Quando si parla di presse piegatrici, siamo nel campo delle macchine industriali, ovvero dei cosiddetti beni durevoli.Questa dicitura racchiude un mondo di aspetti che non vanno trascurati. Innanzitutto, per durevole si intende un investimento che dovrebbe rimanere in azienda a lungo, per questo è importante scegliere oculatamente il fornitore adatto. Le presse piegatrici sono macchine estremamente versatili e all'apparenza molto semplici. Pertanto, non si deve mai sottovalutare l'importanza di scegliere le presse piegatrici che sappiano trasferire sui propri prodotti il giusto valore aggiunto necessario a rimanere competitivi sul mercato. Qui i cinque elementi da tenere in considerazione nella scelta del fornitore: La qualità prima di tutto Come detto più volte, il mercato di oggi premia il valore aggiunto di ciò che è prodotto e la capacità delle aziende di saperlo proporre. Come si può pretendere di ottenere qualità senza gli strumenti adeguati? Inutile girarci intorno: le presse piegatrici sono macchine che devono durare anni e rimanere affidabili nel tempo. Sarà la compagna fedele di uno o più operatori che lavoreranno tanto meglio quanto più la macchina sarà adatta alle esigenze dell'azienda. Diffidate delle offerte troppo allettanti da essere realistiche perché, purtroppo, non tutti i fornitori propongono la giusta qualità al miglior prezzo sul mercato. L’assistenza Tutte le presse piegatrici, anche le più affidabili, possono avere dei problemi; e gli operatori, specie all'inizio, hanno bisogno di chiarimenti su come comportarsi per risolvere il problema. Affidarsi ad un fornitore che, una volta venduta la macchina, non risponde più al telefono o interviene a carissimo prezzo e quando vuole lui, significa ritardi nelle consegne. In altre parole, mancanza di qualità nel servizio: proprio ciò di cui le aziende non hanno bisogno. L’usabilità delle presse piegatrici La tecnologia va avanti, ma ci sono sistemi e sistemi. Esistono controlli numerici estremamente semplici e intuitivi che fanno le stesse cose di altri scenografici ma complessi. A che serve la tecnologia se non è amica di chi la utilizza? Ma non solo: come si può imparare senza qualcuno che spieghi con chiarezza il funzionamento dei propri prodotti? La possibilità di ottenere soluzioni su misura Molte volte si resta incantati dalla percezione di grandezza che molti big-players danno di sé. Sicuramente le dimensioni e la forza di un'azienda non arrivano mai per caso, ma è pur vero che se abbiamo bisogno di soluzioni fuori dallo standard, ovvero personalizzabili, forse dobbiamo pensare di rivolgerci altrove. Ora, in un mercato orientato verso i lotti molto ridotti di pezzi spesso speciali e di alta qualità da consegnare in tempi strettissimi, siamo proprio sicuri che una macchina identica ad altre migliaia faccia proprio al caso nostro? Non sarebbe interessante avere la possibilità di poter scegliere ciò che più si addice alle nostre esigenze produttive? La cura prestata ai dettagli Non è affatto un argomento scontato, anzi. La qualità di un fornitore traspare anche da come si presenta. Un bel sito web, la cura delle immagini e delle spiegazioni dei prodotti, la stessa cura estetica e funzionale riservata alle proprie macchine sono sintomi di passione per il proprio lavoro. Ricordiamoci che tutte le aziende sono fatte di persone e solo chi ambisce alla perfezione sotto ogni aspetto raggiunge dei risultati e può dirsi in grado di poter soddisfare le esigenze dei clienti. Ci sono molte aziende in cui i cataloghi sono confusi, le macchine di cento colori diversi e le descrizioni fumose o copiate da altri: ciò che ne traspare è un'immagine di provvisorietà e un indice di trascuratezza verso la qualità dei propri clienti.
Una pressa piegatrice per lamiera moderna è una macchina che ha conosciuto un’evoluzione incredibile negli ultimi 30 anni: dalle prime piegatrici meccaniche, alle idrauliche, alle elettriche, fino ad arrivare alle presse piegatrici ibride. Se sei curioso di scoprire di più sulla storia e l'evoluzione di questa macchina per lamiera, ti consigliamo di leggere l'articolo che abbiamo scritto. Dalle piegatrici meccaniche alle piegatrici ibride: come è cambiata la lavorazione della lamiera Il settore della lavorazione della lamiera sta evolvendo e con esso la richiesta di macchine piegatrici sempre più performanti, in grado di ridurre i costi di gestione e realizzare pezzi perfetti al primo colpo. Da sempre attenta alle esigenze del mercato Vicla ha scelto di muoversi su due binari: da un lato, la personalizzazione di ogni macchina, cucita su misura del cliente; dall’altra, sull’efficienza della tecnologia ibrida applicata alla piegatura che ad oggi continua ad essere la soluzione più performante sul mercato in termini di flessibilità, risparmio energetico e performance produttive. Nel contesto attuale, in cui l’attenzione alla sostenibilità e la necessità di ottimizzare i processi produttivi sono diktat sempre più imperativi per le aziende, le piegatrici ibride Vicla sono la soluzione innovativa che combina prestazioni superiori e una significativa riduzione dei consumi. Sebbene la struttura di base non sia cambiata molto, il vero fulcro dell’innovazione ibrida ruota attorno all’integrazione di nuove soluzioni tecnologiche per aumentare l’efficienza – in termini di precisione e velocità – e al contempo ridurre gli sprechi – di energia, di materiale e di tempo. La piegatrice ibrida è quindi la naturale evoluzione della pressa piegatrice idraulica e raggiunge livelli prestazionali impensabili fino a poco tempo fa. Oggi cercheremo di capire come funziona e che differenza c’è rispetto a una sincronizzata idraulica e ad una piegatrice elettrica. Come funziona una piegatrice ibrida? La piegatrice ibrida SUPERIOR di VICLA è una macchina ad alte prestazioni, che racchiude in sé il meglio della tecnologia idraulica, unita a una gestione elettronica eccellente. Rispetto a una piegatrice idraulica convenzionale, la piegatrice .SUPERIOR si distingue per l’elevato efficientamento energetico, che consente di risparmiare fino al 78% di corrente elettrica. Ciò è possibile grazie a uno specifico sistema idraulico, progettato e studiato per garantire consumi ridotti e per impiegare minori quantità di olio rispetto ad una macchina convenzionale. Sul mercato esistono diverse tipologie di piegatrici ibride, ma non sono tutte uguali. Alcuni costruttori e rivenditori, infatti, definiscono “ibrida” anche una piegatrice che monta semplicemente un inverter. Si tratta di una forzatura di significato che non appartiene alla filosofia di VICLA. Caratteristiche di una presse piegatrice ibrida L’innovazione tecnologica di una vera piegatrice ibrida ruota attorno a un impianto idraulico specifico, che, nel caso del modello ibrido di serie di casa VICLA, comprende un circuito idraulico doppio completamente indipendente, ciascuno dotato di un proprio serbatoio, motore, pompa e inverter. La separazione funzionale dei due cilindri permette un controllo ottimizzato in funzione del carico necessario per ogni cilindro; inoltre permette di ottenere un’efficienza dal punto di vista energetico. Si tratta di un sistema capace di minimizzare l’usura della macchina concentrando tutta la sua efficienza e bilanciando automaticamente la pressione di lavoro esclusivamente sul lato che è utilizzato durante la piegatura di quel pezzo specifico. Il modello ibrido per eccellenza: Superior Hybrid Plus Un ulteriore livello di performance è fornito dal modello Hybrid Plus: il sistema si compone di un motore brushless per ciascun cilindro, capace di fornire elevate forze ed alte velocità di spostamento. Si tratta di un sistema ancora più compatto e composto da