggio. Sono ormai del tutto inutilizzabili perché non rispondono all’attuale normativa sulla sicurezza e non si possono adeguare; promecam RG, macchine francesi non più sul mercato, con un unico punto di spinta centrale sollevavano il banco anziché far scendere la traversa; piegatrici idrauliche a barra di torsione, apparentemente simili a quelle odierne nella struttura, hanno in realtà il grosso limite di non disporre di cilindri indipendenti; piegatrici idrauliche sincronizzate, evoluzione delle macchine a barra di torsione, rendono la piegatura più semplice ed efficace, grazie a una superiore versatilità e precisione; piegatrici elettriche, in realtà poco diffuse; piegatrici ibride, rappresentano l'ultima evoluzione della piegatura presente sul mercato. Presse piegatrice ibrida: efficienza ed innovazione in un'unica macchina Le presse piegatrici ibride racchiudono in sé il meglio della tecnologia idraulica unita a un sistema di gestione elettronico eccellente. Tale sistema, stravolge molti degli assiomi che gli operatori hanno ormai radicati nella propria esperienza. Infatti, una cattiva piegatura è quasi sempre imputabile ad una lamiera dallo spessore non costante e di cattiva qualità. Ma quando finalmente si hanno a disposizione posizionamenti della traversa millesimali, emergono tutti i difetti delle vecchie tecnologie impiegate fino a quel momento. Il sistema ibrido permette tre vantaggi a cui nessuna azienda che vuole qualità e competitività può rinunciare: Maggiore precisione Si traduce non solo in una maggiore affidabilità sul pezzo singolo, ma anche in una grande ripetibilità. Il punzone raggiunge sempre lo stesso punto morto inferiore (PMI) al millesimo di millimetro ogni volta con costanza. Questo avviene anche perché l'olio movimentato è molto meno rispetto a quello presente nelle presse idrauliche sincronizzate tradizionali. Ne deriva che il range termico durante la lavorazione non influisca affatto nel movimento della traversa. Maggiore velocità Il sistema ibrido consente movimenti rapidi e precisi della traversa. Anche se la velocità di esecuzione non è solo questo, ma è soprattutto dover compiere meno controlli e regolazioni sui pezzi prodotti al fine di snellire infinitamente il processo, aumentando la produttività in modo esponenziale. Consumi ridotti È anche sotto questo aspetto che il sistema ibrido dà il meglio di sé. Quando si accende una pressa tradizionale ci si può facilmente accorgere che l'assorbimento energetico è imponente e costante, a causa della pompa idraulica rimane sempre in moto. Tutto per un'operazione che si riduce in pochi secondi. La piegatura effettiva di un pezzo, infatti, impiega pochissimo tempo rispetto alle fasi di attrezzaggio, della movimentazione e del controllo. Il sistema ibrido assorbe l'energia di cui ha bisogno solo quando l'operatore attiva la pressa piegatrice. Per quanto possa essere un costo invisibile, perché non compare evidente come un costo vivo, il risparmio energetico è assolutamente di rilievo. Piegatrice ibrida o piegatrice elettrica? Quando si tratta di scegliere tra una piegatrice elettrica e una piegatrice ibrida, è importante considerare le specifiche esigenze del proprio lavoro. Le piegatrici elettriche offrono precisione, velocità e un basso consumo energetico, ideali per produzioni di alta qualità e piccoli spessori. Le piegatrici ibride, combinano i vantaggi delle piegatrici elettriche e delle piegatrici idrauliche, offrendo flessibilità e potenza adatta anche a spessori maggiori. Per una panoramica completa sulle differenze tra piegatrici elettriche, ibride e idrauliche, puoi leggere il nostro approfondimento Piegatrice elettrica, ibrida e idraulica: quali sono le differenze.
