Quando clienti e fornitori condividono lo stesso DNA, è facile far nascere grandi sinergie. È quello che è successo con la TE.LE.BI. di Cuneo, una delle eccellenze italiane nel campo della progettazione di strutture metalliche e accessori per l’ufficio e VICLA, specializzata nella progettazione di macchine per lamiera altamente performanti e su misura. La storia di TE.LE.BI. è avvincente perché racchiude tutto ciò che contraddistingue lo spirito imprenditoriale italiano. Molti si ricordano che, prima di diventare la factory dell'arredo ufficio, l'azienda nasce e si specializza soprattutto nella creazione di telai e biciclette, lavorando soprattutto per la grande distribuzione, con clienti come Carrefour e Auchan, mentre una linea dedicata dello stabilimento fornisce a Piaggio i portapacchi per moto e scooter. Da qui il nome: TELai e BIci (TE.LE.BI). A metà anni Duemila, complice l'evoluzione del settore delle biciclette e la tendenza del mercato nel delocalizzare le produzioni all'estero, l'azienda intuisce di dover cambiare rotta. È così che, dall'incontro con dei professionisti dell’arredo per ufficio, la TE.LE.BI. diventa in poco tempo una delle realtà più importanti nella fornitura di strutture metalliche e accessori per l'ufficio. L’aumento della produzione porta l’azienda ad ampliare la propria unità produttiva, la quale oggi conta 20mila metri quadrati (di cui 10mila coperti) in cui vengono prodotte più di 100mila scrivanie l’anno vendute in tutta Europa e in numerosi paesi tra Africa, America, Asia e Oceania. La necessità di ottimizzare la produzione, mantenendo immutati gli alti standard di qualità dei prodotti richiede di adottare macchinari performanti, in grado di garantire sempre il massimo della produttività. In virtù di questa impostazione produttiva, l’azienda ha scelto le macchine più adeguate e i partner migliori. Da qui l’incontro con VICLA, ormai tra i primari produttori italiani di presse piegatrici; un ambito per il quale propone una gamma completa di soluzioni innovative per ogni fascia di mercato. “Fin dal primo momento ci ha conquistati per la competenza sulla piegatura della lamiera che vanta e può spendere sul mercato” afferma infatti il signor Stefano Pressenda, titolare della TE.LE.BI. di Cuneo, azienda che guida assieme al padre. Per rispondere alle loro esigenze, VICLA ha progettato e sviluppato - in sinergia con Starmatik - l’isola automatica .MATRIX, composta da una pressa piegatrice VICLA .SUPERIOR da 3 m 110 ton, 7 assi con bombatura attiva e bloccaggi WILA, corredata di robot antropomorfo Fanuc per la movimentazione della lamiera e il cambio degli utensili in automatico. Tutti i vantaggi della robotica integrata alla piegatura La tecnologia in ambito robotico ha permesso di raggiungere alti livelli in termini di produttività; ridefinendo gli standard qualitativi del settore. Oggi, operazioni complesse o ripetitive possono essere svolte automaticamente e garantiscono una notevole riduzione dei costi e tutela della sicurezza degli operatori. L’introduzione di soluzioni automatizzate, infatti, permette di abbattere i tempi non produttivi e aumentare la flessibilità di impiego, incrementando produttività ed efficienza. VICLA è da sempre accanto ai suoi clienti fornendo soluzioni all’avanguardia e, allo stesso tempo, user friendly, cioè che sappiano soddisfare le esigenze degli operatori.