motore e pompa in presa diretta, installati direttamente sui cilindri. con un piping notevolmente ridotto. I vantaggi della piegatrice ibrida: dati a confronto I vantaggi della tecnologia ibrida non si fermano al risparmio energetico - già di per sé un beneficio che vale l’investimento - ma includono anche: elevata precisione di piega; cicli di lavoro più rapidi; maggiore ripetibilità nel tempo. -%50 di olio idraulico rispetto a una piegatrice idraulica Grazie alla presenza di due potenti motori brushless si ottiene una gestione fluida ed estremamente precisa del movimento della traversa. Gli utensili superiori deformano i pezzi con estrema precisione e ripetibilità, gli spostamenti raggiungono precisioni millesimali per una esperienza di piegatura completamente nuova. Quante volte, se le pieghe dei pezzi non sono costanti nei gradi, si punta il dito esclusivamente al materiale? Ebbene, con il sistema ibrido Vicla emergono tutti i limiti delle macchine che abbiamo sempre usato. Avere finalmente a disposizione un punto morto inferiore calibrato al millesimo rende tutto molto più semplice ed è proprio così che la produttività aumenta. I motori brushless, veloci e precisi, sono direttamente collegati a due piccole camere d'olio. Questo significa che la macchina dotata del nuovo sistema ibrido Vicla ha un'idraulica molto più snella ed efficace. L'olio utilizzato per azionare la traversa è in quantità molto minore rispetto ad una pressa idraulica tradizionale. Il risultato è in maggiore precisione non risentendo il sistema ibrido Vicla delle escursioni termiche come succede invece alle macchine tradizionali. In piegatura una macchina precisa è senza dubbio il miglior mezzo per aumentare la velocità di esecuzione dei pezzi. Minore consumo e impatto ambientale In una pressa idraulica tradizionale una pompa di grandi dimensioni rimane attiva costantemente, che la macchina stia piegando o meno. Si assiste in questo modo ad una dissipazione di energia e di calore molto elevati e totalmente inutili. Con il sistema ibrido Vicla il consumo è strettamente legato al reale utilizzo della macchina (la quale consuma solo quando è in attività). I motori elettrici brushless muovono la traversa (consumando energia) solo all'azionamento del pedale, per il resto sono spenti. Ciò significa il consumo della pressa piegatrice è a livelli minimi ogni qualvolta ci sia la necessità di cambiare utensili, programmare il controllo e durante tutta la grande quantità di fasi che non prevedono il movimento della traversa. Un altro aspetto che rende veramente green il sistema ibrido Vicla è la minore quantità di olio utilizzata rispetto ad una pressa idraulica tradizionale. I costi di sostituzione e smaltimento si riducono drasticamente, in altre parole: più risparmio e meno impatto ambientale. Tutti vantaggi che si traducono in una maggiore efficienza del sistema produttivo e nella realizzazione di prodotti finiti perfetti. In una parola: qualità. Non solo in termini di stabilità della struttura e precisione di piega ma anche di risparmio energetico e riduzione al minimo di sostanze inquinanti. Hybrid System La pressa piegatrice ibrida .Superior è dotata di un innovativo sistema ibrido di serie, senza variazione di prezzo rispetto a una macchina convenzionale, capace di garantire un eccezionale risparmio energetico e una notevole riduzione del consumo di olii grazie anche all’impiego di un doppio serbatoio. I risultati in numeri di questa innovazione tecnologica sono un risparmio energetico di ben il 78%, una considerevole riduzione olii (es.: 2X40 litri - pressa 110 t), un incremento della produttività del 20%, una riduzione del limite per la risalita del 20%, l’abbassamento del 50% della temperatura dell’olio, il rischio di perdite ridotte del 70%, la riduzione del volume del serbatoio del 50% e un processo di installazione più semplice e veloce del 50%. Con l’Hybrid System di VICLA si registra inoltre una riduzione del 60% del sistema di tubazioni (piping). Hybrid System Plus L’Hybrid System è una dotazione di serie presente nella configurazione standard della pressa piegatrice .SUPERIOR che, a seconda delle esigenze di produzione, offre un’estrema flessibilità anche nell’aggiunta di optional e soluzioni su misura. Come l’Hybrid System Plus: il sistema che spinge la riduzione dei consumi al 78% rispetto a una macchina convenzionale e di ben il 23% in più rispetto allo stesso Hybrid System montato di serie. Sistemi di controllo in tempo reale per posizionamenti sempre precisi e pieghe lineari Un altro degli aspetti interessanti di una pressa piegatrice ibrida, risiede nella possibilità di dotarte la macchina di dispositivi per il controllo di piega in tempo reale, come il controllo dell'angolo, il dispositivo di bombatura attiva e il sistema di compensazione delle flessioni delle spalle. Controllo delle flessioni delle spalle A questo proposito, VICLA ha brevettato il proprio dispositivo FLEX, capace di controllare le flessioni strutturali delle spalle e nello stesso tempo di mantenere la stessa profondità di piega, a prescindere dalla lunghezza del foglio lamiera. Queste flessioni vengono chiamate in gergo sbadiglio e altro non sono se non la tendenza della macchina ad aprirsi nella zona dell'incavo. FLEX è un sistema davvero unico perché ne sono dotate solo macchine di segmenti top, ennesimo elemento in più in termini di rapporto qualità/prezzo a favore delle macchine a marchio VICLA. Bombatura adattiva Ulteriore punto di forza è la dotazione nella configurazione standard della .SUPERIOR di un sistema di bombatura attiva, una soluzione altamente flessibile capace di ottimizzare al massimo l’intero sistema di produzione, di garantire inoltre una straordinaria stabilità della struttura e precisione di piega e di rispondere adeguatamente alle sollecitazioni meccaniche. Il dispositivo di bombatura adattiva Clever consente il calcolo delle correzioni dell’angolo di piega in tempo reale, senza la necessità dell’intervento dell’operatore e anche su materiali non uniformi. La bombatura attiva è quindi molto più performante della bombatura automatica, ovvero quel sistema che si basa su dati preimpostati. In questo articolo, spieghiamo quali sono i sistemi di bombatura più utilizzati in pressopiegatura. Controllo dell'angolo Per migliorare il risultato di piega e gestire al meglio il ritorno elastico, ovvero la tendenza della lamiera a ritornare alla sua forma originaria, esistono diverse soluzioni. In passato si suggeriva di utilizzare la tecnica dell'overbending; questa tecnica rimane sempre valida, ma oggigiorno sono stati sviluppati dei sistemi che aiutano a calcolare e correggere automaticamente l'angolo di piegatura. Uno di questi è il controllo dell'angolo. In commercio ne esistono di molti tipi e se vuoi approfondirne il funzionamento ti consigliamo di leggere la guida Piegatura lamiera: i sistemi di controllo dell'angolo Il sistema utilizzato nelle presse piegatrici modello Superior è il controllo dell'angolo Data M. Questo sistema prevede una coppia di lettori laser che scorrono sul banco e misurano l'angolo di piegatura. Dispone di otto programmi diversi di misura in base alla necessità di lavorazione. Ad esempio, è possibile impostare il programma in modo che misuri in tempo reale le correzioni su una lamiera di prova, per poi applicare i risultati ottenuti su tutte le pieghe successive. In questo modo si ottimizza il ciclo, velocizzando il processo di piegatura. Nella competizione che il mercato impone, innovare non è più un’opzione bensì una scelta obbligata. E Vicla propone di innovare tramite il suo sistema ibrido, offrendo prestazioni mai viste, nuovi livelli di produttività, precisione e risparmio.