In questa guida vedremo quali sono le cose da fare e non fare per usare correttamente la pressa piegatrice. Se esiste una macchina versatile in officina, è proprio la pressa piegatrice. La piegatrice si presenta in centinaia di varianti e capacità prestazionali, pur mantenendo un'architettura assolutamente riconoscibile. Potrebbe sembrare una macchina semplice, composta relativamente da pochi pezzi e che consente una lavorazione tutto sommato banale. Niente di più sbagliato! Una buona pressa piegatrice nelle mani di un grande piegatore può permettere di realizzare delle vere e proprie opere d'arte. Nelle mani di un inesperto, invece, rischia di diventare l'innesco di grandi problemi. Tuttavia, va aggiunto che non è la sola esperienza che mette al riparo dagli errori. Spesso le cattive abitudini, la non consapevolezza o la sottovalutazione dei rischi, anche da parte di operatori esperti, possono causare danni di vario tipo. Nella pratica, ecco i cinque potenziali errori che possono trasformare una pressa piegatrice da valore aggiunto a fonte di innumerevoli problemi. Vediamoli insieme: Pressopiegatrici e pulizia: ogni quanto pulisci la macchina? Macchine piegatrici e manutenzione: quanto spesso devi controllarla? Pressopiegatura: non eludere i sistemi di sicurezza Concentrare le forze in aree ridotte Utilizzare la piegatrice in modo improprio 1) Presse piegatrici per lamiera e pulizia: ogni quanto pulisci la macchina? La pulizia e la manutenzione giornaliera delle presse piegatrici sono gli elementi più importanti per mantenere la macchina in perfette condizioni. Eppure, la pulizia della macchina viene da molti percepita come una mera perdita di tempo, anche se è in realtà una delle operazioni primarie da mettere in atto come procedura di prassi. Una pressa piegatrice pulita è anche una macchina controllata, perché in ogni punto possono comparire eventuali danneggiamenti o piccole perdite d'olio. Il nostro consiglio è di prevedere una pulizia giornaliera a fine giornata o a fine turno, in modo da evitare l'insorgere di danni che, se non presi in tempo, potrebbero danneggiare irreparabilmente la tua piegatrice per lamiera. Tieni presente che prima di effettuare la pulizia devi preparare la macchina per garantire la sicurezza tua e dei tuoi colleghi. Ecco i nostri consigli: All'inizio del turno di lavoro ispeziona la macchina e controlla che la tabella e l'area della matrice siano privi di residui del turno precedente. Delimita l'area con barriere e segnali. Fai scendere la traversa mobile fino a che la punta dell'utensile superiore è a contatto con l'utensile inferiore. Gli utensili devono essere lasciati chiusi fino al termine delle operazioni di manutenzione. Assicurati di disinserire l'alimentazione elettrica e blocca con il lucchetto il sezionatore generale posta sulla porta dell'armadio elettrico. Portare l'interruttore generale (posto sulla porta dell'armadio elettrico) in posizione 0. Blocca l'interruttore generale per mezzo di un lucchetto. 2) Macchine piegatrici e manutenzione: quanto spesso devi controllarla? L'operatore che utilizza la pressopiegatrice non deve essere solo in grado di piegare la lamiera, ma deve anche di prendersi cura della propria macchina negli aspetti che gli competono. Questo non significa che il piegatore debba sapere come smontare o rimontare la pressa. Nessuna carpenteria e nessuna azienda che lavora con la lamiera si aspetta che un operatore sappia farlo. Le responsabilità del lavoratore nella manutenzione della piegatrice non implica le attività appena descritte; riguarda invece altre azioni, come: La normale lubrificazione La pulizia adeguata degli organi in movimento La segnalazione di eventuali anomalie anche di piccola entità Se ti interessa abbiamo scritto una guida dedicata alla manutenzione della pressa piegatrice. 3) Pressopiegatura: non eludere i sistemi di sicurezza Argomento piuttosto scottante, anche perché solitamente chi viola le minime regole di sicurezza si sente in diritto di farlo con le giustificazioni più svariate. In realtà, i sistemi di sicurezza odierni montati sulle presse piegatrici come, ad esempio, le ormai diffusissime fotocellule multi-raggio, sono da considerarsi del tutto maturi e perfettamente funzionanti. Ogni piegatore sa quanto è importante la sicurezza e con quanta facilità possono accadere gli incidenti sul lavoro: le macchine per lamiera moderne, come le nostre presse piegatrici idrauliche e piegatrici ibride VICLA, sono equipaggiate con sistemi di sicurezza ancorati alla traversa della macchina. In questo modo l'operatore non ha più nessuna difficoltà nelle lavorazioni di qualsiasi tipo di lamiera, a meno che la loro taratura non sia imperfetta. C'è da aggiungere anche che, ad oggi, i sistemi moderni sono di difficile elusione. Se si dovesse necessariamente alzare una fotocellula, a causa di qualche pezzo dalla forma complessa e irrealizzabile in altro modo, si deve essere consapevoli che la velocità massima di lavoro non sarà oltre i 10mm/s per legge. 