La sede di Albavilla cambia e raddoppia i suoi spazi con oltre 2000 m² di nuova area produttiva. VICLA cresce. È tempo di grandi sfide. Quando una passione come la nostra diventa così grande e autentica, l’unica impresa che si fa impossibile è riuscire a contenerla tutta. Al punto che spesso necessita di nuovi e più ampi spazi. È con grande orgoglio che siamo lieti di annunciare la costruzione di una nuova sede e il raddoppiamento della nostra area produttiva. Più di 2000 m² tutti dedicati alla produzione e all’organizzazione del flusso di produzione delle presse piegatrici e cesoie VICLA. “L’ampliamento della sede è un’operazione strategica che ci porterà ad aumentare la capacità produttiva in termini di spazio, personale, risorse e materiali - afferma Marcello Ballacchino, titolare e amministratore “e a internalizzare lavorazioni fino ad ora demandate all’esterno, per un controllo capillare dell’intera filiera produttiva e di montaggio.“ Con un incremento della capacità produttiva stimata intorno al 100%. Nella nuova sede sorgerà un capannone moderno che ospiterà le aree produttive e gli uffici. I nuovi investimenti includono, oltre alla nuova area produttiva, anche l’installazione di una nuova Alesatrice Soraluce che permetterà di innalzare ulteriormente gli standard qualitativi e ridurre i tempi di lavorazione. La nuova sede non è l’unica novità in casa VICLA. Accanto ai lavori di costruzione, ci stiamo preparando in vista di Fiera Lamiera a Milano. Un nuovo stand, tanti nuovi progetti e due sorprese importanti per tutti gli appassionati della lavorazione della lamiera. Primo fra tutti, in occasione di LAMIERA 2022 presenteremo al pubblico il nostro cambio utensili automatico ibrido. Si tratta della prima volta che lo presentiamo al vasto pubblico, anche se è dal 2019 che siamo specializzati nella progettazione e costruzione di cambi utensili automatici. Nel 2019, infatti, siamo stati i primi costruttori di macchine a livello europeo ad aver realizzato ATC TWIN VICLA, il primo sistema che collega due presse piegatrici ibride a un magazzino utensili servito da un unico shuttle. Il cliente che si affidato a noi è rimasto talmente colpito dalla versatilità e dall’efficienza della soluzione da aver riconfermato, a distanza di due anni, un secondo impianto ATC TWIN. È una testimonianza concreta del carattere che da sempre ci caratterizza e che ci contraddistingue per qualità, approccio sartoriale e innovazione continua. La seconda sorpresa riguarda la pubblicazione di un libro sulla pressopiegatura industriale, con un focus particolare sulle piegatrici ibride. “Ho scritto questo libro con l’obiettivo di raccontare il mio punto di vista sulle nuove tecnologie per la lavorazione della lamiera” afferma Marcello Ballacchino “Il mio obiettivo è diffondere l'innovazione ibrida nel settore della pressopiegatura della lamiera, perché, insieme alla mia azienda VICLA, credo in una piegatura precisa, efficiente e a basso impatto ambientale.” Il manuale, dal titolo “Pieghe d’Arte – Arte e Tecnica della Pressopiegatura Industriale” verrà presentato in esclusiva durante la Fiera Lamiera e sarà disponibile gratuitamente per chiunque desideri visitare lo stand espositivo. “Non ho mai smesso di guardare avanti e so che sto guidando VICLA nella direzione giusta; infatti il 2022 si preannuncia come un anno ricco di sfide, ma anche di tante soddisfazioni che non vedo l'ora di condividere. – conclude, sorridendo, Marcello Ballacchino, “VICLA sta diventando ciò che io chiamo “Atelier Industriale della Piegatura”: farà numeri importanti, certo, ma continuerà a rimanere fermamente ancorata al Made In Italy, controllando ogni singolo passaggio della filiera produttiva e di montaggio.” Con il raddoppiamento della nostra area produttiva si moltiplica anche la nostra passione e l’impegno in ciò che facciamo. Invitiamo anche tutti gli operatori del settore a seguirci ancora. Con un interesse naturalmente doppio.