Tutti ricerchiamo la velocità in produzione, caratteristica che, tradotta in altri termini, significa efficienza di processo. Ma cosa s’intende per velocità? Una pressa piegatrice veloce non è quella i cui assi di movimento Y, X, R ed eventualmente Z vengono azionati più rapidamente di un’altra. La velocità di una pressa piegatrice la si deve giudicare solamente in funzione della qualità dell’apporto che fornisce all’intero processo produttivo. Per questo è importante e interessante conoscere le evoluzioni della tecnologia, con i limiti ad essa connessi via via superati: serve per poter scegliere la macchina più veloce in funzione di ciò che facciamo e di quello che il mercato offre. La velocità rappresenta una componente quanto mai relativa che solo assieme ad un costruttore di presse piegatrici evoluto può essere raggiunta e superata grazie alle proposte che più si addicono alle tue esigenze. Ma prima è assolutamente necessario fare una piccola carrellata sulle tecnologie ormai in disuso ma che, a loro modo, hanno contribuito al raggiungimento degli standard odierni. Se la piegatura “a tre punti” (vedi il manuale di pressopiegatura) ruota attorno ad un concetto tutto sommato apparentemente semplice, molteplici sono state nei decenni le tecnologie che hanno tentato di ottenere lo stesso effetto, ossia l’avvicinamento controllato di un punzone ad una matrice nel modo più rapido e preciso possibile. Presse meccaniche Ormai in disuso, hanno segnato gli albori della piegatura. Collegate ad un volano e ad un movimento simile alle presse eccentriche da stampaggio, fornivano una spinta concentrata e apparentemente molto rapida. Infatti, in assenza di una grande precisione o di registri regolabili comodamente, la sola velocità della traversa Y diventa del tutto insufficiente nell’ottica di un reale miglioramento del processo. Da aggiungere sicuramente il fatto che risultavano essere molto pericolose. RG Promecam Sicuramente tra le macchine più storiche. Prodotte dalla ormai scomparsa azienda francese Promecam, prevedeva una anticonvenzionale risalita del banco in luogo della classica discesa della traversa su cui vengono fissati i punzoni. Presse idrauliche a barra di torsione Apparentemente identiche alle idrauliche sincronizzate utilizzate anche al giorno d’oggi, rappresentano in tutto e per tutto le loro antesignane. I due cilindri venivano sincronizzati nella discesa attraverso l’utilizzo di un semplice sistema di leverismi collegati ad una barra di torsione. I fine corsa, invece, erano spesso costituiti da due chiocciole mosse da alberi a giunti cardanici che spostavano, di fatto, le battute di arresto dei cilindri. Presse idrauliche sincronizzate Rappresentano la grande maggioranza delle macchine utilizzate nelle carpenterie moderne. I due cilindri sono indipendenti e governati dall’azione di apposite valvole proporzionali. Possono essere considerate un ottimo compromesso per il raggiungimento della massima velocità di esecuzione di cui abbiamo bisogno. Se aggiungiamo infatti che ad una tecnologia ormai matura e affidabile possiamo aggiungere accessori come registri posteriori multi-asse, accompagnatori, controlli numerici grafici e molto altro, potrebbe rappresentare sicuramente la tecnologia che fa più al caso tuo. Presse idrauliche ibride A volte chiamate superficialmente elettriche, rappresentano piuttosto la naturale evoluzione delle idrauliche sincronizzate. In questo caso la velocità è molto elevata, grazie all’abbinamento di una precisione sconosciuta alle tecnologie precedentemente descritte. Il segreto è la presenza di due motori brushless che movimentano in maniera diretta due camere d’olio separate e molto più piccole. Ne consegue che la velocità e la precisione vengono così accompagnate da consumi estremamente ridotti. Presse elettriche Rappresentano una nicchia che le vede più adatte a specifici tipi di lavori. Possono essere movimentate con delle cinghie o delle viti a ricircolo in trazione o compressione. Un altro aspetto molto importante, anche se non sembra assolutamente connesso con la velocità, è la dimensione della pressa piegatrice. Ragionando infatti in termini di velocità di flusso e non di singola macchina, è da prendere in considerazione la possibilità di dotarsi di una pressa piegatrice dalle dimensioni compatte o molto compatte. Questo vale soprattutto per un terzista con una produzione reale che preveda l’80% o oltre di pezzi sotto i 1500-2000 mm di lunghezza di piega. Una valida alternativa dunque può essere anche affidarsi ad un costruttore che possa avere nel proprio catalogo una macchina piccola ed estremamente veloce che sgravi buona parte del lavoro in termini di varietà e cambi attrezzaggio.