4) Concentrare le forze in aree ridotte Uno degli errori di valutazione più diffusi è quello che avviene quando si confonde la forza totale necessaria a piegare un determinato pezzo di lamiera con le tonnellate al metro per quello spessore, materiale e matrice. Se, ad esempio, se volete piegare una staffa da 15mm di acciaio inossidabile, larga 100 mm disponendo di una matrice con V= 100mm, la forza necessaria totale sarebbe di circa 26 tonnellate. Tuttavia uno sforzo simile concentrato su una piccola area, anche se la piegatrice ha una portata ben superiore, può non solo rovinare gli utensili, ma addirittura deformare la struttura della pressa piegatrice. Questo perché la forza da valutare per effettuare una lavorazione o per verificare se è fattibile deve essere espressa esclusivamente in Ton/m! 5) Utilizzare la piegatrice in modo improprio Sembrerà banale ai più, ma le presse piegatrici sono fatte per piegare. Oltre ai problemi già citati, che possono sorgere quando si sottostima il tonnellaggio al metro, ci sono quelli che scaturiscono quando gli operatori utilizzano le macchine piegatrici in modo improprio. Ad esempio, l'utilizzo del banco come se fosse un'incudine per sistemare dei pezzi errati, lavorazioni diverse dalla piegatura che comportano sforzi eccessivi, come raddrizzature, imbutiture con stampi fatti in casa, etc. Possono sorgere dei problemi anche quando si utilizzano selvaggiamente le matrici in uretano, pretendendo di compiere una piega da 90° in un colpo solo, sollecitando pericolosamente le valvole proporzionali in risalita e usurando gli utensili in breve tempo. A questi potremmo aggiungere molti altri comportamenti sbagliati che, oltre a danneggiare la macchina, fanno rischiare infortuni anche gravi agli operatori. Quindi, le presse piegatrici sono tra le macchine utensili che consentono maggiore possibilità di interpretazione nelle lavorazioni, regalando libero spazio alla fantasia. È compito degli operatori rispettarle e prendersene cura al fine di allungarne la vita e l'efficienza. Ora che conosci gli errori da evitare con la piegatrice e, scopri anche tutto quello che devi sapere sulla pressopiegatura: scarica ora il nostro manuale gratuito.
Pressa piegatrice 4 assi: come movimentare i riscontri posteriori La procedura per la movimentazione dei riscontri posteriori di presse piegatrici VICLA a 4 assi. Ciascun modello delle macchine a marchio VICLA è studiato e realizzato applicando principi di assoluta funzionalità ed efficienza. E secondo canoni di massima sicurezza per l’operatore: un criterio che è riferimento imprescindibile in fase di progettazione. Prova ne è la piena conformità delle macchine VICLA ai rigidi requisiti di sicurezza previsti dalle Direttive Comunitarie e certificata con la Marcatura CE. Merito dell’installazione di dispositivi d’avanguardia come l’applicazione di sistemi laser e PLC di sicurezza per la gestione delle emergenze e il monitoraggio delle valvole. E ancora, il doppio fascio laser visibile la cui interruzione consente di bloccare il movimento in discesa istantaneamente. Infine, la facilità di regolazione delle fotocellule di sicurezza con scala graduata e il monitoraggio dei parametri di sicurezza in tutte le fasi della lavorazione. La qualità della zona lavoro è inoltre garantita da una progettazione ergonomica. Prerogativa, questa, che offre alti livelli di adattabilità, usabilità e comfort. E, naturalmente, notevoli vantaggi in termini di sicurezza ed efficienza dell’operatore. Il tutto per una tranquillità operativa di prim’ordine, senza limitare in alcun modo la velocità di lavorazione. In questo video tutorial spieghiamo come muovere manualmente i riscontri posteriori di presse piegatrici VICLA a 4 assi. Il video mostra inoltre l’assoluta sicurezza della funzione grazie al movimento in avanti dei riscontri: Per movimentare i riscontri posteriori si può passare dalla fase automatica a quella semiautomatica attraverso il CNC Una volta attivata la funzione è possibile muovere manualmente i riscontri posteriori Eseguita questa operazione basta disattivare la funzione e premere “Start”
Come creare una stazione di lavoro su una piegatrice idraulica VICLA® Impostare una stazione di lavoro per il calcolo immediato delle z e delle pieghe. In questo breve video tutorial mostriamo come l’operatore può in modo semplice e veloce creare una o più stazioni di lavoro attraverso la programmazione sul CNC: Si accede innanzitutto al menu “Utensili” e si inseriscono il nome dell’utensile e i valori di attrezzaggio di punzone e matrice (quantità iniziale e lunghezza). Si stabilisce così la posizione degli utensili sulla pressa piegatrice e si crea la stazione di lavoro n° 1. Per l’impostazione della stazione n° 2 basta ripetere l’operazione. A questo punto è possibile calcolare il valore delle Z e impostare, ad esempio, la piega n°1 sulla stazione n°1 e la piega n°2 sulla stazione n°2. E ottenere così 2 differenti valori di Z. Scarica la nostra Guida agli Incentivi 2021 e scopri come ottenere il credito d'imposta e le agevolazioni per l'acquisto di una pressa piegatrice nuova.