La Carpenteria Corradi è presente da oltre quarant'anni nel settore della carpenteria medio-pesante conto terzi, con uno stabilimento che si sviluppa su una superficie di circa 9.000 mq, di cui circa 2300 mq coperti. Oggigiorno si assiste a un’evoluzione nel campo della carpenteria. I clienti diventano sempre molto più esigenti in termini di rispetto dei tempi di consegna, qualità del lavoro e costo del servizio. Il crescente aumento del lavoro e la richiesta di tempi di consegna sempre più stretti, hanno reso indispensabile l’acquisto di un nuovo macchinario in grado di sopperire ai limiti tecnologici delle macchine attualmente in uso. “L'incremento del lavoro ha reso indispensabile questo nuovo acquisto e quindi abbiamo pensato di optare per un macchinario più veloce, più preciso e che ci desse una qualità di lavoro superiore” afferma Massimiliano Corradi, il quale recentemente ha scelto di ampliare il parco macchine aggiungendo una soluzione automatizzata composta da una piegatrice ibrida collegata a un magazzino automatico che gestisce automaticamente l’attrezzaggio degli utensili. La piegatura può essere considerata l’ago della bilancia che decreta l’efficienza o l’inefficienza del processo della lavorazione della lamiera, come spiega il titolare della Carpenteria Corradi. “Il bisogno di acquistare un un nuovo macchinario per il nostro parco macchine, nasce dal fatto di un incremento del lavoro in generale e di cercare di sveltire quello che è il collo di bottiglia che al momento era generato dall'esecuzione della piegatura della lamiera.” La configurazione e il set-up della macchina, così come il reperimento degli utensili e la fase di attrezzaggio, rappresentano due fasi in cui si verificano i maggiori sprechi di produttività; le soluzioni automatizzate rappresentano una proposta efficace in grado di migliorare realmente le performance dell’intero ciclo produttivo. La potenza della programmazione da remoto Una piegatrice automatizzata e semplice da utilizzare, come nel caso dell’ATC VICLA, permette di creare un flusso continuativo di lavoro, azzerando i tempi morti tra una lavorazione e l’altra. Il vantaggio non si limita alla sola fase di attrezzaggio, come spiega bene anche Corradi: Una volta fatto il primo programma, la volta successiva è la macchina che gestisce il cambio stampi che rimette gli stampi perfettamente come erano in origine. Da quando sono entrato in azienda abbiamo visto comunque un incremento del lavoro. Il problema è che sono sempre diminuiti il numero di pezzi per lotti, ma sono aumentati la difficoltà e la complessità dei pezzi. E da lì è stato un rincorrere sempre delle tecnologie migliori e superiori. Per rincorrere questo cambiamento del mercato ho optato per questo impianto. Prima di tutto perché è stato fatto secondo le nostre esigenze. In secondo luogo, perché non presentava i limiti di altri macchinari simili. Le soluzioni progettate da VICLA sono state studiate per migliorare l’intero ciclo produttivo della piegatura della lamiera, aumentando l’efficienza e azzerando gli errori. Una volta che lo sviluppo è stato calcolato, attraverso il programma CAD/CAM è possibile gestire il cambio stampi automatico in modo semplice ed efficace. L’operatore infatti può visualizzare sul display il tipo di utensile, la posizione, la misura corretta e la sequenza di piega che viene proposta in automatico dal programma. In questo modo, l’operazione di piegatura diventa alla portata di tutti, compresi gli operatori poco esperti. Il metodo VICLA: efficienza, produttività e riduzione dei consumi VICLA crede da sempre nella tecnologia ibrida al servizio dell’uomo. Dal 2012 l’azienda brianzola si è specializzata nella progettazione di piegatrici ibride per lamiera, altamente personalizzate in base alle esigenze di produzione dei propri clienti. Dal piccolo imprenditore alla grande azienda, VICLA si propone come consulente e partner dei propri clienti, contribuendo ad aumentare la loro competitività secondo il motto “puntare all’eccellenza” che da sempre fa parte del proprio DNA. “Abbiamo scelto una pressa operatrice ibrida in primis per il risparmio energetico, pensando all'ambiente e anche al fatto che si tratta di macchine molto più performanti, più precise, più veloci” confessa Massimiliano Corradi. Per quanto possa essere un costo invisibile, perché non compare evidente come un costo vivo, il risparmio energetico è assolutamente di rilievo. Una pressa piegatrice ibrida è una macchina altamente performante che permette di risparmiare dal 55% di energia elettrica se paragonata a una piegatrice idraulica convenzionale. E con l'opzione Full Hybrid il risparmio di energia elettrica cresce fino al 78% rispetto a una piegatrice idraulica convenzionale. Il cambio utensili automatico progettato da VICLA coniuga tecnologia ibrida e automazione e rappresenta una risposta concreta per le aziende alla ricerca di soluzioni reali, efficaci e performanti. Guarda l'intervista completa