Oggigiorno è possibile avere assieme velocità e precisione nella piegatura della lamiera, basta saper scegliere la più adatta pressa piegatrice: per realizzare un matrimonio apparentemente impossibile infatti, è necessario dotarsi di una pressa piegatrice che sia un reale valore aggiunto per la filiera produttiva. Oggi scopriremo quali sono gli aspetti più importanti – e spesso sottovalutati - da considerare per poter avere finalmente nella tua azienda velocità e precisione allo stesso tempo. La piegatura della lamiera infatti porta con sé delle problematiche fisiologiche, rappresentate innanzitutto da diversi fattori di variabilità ambientali e del materiale. La filiera produttiva di un pezzo in lamiera è simile ad una catena, che inizia con un’idea sviluppata in un ufficio tecnico, successivamente abbozzata in fase di taglio e subito dopo “resa viva” e dotata di volume dalla pressa piegatrice. Se ogni maglia della catena non è di alta qualità e ben lubrificata, il movimento della tua azienda rischia di bloccarsi o di lavorare male, con perdite inaccettabili in termini di rapidità ed efficienza. Per questo motivo è controproducente investire in maniera disomogenea sulle tecnologie di cui hai bisogno. Ad esempio: non è ragionevole pensare di poter abbattere sufficientemente gli sprechi acquistando una macchina a taglio laser di ultima generazione, campionessa di rapidità, se poi la accompagni ad una piegatrice obsoleta o low cost. Ecco dunque alcuni consigli per non dover per forza scegliere tra velocità e precisione. 1) Scegli una macchina robusta e ben costruita Poter contare su macchine progettate ad hoc e realizzate con cura e qualità è uno dei fattori chiave per garantirsi velocità e precisione allo stesso tempo. In tal senso, il made in Italy è già di per sé un gran bel biglietto da visita, soprattutto dal punto di vista dell’esperienza, della serietà, della capacità e della qualità generale. Contro ogni falso stereotipo infatti, l’Italia rappresenta una delle prime cinque nazioni nella produzione di macchine utensili e non a caso in tutto il mondo il settore riconosce da sempre nelle realizzazioni italiane un grande valore aggiunto. 2) Scegli un costruttore che ti ascolti Si tratta di un tema molto sottovalutato, ma è invece confermato da più fonti che scegliere una buona macchina senza poter disporre di una altrettanto buona assistenza può risultare del tutto controproducente. Potere, ad esempio, contare su un costruttore minore in dimensioni, ma grande nel servizio, fornisce un vantaggio competitivo enorme e difficilmente quantificabile. Ciò che ti serve è trovare un partner che sia disposto a farti visitare la propria sede, parlare con i propri titolari e collaboratori e, ovviamente, in maniera diretta con il proprio service per ogni evenienza. Perché velocità e precisione devono viaggiare assieme anche nell'assistenza. 3) Scegli un costruttore attento alle tue esigenze Se per lavorare con velocità e precisione hai bisogno di un determinato componente o accessorio, è bene innanzitutto che il produttore lo proponga nel proprio catalogo e che, soprattutto, sia in grado di consigliarti in modo trasparente e competente quale sia il migliore per te. Accompagnatori per la lamiera, tecnologia ibrida, registro multi-assi, attacchi utensili rapidi… Tutti dispositivi che non vanno mai valutati come un costo vivo, ma come un vero e proprio investimento per migliorare la qualità e l'efficacia delle lavorazioni. Quindi: in piegatura la velocità e la precisione possono coesistere solamente se si dispone di una macchina di qualità superiore e prodotta da un costruttore serio e disposto ad ascoltare le esigenze del cliente, condizioni ormai indispensabili per poter lavorare fornendo un valore aggiunto. Nessuno dei tuoi clienti infatti sarà mai disposto a pagare il sovrapprezzo dei tuoi sprechi derivati dalla lentezza e dalla bassa precisione della tua macchina, tanto meno in un mercato estremamente competitivo come il nostro. Vuoi scoprire tutto quello che ti serve sapere quando scegli la tua nuova pressa piegatrice? Affidati agli esperti
Quando si parla di piegatrici industriali e della loro importanza all'interno di una azienda per aumentarne la produttività, si associano due termini che, solo superficialmente, potrebbero sembrare strettamente connessi: “efficienza” e “risparmio. Per quanto la connessione tra questi due aspetti sia reale, perché fare efficienza molto spesso ha tra i suoi risultati l'ottenimento di un risparmio –che sia di materiale, di energia, di tempo o di fatica–, si tratta però di due fattori distinti. Efficientare un sistema, una linea di produzione, un processo o anche solo un singolo macchinario significa riuscire a sfruttare al meglio ciò che si ha a disposizione, le sue caratteristiche e le risorse, elementi che devono lavorare in concerto per dare il migliore risultato possibile in base agli obiettivi da raggiungere. Il tutto con un'attenzione alla riduzione degli sprechi. Il cuore della macchina: la zona lavoro La possibilità di personalizzare un macchinario in base alle esigenze operative specifiche dell'azienda che lo andrà poi a utilizzare diventa fondamentale per aumentarne l'efficienza produttiva e, conseguentemente, la capacità competitiva. Nello specifico delle macchine per la lavorazione della lamiera, come le piegatrici industriali, un elemento importante è la zona lavoro. Da questa postazione si gestiscono le operazioni di macchina e si imposta il flusso di produzione, è quindi essenziale riuscire ad assicurare la migliore interazione uomo-macchina, da cui dipende una parte rilevante della qualità finale di ciò che si produce. Il comfort durante le fasi di lavoro e l'ergonomia della postazione sono forse i primi elementi a cui si pensa ma, per quanto importanti, non sono certo gli unici fattori da considerare, determinanti sono infatti i seguenti elementi: l'adattabilità della zona lavoro, che permette di gestire in sicurezza tutte le fasi della lavorazione e di passare agilmente a mansioni diverse, assicurando così la produzione di lotti differenti, anche piccoli, con la massima riduzione delle tempistiche; la configurazione su misura della postazione per un accesso ideale ai vari utensili; il layout della macchina, così da adattarla allo spazio in cui deve essere collocata; la sicurezza, con il rispetto rigoroso della normativa vigente in tema. I cardini dell'efficienza Più in generale poi, nella ricerca dell'efficienza intervengono sia elementi generici, ovvero comuni accorgimenti applicabili a qualsiasi condizione lavorativa, sia fattori specifici che si basano sulle peculiarità di ogni singola lavorazione o esigenza produttiva e possono essere, quindi, differenti da situazione a situazione, anche qualora interessino la stessa tipologia di macchina. La ricerca dell'efficienza diventa quindi un vero e proprio processo strategico aziendale che, oltre a quanto sinora considerato, fa perno su alcuni fattori fondamentali: la collaborazione tra fornitore e utilizzatore. Sapere capire e interpretare le necessità di un'azienda diventa il lasciapassare verso nuove fette di mercato. Già in fase di progettazione –si pensi sempre alle caratteristiche sopra descritte della zona lavoro– il confronto con il cliente permette la realizzazione di soluzioni su misura, in grado di rendere unico un prodotto standard e di assecondare i bisogni dell'azienda utilizzatrice. la capacità di sapere guardare al mercato, comprenderne i trend e, qualora possibile, anticiparli, con uno sguardo attento in particolare a tutto ciò che è innovazione. Rientra in questo ambito anche l'attenzione alla progettazione di soluzioni capaci di garantire elevate prestazioni, risparmio energetico e di risorse, e un impatto ambientale ridotto. avvalersi a propria volta di fornitori competenti e certificati. La scelta dei partner lungo la catena di fornitura determina la qualità finale del macchinario, in termini di livello qualitativo dei materiali forniti, di velocità nella risposta e di rispetto delle tempistiche di fornitura, chiamate a essere sempre più rapide. fornire un pre e post vendita strutturati e in grado di rispondere alle esigenze della propria clientela, possibilmente con soluzioni su misura. Dalla consulenza progettuale alla fornitura di pezzi di ricambio, fino all'assistenza e alla manutenzione, il servizio offerto –in loco o da remoto che sia– dovrà essere qualificato, effettuato con precisione e con una pronta risposta. investire in una continua R&S (Ricerca e Sviluppo) incentrata sui materiali, sui componenti e sulle tecnologie più innovative. I fatti dimostrano la validità di questo approccio, le aziende che hanno saputo sviluppare una flessibilità nella gestione e realizzazione dei propri macchinari sono riuscite non solo a mantenere ma addirittura ad aumentare le proprie quote di mercato, persino nei lunghi anni della crisi economica. In sostanza, diventare efficienti per potere garantire a propria volta soluzioni che portino l'efficienza all'interno del processo produttivo delle aziende clienti. Scegli la giusta macchina: scarica ora il manuale gratuito sulla presso piegatura che trovi gratuitamente qui sotto.