La richiesta di lotti sempre più piccoli, complessi e disomogenei richiede di trovare soluzioni per accorciare i tempi di produzione e abbassare i costi. Più il lotto è piccolo, infatti, più i tempi di attrezzaggio della piegatrice impattano sulla produttività della macchina e sul costo di produzione. La soluzione proposta da VICLA: tecnologia e automazione al servizio della flessibilità VICLA, da sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative nel campo della deformazione della lamiera, ha progettato ATC VICLA, il cambio utensili automatico collegabile a una o due piegatrici ibride. ATC VICLA - Singolo o Twin - riesce a ridurre i tempi di setup di 4 o 5 volte rispetto alle attività manuali. In aggiunta, elimina i tempi morti tra una fase di lavorazione e l'altra, consentendo di passare direttamente dal taglio alla piega del pezzo, senza dover attendere i tradizionali tempi di attrezzaggio di una piegatrice. Il sistema effettua automaticamente anche l’attrezzaggio più complesso, gestisce matrici fino a V da 70 mm e consente la rotazione dell'utensile di 180°. Con questa soluzione, l’operatore non deve più preoccuparsi di eseguire il setup della macchina e si concentra solo sulla preparazione del prossimo lotto da lavorare. Versatilità prima di ogni cosa Il cambio utensili automatico VICLA è estremamente versatile, sia nella scelta della piegatrice e del magazzino, sia nella configurazione del setup. ATC VICLA collega una piegatrice ibrida VICLA .SUPERIOR (configurabile con diverse lunghezze e forza di piegatura) e un magazzino automatico progettato su misura. È inoltre possibile predisporre fin da subito il collegamento per una seconda pressa piegatrice. Il sistema ATC TWIN VICLA è il primo sistema che permette di collegare due piegatrici di tonnellaggio e lunghezza diverse e attrezzarle con un unico parco utensili. Automazione a 360°: dall’attrezzaggio alla programmazione da remoto L’automazione copre tutto, non solo l’attrezzaggio macchina, ma anche le operazioni a monte. “Con VICLA - spiega Enrico Paluan, titolare della carpenteria Paluan in cui sono installati due impianti VICLA ATC TWIN - abbiamo realizzato una soluzione che creasse una sequenza di piegatura in automatico, ma che soprattutto avesse un sistema di attrezzaggio automatizzato, in modo tale che dai disegni 2D e 3D gestiti in ufficio tecnico la macchina fosse in grado di scegliere il riattrezzaggio migliore e la sequenza di piegatura più idonea.” Uno dei vantaggi del cambio utensili automatico VICLA, infatti, è la possibilità di programmare tutto direttamente dall'ufficio tecnico. Il sistema CAD/CAM elabora il file tridimensionale, crea la sequenza di piegatura migliore e invia lo sviluppo alla macchina che si attrezza in automatico. È anche possibile scegliere la programmazione a bordo macchina: in questo caso, lo sviluppo aperto viene processato dal programma, che attrezza la macchina e recupera la sequenza di piega dalla memoria oppure in un server condiviso in rete. ATC VICLA in esposizione durante LAMIERA 2022 VICLA è la prima azienda italiana ad aver creduto nel potenziale della tecnologia ibrida applicata alla lavorazione della lamiera. Durante la ventunesima edizione di LAMIERA 2022 presenterà per la prima volta ATC VICLA, il primo sistema che combina una piegatrice ibrida e un cambio utensili automatico. Vieni a trovarci in fiera al Pad 15 – Stand E13
Abbiamo iniziato questa serie di approfondimenti sulle casistiche più comuni sulla piegatura della lamiera parlando delle forature parziali, delle preforature con diametro inferiore, dei tagli di sfogo e della riduzione della larghezza della matrice. Oggi terminiamo l'argomento parlando dei riccioli di sfogo. In presenza di angoli con scantonature a gradi è molto probabile l’insorgere di un noto inconveniente dal punto di vista estetico. Si tratta delle gocce o riccioli di sfogo che rendono difficili gli accoppiamenti con altri particolari o inestetismi. Anche in questo caso si può risolvere la problematica con diverse tecniche a seconda dell’utilizzo finale del pezzo, della quantità del lotto e di quali sono gli strumenti a disposizione della produzione. Taglio di sfogo Consiste nel prevedere un taglio in corrispondenza della linea di piega che consenta la piegatura del lembo fino all’apice della scantonatura. Il taglio può essere successivamente ripristinato mediante saldatura oppure lasciato aperto a seconda dell’utilizzo finale del pezzo. Sicuramente non è una tecnica che si addice agli acciai alto-resistenziali quali, ad esempio, Strenx ed Hardox: la naturale lacerazione che avviene in corrispondenza della fine del taglio è un pericoloso innesco di cricche e rotture. Cambio della modalità di piega Così come è possibile preservare con più sicurezza un foro dalla deformazione utilizzando una modalità di piega a fondo cava anziché in aria, è indicato compiere la stessa scelta anche per evitare l’insorgere degli antiestetici riccioli di sfogo. Proprio per questo motivo le matrici a 88° vengono ancora oggi molto apprezzate dalle realtà specializzate nella lavorazione dell’acciaio inossidabile e che, quindi, necessitano di una finitura estetica di rilievo. Matrici per piega tangenziale Utilizzare le matrici oscillanti consente di evitare il problema con ottimi risultati estetico-funzionali. È la prima volta che leggi questo blog? Scarica il nostro manuale di pressopiegatura e iscrivi alla newsletter!
Due settimane fa abbiamo discusso di quanto sia importante conoscere le problematiche ricorrenti della piegatura della lamiera e abbiamo visto quali sono le prime due casistiche, ovvero le forature parziali e le preforature con diametro inferiore. Oggi ci occupiamo di approfondire ancora un poco il tema delle forature, introducendo i tagli di sfogo e finiremo parlando dell'utilizzo di matrici per piega tangenziale. Sei pronto? Tagli di sfogo Consiste nel prevedere un taglio in corrispondenza della linea di piega che consenta la piegatura del lembo fino all’apice della scantonatura. Il taglio può essere successivamente ripristinato mediante saldatura oppure lasciato aperto a seconda dell’utilizzo finale del pezzo. Anche questo metodo, dove consentito, garantisce risultati assolutamente di rilievo. Consiste nel praticare dei tratti tagliati o delle vere e proprie finestrelle che interrompono la linea di piega in corrispondenza dei fori. In presenza di uno spessore elevato, i tagli semplici provocano delle lacerazioni sulle estremità dell’interruzione della linea di piega. Questo fenomeno può non rappresentare un problema, a maggior ragione se è previsto il ripristino del raggio esterno tramite saldatura e molatura. Tuttavia, in presenza di elementi soggetti a fatica e carichi elevati, è consigliabile operare in maniera diversa, ad esempio come in questa immagine, dove, grazie a un taglio a forma di H, si evitano del tutto le lacerazioni e potenziali inneschi di cricche. Riduzioni della larghezza della matrice La riduzione della larghezza della matrice è una tecnica che trova la sua migliore applicazione quando è prevista già in ufficio tecnico. In fase di disegno o progettazione, se vi sono le conoscenze adeguate, è già possibile capire se la deformazione dei fori può essere evitata con questo sistema e se l’officina dispone dell’attrezzaggio adatto allo scopo. In caso affermativo l’ufficio tecnico dovrà necessariamente generare uno sviluppo adatto alla nuova condizione. Ciò significa anche che è buona regola dichiarare sul disegno qual è la matrice da utilizzare in produzione per ottenere il pezzo corretto. Ridurre la larghezza di una matrice, come già descritto, provoca nella lamiera un raggio di piegatura più ridotto con la conseguenza di ottenere un pezzo dalle dimensioni finite più contenute rispetto a quanto desiderato. Cambio della modalità di piegatura Come già trattato in questo volume, esistono tre modalità di piegatura, ognuna con le proprie peculiarità: piegatura” in aria”, “a fondo matrice” e “coniatura”. In base a quale modalità viene adottata, si ha come effetto una differente costanza nella sagoma dei fori durante la piegatura. Lavorando “in aria”, infatti, la lamiera è totalmente libera e in sospensione sulla matrice e questo approccio risulta la condizione meno favorevole per preservare i fori dalla deformazione. Per questo è più indicato l’utilizzo di una omologa matrice a 88° per modalità a “fondo cava”. In questo caso le facce interne della matrice, entrando in contatto con la lamiera, ribadiscono le deformazioni riportando i fori alla forma iniziale. Se viene richiesta una precisione elevata è bene prevedere l’uso di questa tecnica già in fase di determinazione dello sviluppo di un pezzo. Utilizzo di matrici per