Le leggi di cui tenere conto sia in Europa, sia fuori dal contesto europeo, sono numerose, così come le normative e i certificati di sicurezza. Vediamo di capire l'importanza e i campi di applicazione delle leggi, ma anche dei decreti legislativi di chi è sottoposto a tali obblighi e come questo può aiutare a scegliere il meglio nell'ambito delle presse piegatrici. L'importanza dei certificati Sono innanzitutto i costruttori dei prodotti a essere i primi coinvolti nell'ambito delle leggi e delle certificazioni: una volta individuata la pressa piegatrice, si deve cercare di capire se questa mantenga gli standard che tali leggi o normative richiedono. A tal proposito abbiamo consultato il manuale dell'Inail (ex Ispesl) per l'utilizzo in sicurezza delle presse piegatrici (Caratteristiche di funzionalità e sicurezza dei dispositivi a protezione del fronte lavorativo delle presse piegatrici idrauliche). La legislazione è costruita dalle leggi dello Stato già operanti (in questo caso come si intende il “D.P.R. 27 Aprile 1955 n. 547 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”), nonché delle direttive europee recepite e tramutate in leggi che si applicano al campo delle macchine dove la presenza di macchine per la lavorazione a freddo dei metalli è significativa. Norme, leggi e decreti in Italia I contenuti del suddetto Decreto vengono applicati al D.P.R. 547/55 alle presse piegatrici, più in generale al titolo IV “Norme particolari di protezione per determinate macchine”, nel capo VI “Presse e Cesoie”: il 115 recita che le presse, le trance e le macchine simili devono “essere munite di ripari o dispositivi atti a evitare che le mani o altre parti del corpo siano offese dal punzone o da altri organi mobili lavoratori”; il 117 prevede che ci debba essere un movimento lento e altri dispositivi o accorgimenti per eliminare eventuali pericoli; il 78 prevede un comando a pedale; il 77 prevede la collocazione dei comandi di messa a moto; secondo il 76 ogni macchina deve avere un organo di comando per la messa in moto e l'arresto ben riconoscibili e a facile portata del lavoratore. I requisiti di sicurezza Il costruttore ha quindi l'obbligo di produrre macchine rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza, ma sottolineiamo che il documento di una norma tecnica viene reso obbligatorio solo se ne viene fatto cenno all'interno di una legge, altrimenti il costruttore può inserire tale norma su base volontaria. Quali sono i sistemi e le tecnologie per i quali l'Italia e la Comunità Europea tutta si danno un gran daffare in ambito legislativo li vedremo più avanti. I pro e contro dei sistemi Diversi sistemi, diversi pro e contro. Ciò che abbiamo detto prima in sostanza sulle norme e i decreti si ribalta di fatto sulla tecnologia: per quanto riguarda la barriera fotoelettrica i limiti di impiego sono quelli di pezzi e scatolati di piccole dimensioni, la possibilità di riflessione dei raggi infrarossi con l'utilizzo di lamiere riflettenti o il pericolo per l'operatore nel caso di errore nell'impostazione del punto di muting (o soppressione), mentre i pregi sono la protezione elevata, la possibilità di operare con barriera in verticale o in orizzontale e con ogni tipo di utensile. Per i sistemi laser che si muovono con la traversa i pregi sono proprio quelli di lavorare con pezzi piccoli e scatolati e i limiti di impiego riguardano un punto di soppressione molto alto o il rispetto della distanza di sicurezza solo in particolari condizioni di lavoro, il pericolo nel caso di sostituzione del punzone. Vecchie tecnologie inadeguate Per i sistemi di monitoraggio fissati alla tavola della pressa piegatrice c'è il monitoraggio al laser, che però – come il monitoraggio a luce non coerente che vedremo più sotto - non è più rappresentativo dello stato dell'arte di queste macchine. Il primo non garantisce la protezione completa della zona pericolosa, è obbligato a frequenti regolazioni della posizione del raggio e, nel caso di lamiere non perfettamente piane, la regolazione risulta difficile. Il monitoraggio a luce non coerente, invece, ha un raggio infrarosso che può essere riflesso dalla lamiera in lavorazione e la divergenza del raggio non garantisce il corretto funzionamento Tx-Rx. Cerchiamo ora di capire le differenti caratteristiche che una macchina deve avere per essere sicura a norma di legge. L'importanza delle varie fasi “La macchina pressa piegatrice deve già in fase di progettazione tenere conto del principio di integrazione della sicurezza che riguarda non solo l’uso della macchina in servizio, ma anche delle fasi di regolazione, manutenzione, montaggio e smontaggio” cita il manuale di sicurezza Inail sulle presse piegatrici. Quindi il momento migliore per raggiungere gli obbiettivi, mettendo in sicurezza le presse piegatrici, è – come si sarà compreso – quello definito nella fase di progettazione, poiché nello stampaggio di lamiere non si può lasciare nulla al caso e per raggiungere tali obbiettivi partiamo dal presupposto che la macchina che vogliamo acquistare e inserire in azienda deve essere più sicura di un'astronave. I fattori da considerare Iniziamo da qui: muting (inibizione) e blanking (soppressione). Per il muting, si tratta del fatto che le presse piegatrici sono solitamente progettate in modo che per un tratto della corsa il punzone abbia una certa velocità (per esempio 100mm/s). Successivamente, in un punto chiamato “di muting” programmato con il CNC a bordo macchina, il punzone prosegue la sua corsa fino a piega eseguita a bassa velocità (≤10 mm/s). Questo funzionamento è possibile se la macchina è provvista di un comando ad azione mantenuta e un sistema con dispositivo di sicurezza a fotocellula. Il blanking, invece, è una funzione disponibile per barriere ottiche in cui alcune parti del campo sensibile possono essere disattivate. Questo vuol dire che una o più aree della zona di rilevazione della barriera ottica sono rese inattive per poter permettere a una parte del pezzo in lavorazione di entrare nella zona di rilevazione senza attivare il dispositivo di protezione. La soppressione può essere incorporata nel dispositivo di protezione optoelettronico solo finché la distanza di sicurezza è tale da garantire che raggiungere la zona pericolosa sia impossibile. Gli altri punti di sicurezza Ci rendiamo conto che un solo post non può essere esaustivo dell'argomento, ma continuiamo qui con gli altri punti in una sorta di elenco ipotetico se vogliamo acquistare una buona pressa piegatrice: dobbiamo, per esempio, fare caso alla configurazione delle barriere materiali (ripari che possono essere di due tipi: fisso a segregazione totale che impedisce l’accesso alla zona pericolosa da tutti i lati, saldamente assicurato alla macchina, a un’altra struttura rigida o al pavimento e quello detto “a riparo