piega tangenziale Ormai da diversi anni sono proposte sul mercato delle particolari matrici dotate di semi-rulli fresati e alloggiati su apposite sedi. La posizione dei suddetti rulli è mantenuta grazie a delle molle che ne permettono il movimento e il ritorno alla posizione iniziale orizzontale. Le matrici per piega tangenziale o “oscillanti” presentano molti vantaggi a fronte di un costo di acquisto piuttosto elevato e una larghezza più ampia delle matrici tradizionali che rende più complessa la realizzazione di pieghe a “Z” ravvicinate. Nel prossimo articolo completeremo il tema delle problematiche più comuni parlando dei riccioli di sfogo. Se non l'hai ancora fatto, ti consigliamo di iscriverti alla newsletter VICLA! È la prima volta che leggi questo blog? Scarica il nostro manuale di pressopiegatura e iscrivi alla newsletter!
All’interno di una carpenteria, la piegatura della lamiera rappresenta spesso il collo di bottiglia dell’intero processo produttivo, perché la lamiera, che è un materiale vivo, può assumere infinite forme e dimensioni e questo, talvolta, è causa di problematiche poco conosciute e complesse da risolvere. C’è da dire che, talvolta, i problemi non nascono davanti alla macchina, ma molto spesso sono causati da un errore a monte nell’ufficio tecnico. È per questo motivo che dovresti imparare a individuare subito le fonti di errore e correggerle già a monte, quando è ancora possibile intervenire sull’intero processo di piegatura. Quali sono le problematiche più ricorrenti in fase di piegatura della lamiera? Semplificando, possiamo distinguere tra due marco categorie: le forature e i riccioli di sfogo. Per ognuna esistono diversi approcci che puoi adottare per eliminare o limitare il problema. Ecco una sintesi di quello di cui parleremo: 1. Forature vicino alla linea di piega Forature parziali Preforature con diametro inferiore Tagli di sfogo Riduzione della larghezza della matrice Cambio della modalità di piegatura Utilizzo di matrici per piega tangenziale 2. Riccioli di sfogo Tagli di sfogo Cambi della modalità di piega Matrici per piega tangenziale Non basterebbe un libro per descrivere nel dettaglio ogni singolo punto e le possibilità di soluzione. Oggi ci limiteremo a parlare delle foratura della lamiera e di quali sono le prime due soluzioni che puoi adottare. Nelle prossime settimane approfondiremo gli altri aspetti. Forature vicino alla linea di piega Le forature nelle vicinanze della linea di piega sono una problematica estremamente frequente. La presenza di fori vicino all’asse di piega può creare una deformazione che modifica la forma e la posizione del foro. La soluzione migliore sarebbe senz’altro quella di evitare di progettare elementi in lamiera piegata con forature troppo a ridosso delle linee di piega. Tuttavia, qualora non avessi questa possibilità, esistono diverse strategie che possono essere adottate sia dall’ufficio tecnico dell’azienda che realizza fisicamente il pezzo, sia dagli operatori. Foratura parziale Utilizzata soprattutto in ambito di carpenteria pesante, la foratura parziale prevede un non completamento dell’intera sagoma del foro. Ciò permette di preservare una superficie utile ad essere sostenuta dalla matrice durante la deformazione con la conseguente stabilità della sagoma forata. Il foro verrà ultimato grazie ad una lavorazione ulteriore come, ad esempio, con un plasma a mano. Come si può immaginare questa tecnica trova il suo migliore impiego in presenza di spessori elevati e quantità ridotte di pezzi. Preforatura con diametro inferiore Tutto sommato simile alla foratura parziale, la preforatura con diametro inferiore prevede una foratura non completa della sagoma da asportare in fase di taglio. In questo caso si compie un foro dalle dimensioni ridotte e sufficienti a non far subire alcuna deformazione in piegatura. Il foro, che può essere anche molto piccolo (indicativamente sui 3mm per spessori da 1,5 a 5mm), verrà allargato successivamente alla fase di piegatura con un trapano servendosi dello stesso anche per foro di centraggio. A differenza della tecnica della foratura parziale, la preforatura con diametro inferiore è più rapida e indicata per spessori anche medio sottili e lotti mediamente numerosi. Nel prossimo articolo continueremo ad approfondire gli approcci che puoi utilizzare per gestire le forature vicine alle linee di piega. Se non l'hai ancora fatto, ti consigliamo di iscriverti alla newsletter VICLA! È la prima volta che leggi questo blog? Scarica il nostro manuale di pressopiegatura e iscrivi alla newsletter!
Industria 4.0, Fabbrica Digitale, Smart Manufacturing, Digital Production, Industrial Internet of Things, Smart Factory... la Quarta Rivoluzione Industriale è conosciuta con molti nomi ed è ormai diventata da tempo il punto principale sull'agenda di molte aziende. In Italia, a che punto siamo con l'adozione di tecnologie 4.0? Dalla recente indagine condotta da UCIMU emerge un Paese diviso in due: da una parte, ci sono le imprese innovative che iniziano a usare robot e macchine per tecnologie additive, mentre dall'altra ci sono realtà che non hanno investito per rinnovare il parco macchine e soffrono quindi di una grossa perdita di competitività. Una delle criticità emerse, riguarda il fatto che sono le aziende di grandi dimensioni a utilizzare e sfruttare di più gli incentivi promossi dal MISE. Sembra che, nonostante le misure mirate a sostegno di questa categoria, le piccole e medie imprese non le abbiano ancora sfruttate appieno. Uno dei punti da evidenziare, riguarda proprio il fatto che spesso le realtà più piccole hanno difficoltà a reperire la liquidità che le consentirebbe di investire e magari usufruire del piano Transizione 4.0 messo in campo dal Governo italiano. Il contesto di crisi nel quale da diversi anni le Piccole e Medie Imprese devono operare, spinge molti imprenditori ad investire solamente per integrare, migliorare o aggiornare gli strumenti e i macchinari già adottati. Un altro dato riguarda l'età media del parco macchine, che è di circa 14 e mezzo. E, se parliamo di piegatrici, la media è di quasi 15 anni. Macchine utensili vecchie, oltre a richiedere ore e ore di manutenzione e ricambi, e causare guasti e perdite continue, rappresentano un vero e proprio costo per l'azienda, la quale perde capacità competitiva rispetto ai concorrenti che si sono dotati di tecnologie più evolute. Fonte: www.ucimu.it È proprio qui che si gioca il vero beneficio dell'Industria 4.0. Attraverso le tecnologie Industry 4.0 è possibile risolvere uno dei problemi che affligge da sempre le imprese: la mancanza di integrazione, cioè di connessione tra le diverse aree dell’impresa, e tra fornitori e clienti. In una realtà che utilizza la tecnologia 4.0 puoi, ad esempio, conoscere in quale fase del processo di montaggio è un macchinario, oppure puoi informare automaticamente il reparto acquisti sul numero di pezzi rimanenti in magazzino, in modo tale da non rimanere mai senza scorte. Se sei una carpenteria metallica e hai una Software 4.0 per piegatrici collegata con l'ERP aziendale, puoi ottimizzare la produzione pianificando le lavorazioni in modo da sfruttare meglio i tempi. Se si parla di relazione con i clienti, puoi rimanere aggiornato sullo stato di salute del macchinario e fare manutenzione predittiva, evitando “fermo macchina” al cliente. Nel settore industriale, quindi, parlare di Fabbrica Digitale significa essere consapevoli di come gestire i flussi di lavoro e ottimizzare i processi produttivi per ridurre gli sprechi e aumentare la marginalità.