interbloccato” associato a un microinterruttore, fatto apposta per impedire, se utilizzato assieme ai ripari fissi, l’accesso alla zona pericolosa durante qualsiasi movimento pericoloso) e barriere immateriali (si intendono fotocellule di sicurezza composte da apparecchi di protezione elettro sensibili che utilizzano dispositivi di protezione optoelettronici attivi dove la sicurezza dell’operatore è data dal rilevamento della parte del corpo umano che entra nella zona pericolosa e provoca l’arresto dei movimenti pericolosi). E poi ancora in posizione verticale o in posizione orizzontale, sistemi laser scanner, comando a due mani, con altre zone del corpo da proteggere come la zona anteriore, laterale e posteriore di chi lavora a una pressa piegatrice, sono solo alcuni dei fattori che dobbiamo tenere presenti quando parliamo di sicurezza delle macchine. Progettisti, produttori e sicurezza I progettisti devono prendere tutte le misure pratiche per garantire che i dispositivi inseriti nelle macchine che progettano non diventino un pericolo per chiunque costruisca, installi, usi, mantenga o effettui riparazioni, mentre sia i progettisti, i produttori e i fornitori di presse piegatrici e dispositivi di protezione individuali hanno doveri legali che devono soddisfare anche tutte le norme internazionali. Infatti, i differenti sistemi di comando come quello a due mani o il pedale a tre posizioni e in generale tutti i sistemi di comando e controllo della pressa piegatrice e i componenti di sicurezza a essi associati (laser, scanner e via dicendo) hanno per le presse piegatrici una rilevanza primaria. Tenendo in considerazione tutte le caratteristiche precedentemente elencate, si troverà ad assicurare una maggior sicurezza anche se si sta cercando di acquistare nel mercato dell'usato: ampio e ben fornito e, come abbiamo potuto notare, che ogni costruttore ha in casa. Ora che sai le caratteristiche che una pressa piegatrice deve avere per essere a norma, scegli quella giusta per te: scarica ora il manuale di pressopiegatura che trovi gratuitamente qui sotto.
La piegatura robotizzata ha compiuto passi da gigante negli ultimi anni. In un contesto dominato da produzioni di tante piccole serie, scarsità di manodopera, tempi di consegna sempre più ridotti, questi sistemi permettono di automatizzare processi prima impossibili da fare. VICLA ha progettato la linea MATRIX, le isole di piegatura robotizzata completamente personalizzabili, nate per rispondere alle reali necessità dei clienti. Perché guardare all'automazione in piegatura? Negli ultimi decenni, le industrie di ogni settore hanno assistito e preso parte ad un significativo cambiamento verso l'automazione, con soluzioni per ogni aspetto della produzione, dalle linee automatizzate di gestione del magazzino fino alle celle robotizzate di piegatura. Nel campo della lavorazione dei metalli, l'integrazione delle celle di lavorazione automatiche ha rivoluzionato il processo di piegatura della lamiera sulle presse piegatrici. Le celle di piegatura rappresentano indubbiamente una soluzione avanzata per l’automazione industriale, aumentando la qualità e l’efficienza del lavoro. Grazie ai vantaggi della programmazione di ultima generazione, questi sistemi possono lavorare continuamente, fornendo risultati costanti, ripetibili e di alta qualità, senza la variabilità associata agli operatori umani. “Negli ultimi anni, le industrie di ogni settore hanno assistito e preso parte ad un significativo cambiamento verso l'automazione.” afferma Corrado Nucci, Co-titolare e Direttore Commerciale di VICLA -”La scarsità di manodopera qualificata è uno dei fattori che hanno spinto fortemente questo cambiamento.” Non è un segreto, infatti, che le aziende facciano fatica a trovare e trattenere risorse preparate, motivate e con le giuste competenze. Ecco che automatizzare la fase di piegatura rappresenta una soluzione concreta ed efficace per sopperire alla mancanza di personale. Non va dimenticato, tuttavia, che questo non si traduce in una perdita di posti di lavoro, bensì in una trasformazione del ruolo dell'operatore. Se da un lato la cella robotizzata riesce a sostituire il lavoro manuale, un robot non potrà mai rimpiazzare un piegatore altamente specializzato, anche perché non tutto può essere automatizzato. Esistono infatti lavorazioni talmente complesse che devono essere svolte necessariamente dalla mano umana. La mancanza di manodopera qualificata non è però l'unico fattore chiave che ha portato allo sviluppo di soluzioni robotizzate. L'altra grande sfida che accomuna l'industria moderna ruota attorno alla produttività. “Oggi più che mai – prosegue Nucci - le aziende hanno la necessità di dover aumentare la produzione, mantenendo bassi i costi e assicurando un costante livello di qualità. Le soluzioni automatizzate che VICLA propone agiscono su più fronti: velocizzare il ciclo di piegatura, salvaguardare il benessere dell'operatore, aumentare l'efficienza grazie alla modalità di scelta manuale o automatica e ridurre l'errore umano. VICLA ha presentato a SamuExpo 2024 una cella robotizzata di piegatura .MATRIX, soluzione studiata per rendere la fase di piegatura sempre più performante e rispondere alla crescente richiesta di automatizzare queste lavorazioni. ll riscontro in fiera è stato ottimo. Abbiamo ricevuto moltissimo interesse da parte delle aziende e i visitatori erano molto curiosi di capire le potenzialità di questo sistema integrato che si compone di piegatrice, robot antropomorfo con settimo asse e magazzino mobile di utensili e gripper. Ad oggi la cella robotizzata è una soluzione che si rivolge principalmente ad aziende che lavorano sia lotti numerosi sia lotti piccoli, grazie a un sistema di programmazione evoluto e la possibilità di automatizzare il cambio dei gripper e degli utensili; in questo modo diventa una soluzione interessante per tutti, grazie ad una configurazione modulabile e altamente flessibile. In poche parole rappresenta il futuro dell'evoluzione della pressopiegatura. Le celle robotizzate .MATRIX offrono infatti maggiore produttività, flessibilità e precisione, abbassando i costi di produzione. Si distinguono per l'altissima personalizzazione del robot e della piegatrice; quest’ultima può essere configurata nella potenza e nella lunghezza desiderate, mentre l'integrazione con il robot è progettata in base alle esigenze del cliente. La configurazione è talmente versatile che consente di utilizzare la piegatrice anche in modalità standalone, liberando così l'operatore dal vincolo dell'automazione in caso di necessità. Il design è compatto e risponde all'esigenza di ottimizzare al massimo la gestione dello spazio in officina. Il robot è in grado di lavorare una grande varietà di dimensioni grazie al gripper che consente la piega di particolari molto piccoli. È possibile dotare la cella robotizzata di un magazzino utensili mobile oppure integrato alla piegatrice (ATC) e ottenere un sistema di piegatura completamente automatizzato. I sensori high-tech garantiscono un angolo di piegatura sempre accurato. Il controllo dell’angolo, il sistema di bombatura adattiva Clever e il dispositivo Flex assicurano una linearità perfetta anche su materiali non uniformi. Matrix è dotata di una suite che unisce software di piegatura e programmazione del robot in un unico ambiente, consentendo inoltre l’importazione dei disegni, la raccolta dei dati in tempo reale, il monitoraggio dei lavori e la connessione ERP. “In passato la programmazione da ufficio era molto complessa e richiedeva molto tempo; oggi, grazie al nostro sistema Cad/Cam ultima generazione, la programmazione avviene in modo semplice, intuitivo e in poco tempo. La maggior parte delle aziende del settore già utilizza sistemi di disegno 3d e l'ufficio tecnico è già organizzato per gestire la fase di programmazione delle diverse fasi di lavorazione. In questo contesto, la cella di piegatura non presuppone conoscenze aggiuntive diverse rispetto a chi già utilizza sistemi Cad/Cam. Il sistema si programma facilmente perché basta importare un semplice modello 3d e il software automaticamente produce l'attrezzaggio, la sequenza e la simulazione. Inoltre, grazie al software di supervisione, si è in grado di conoscere all’istante l’impiego di tempo, materiale ed energia per produrre un pezzo. Questo consente di formulare preventivi più precisi ed elimina la discrezionalità del fattore umano”. Queste caratteristiche rendono le celle di piegatura Matrix particolarmente affidabili e produttive, contribuendo così a far fronte alla carenza di manodopera specializzata. La linea MATRIX comprende tre diverse tipologie di prodotti: Matrix Baseline: compatta ed efficiente BASELINE, un’isola robotizzata che combina una pressa piegatrice ibrida e un antropomorfo posizionato a terra che, nella versione Plus, consente l'attrezzaggio automatico degli utensili. Matrix Skyline: maggiore spazio, maggiore versatilità La seconda famiglia .MATRIX è SKYLINE, la cella di piegatura che combina una pressa piegatrice ibrida, un robot sospeso e una trave di scorrimento sopraelevata con zona di passaggio libera da ingombri. Questa soluzione permette di cambiare facilmente modalità di lavoro (manuale o automatica) parcheggiando il robot lateralmente; inoltre la piegatrice non necessita di blocchi di rialzo in fase di installazione e ciò rende questa soluzione molto più versatile ed ergonomica per l'operatore nel caso di utilizzo in modalità standalone. Matrix Tailor: un'unica automazione dal taglio laser alla piegatura Terza opzione è .MATRIX TAILOR, con cui VICLA permette con un’unica linea automatizzata di gestire tutto il ciclo di lavoro, dal taglio laser alla piegatura. Questa soluzione viene infatti progettata a partire da un’analisi delle esigenze del cliente e, sulla base di queste, si definiscono le soluzioni di automazione con, ad esempio, sistemi di sorting automatico di scarico pezzi tagliati e di movimentazione dei pallet tramite robot AGV. Con .MATRIX TAILOR diventa così possibile impostare con pochi click la programmazione, lo scarico dei pezzi dal laser, la movimentazione dei pallet alla zona di piegatura, le traiettorie del robot, monitorando costantemente le statistiche di funzionamento.
VICLA si è sempre distinta per la sua capacità di adattamento alle nuove sfide e, negli ultimi anni, complici una crescita aziendale esponenziale e nuovi investimenti, ha potuto beneficiare di una grande espansione che ha richiesto una riorganizzazione dello spazio produttivo e dei processi produttivi. In questa fase di industrializzazione l’azienda ha scelto di adottare la metodologia di Lean Manufacturing. «Quando siamo partiti, c’erano tante aziende molto più grandi di VICLA e la paura di non farcela era grande. All’inizio eravamo poco più di un’officina specializzata, ma con un grande sogno: portare l’innovazione nel settore della pressopiegatura. I primi anni sono stati difficili, non lo nego, ma già dalla prima fiera di settore a cui abbiamo partecipato, Lamiera a Bologna, il riscontro del pubblico è stato sorprendente. Di piegatrici ibride se ne sentiva parlare ancora poco, ma i primi clienti avevano quello spirito imprenditoriale che io chiamo lo sguardo verso il futuro. Se sei un imprenditore, sai che fermo non si può stare, si muore. Ci vuole innovazione in tutti i settori, soprattutto dove si crede che ce ne sia meno bisogno. Tutti gli imprenditori, oggi più che mai, sono chiamati a svolgere il ruolo di innovatori continui» Questa è la sintesi della storia di VICLA nelle parole del suo fondatore, Marcello Ballacchino. È stato questo approccio che ha portato VICLA in soli 10 anni ad affermarsi tra i top player del settore delle macchine utensili per lamiera, a testimonianza di una solidità industriale e finanziaria che si traduce per il cliente in una affidabilità senza compromessi. Del resto, come ha raccontato il fondatore Marcello Ballacchino nel libro “PIEGHE D’ARTE - Arte e Tecnica della Pressopiegatura Industriale”, la storia di VICLA nasce da lontano, da quasi 25 anni di esperienza (sua e del co-fondatore Corrado Nucci) nell’ascolto del cliente e nella ricerca di risposte sempre migliori ai problemi, ai bisogni e ai desideri di chi opera nel settore della lamiera. Tutto nasce in Brianza, la patria della pressopiegatura in Italia, dove sono nate le aziende che nel tempo hanno portato alto il nome del Made in Italy nel campo della lavorazione della lamiera. Fin dalla nascita, VICLA si è mossa su due binari che ne hanno delineato il percorso: da un lato, l’enfasi sull’italianità della manifattura, dalla consulenza iniziale alla “messa a terra” finale; dall’altro, l’innovazione costante. Negli ultimi due anni l’azienda brianzola ha vissuto una crescita esponenziale notevole, che ha richiesto l’allargamento dello spazio produttivo. “L’ampliamento della sede è un’operazione strategica che ci ha portato ad aumentare la capacità produttiva in termini di spazio, personale ed internalizzando nuovi processi produttivi - afferma Ballacchino - I nuovi investimenti includono, all’interno della nuova area produttiva, l’installazione di una Alesatrice Soraluce, un tornio e una fresatrice Dooshan. “Abbiamo inserito all’interno della nostra produzione anche tutta la parte di carpenteria e saldatura, che sono il primo step di realizzazione della macchina - continua Ballacchino - Nello specifico, a partire dalla lamiera grezza, realizziamo le spalle, il tubolari, le vasche che compongono la struttura di una pressa piegatrice. Nel breve futuro vogliamo cominciare a realizzare anche i cilindri ed incrementare la realizzazione della componentistica meccanica” Internalizzare la produzione è una delle chiavi per aumentare la produttività aziendale Farsi carico di fasi di lavorazioni che prima si demandava ad altri fa parte del processo di crescita aziendale che VICLA sta realizzando di anno in anno. “Produrre internamente ci consente di internalizzare lavorazioni fino ad ora demandate all’esterno - spiega Ballacchino - per un controllo capillare dell’intera filiera produttiva e di montaggio” I vantaggi dell’insourcing sono diversi: ”Innanzitutto, in caso di urgenze particolari, siamo in grado di organizzare la produzione senza dover dipendere dai tempi tecnici di terzi. Secondariamente, è più semplice avere customizzazione. Terzo, ma non per importanza, è la costruzione di un know-how aziendale inestimabile che ci consente di realizzare un prodotto di qualità superiore, controllato in tutte le sue fasi di produzione”. L’insourcing, quindi, offre degli indubbi vantaggi. Innanzitutto, una riduzione dei costi di approvvigionamento, di logistica e di trasporto, grazie all'eliminazione dei costi di intermediazione e di negoziazione con fornitori esterni. Da questo ne consegue che una naturale riduzione al minimo delle attività che non aggiungono valore. Trasferire all’interno la produzione permette di avere un prodotto monitorato fin dall'inizio del suo percorso produttivo, con un maggiore controllo in termini di standard qualitativi e maggiore flessibilità e rapidità nel personalizzare il design delle macchine. Un altro aspetto riguarda l’ottimizzazione dei processi produttivi, con lo sviluppo di nuove procedure, la creazione di un know-how interno e la riduzione dei tempi di realizzazione delle macchine. Quest'ultimo aspetto è ciò su cui la VICLA si è concentrata maggiormente, adottando un approccio basato sulla metodologia di Lean Manufacturing che ha permesso di riorganizzare l'intero assetto produttivo. Metodologia di Lean Manufacturing per una produzione snella La Lean Manufacturing era precedentemente nota come Toyota Production System e si riferisce a una filosofia di organizzazione produttiva che ha l’obiettivo di aumentare la velocità e la flessibilità nelle linee di produzione, consentendo all’azienda di produrre massimizzando le risorse. Particolare importanza assume il concetto di flusso: tutto deve fluire, muoversi in armonia e senza interruzione e gli ostacoli devono essere rimossi e superati. “Quando si aumentano i processi, tutto si complica, ma grazie ad un approccio di miglioramento continuo, in VICLA siamo in grado di agire prontamente per snellire i processi produttivi.” spiega Ballacchino. Come si applicano i concetti di Lean Manufacturing in un’azienda che costruisce macchine utensili? Il presupposto di partenza è pensare ad ogni asset - persona, strumento, spazio - come ad un ingranaggio di una macchina. Ogni componente fa parte di un meccanismo più o meno complesso e può essere costantemente migliorato. In particolare si cerca di eliminare ciò che crea disordine e confusione, come ad esempio la strumentazione inutile. Successivamente si riorganizza l’area con gli elementi necessari per lavorare in modo efficiente ed efficace. Portiamo un esempio facile per far comprendere: quando eseguiamo il montaggio in quota del gruppo idraulico di una piegatrice, è fondamentale assicurarsi di avere a portata di mano tutti gli strumenti ed i componenti in modo tale da evitare di perdere tempo nel dover recuperare qualsiasi cosa salendo o scendendo dalle scale. Per ottenere questo è necessario fare un’ analisi del processo: si osserva come operano gli addetti, quali attrezzature utilizzano per lavorare, come è organizzata l’area lavoro e come sono disposti gli strumenti, la componentistica e la minuteria. Fatta questa attività, si rilevano quali sono le inefficienze e le aree di miglioramento. L’approccio di “calarsi all’interno della fabbrica” permette di guardare l’azienda con occhi nuovi e a considerarla come un organismo dinamico che ogni giorno può essere modificato e migliorato. È infatti altamente improbabile che, con questa mentalità, le azioni intraprese abbiano effetti controproducenti. Un altro aspetto da non sottovalutare, è l'empowerment dei dipendenti, i quali sono chiamati a coltivare il proprio spazio di eccellenza e si sentono più motivati e valorizzati nella propria mansione. Ecco che il concetto di Lean Manufacturing trova applicazione in ogni ambito della vita aziendale; tutti i modelli organizzativi possono infatti essere migliorati ogni giorno, in un’ottica di continuous improvement. VICLA ha scelto di concentrare l’attenzione su tre perni principali della sua produzione: l’implementazione di nuovi controlli lungo l’intera filiera di produzione, l’analisi dei tempi con la conseguente eliminazione di inefficienze e di sprechi di tempo in fase di assemblaggio, l'introduzione di best practice e di nuove procedure. Tra le cose che sono state migliorate, nuovi controlli sono stati inseriti per monitorare meglio tutte le fasi produttive: si controlla il materiale semilavorato in modo tale da rilevare eventuali non conformità; inoltre, prima del collaudo ci si assicura che tutta raccorderia idraulica e i serraggi fatti con le chiavi dinamometriche siano conformi; un altro momento importante è il collaudo della macchina, dove sono stati aggiunti nuovi controlli qualitativi su specifiche aree e, infine, prima della spedizione viene fatto un check-up completo di alcuni elementi della macchina. Queste azioni di miglioramento hanno portato a risultati immediatamente misurabili e apprezzabili, perché permettono di agire qui e ora all’insorgere di problemi, evitando quindi di trovarsi alla fine del ciclo produttivo accorgendosi che qualcosa non funziona e dover quindi ricercare che cosa ha determinato eventuali problemi. Tutto ciò si traduce in tempi di produzione più veloci e che si avvicinano a un processo teorico ideale di produzione e montaggio delle macchine. “Questo ti permette anche di avere un prodotto sicuramente controllato fin dall'inizio del suo percorso produttivo, grazie ad azioni di monitoraggio in continuo aggiornamento - afferma Ballacchino - ciò impatta positivamente sulla produttività del reparto. Le tempistiche erano già buone prima dell’introduzione di questa nuova metodologia, ma siamo riusciti ridurre notevolmente i tempi e stiamo valutando di creare più turni di lavoro per incrementare ulteriormente la capacità produttiva.” Grazie al nuovo assetto produttivo, VICLA sta sviluppando piani ambiziosi per il prossimo futuro: ricerca di nuovi spazi produttivi, progettazione di nuovi prodotti e investimenti in ricerca e sviluppo. La costante attenzione all'innovazione e all'ottimizzazione dei processi produttivi fa di VICLA un esempio virtuoso di azienda Made in Italy e dimostra come l'innovazione e l'adozione di best practice possano portare al successo in un mercato competitivo.