La sicurezza degli operatori alla pressa piegatrice avviene tramite l'adozione di protezioni costituiti da barriere immateriali, come le fotocellule per presse piegatrici, e barriere materiali, come i ripari fissi e interbloccati. Le fotocellule per presse piegatrici fanno quindi parte dei sistemi di sicurezza per garantire l'incolumità degli operatori durante l'utilizzo della piegatrice. Nel corso degli anni, infatti, le piegatrici si sono evolute tecnologicamente e meccanicamente per garantire prestazioni sempre maggiori non solo dal punto di vista del prodotto finito, ma anche dal punto di vista della sicurezza e della facilità di utilizzo. Le macchine per lamiera moderne, come le nostre presse piegatrici idrauliche e piegatrici ibride VICLA, sono equipaggiate con sistemi di sicurezza ancorati alla traversa della macchina. In questo modo l'operatore non ha più nessuna difficoltà nelle lavorazioni di qualsiasi tipo di lamiera, a meno che la loro taratura non sia imperfetta. A che cosa servono le fotocellule di sicurezza La fotocellule per presse piegatrici sono posizionate a una distanza di sicurezza dalla zona pericolosa, in relazione al tempo di arresto della piegatrice. Questi sistemi di protezione utilizzano un principio di trasmissione e ricezione di raggi luminosi e sono collegati con il sistema di comando della macchina che impedisce la discesa del punzone quando le mani, o altre parti del corpo, si trovano in posizione di pericolo. Oggigiorno tutte le presse piegatrici nuove sono equipaggiate con fotocellule che garantiscono un utilizzo della macchina in totale sicurezza. Nel caso di presse piegatrice più vecchie, invece, questi sistemi sono assenti oppure non più a norma di legge. Nonostante ci sia la possibilità di effettuare retrofit della macchina e integrarla con moderni sistemi di protezione, sono ancora molte le macchine in dotazione nelle officine che purtroppo non rispettano le norme di legge in termini di sicurezza. Tipologie di fotocellule per presse piegatrici Esistono diverse tipologie di fotocellule; i sistemi più diffusi sono: i sistemi monoraggio a luce non coerente (es. infrarosso) e i sistemi monoraggio laser, non più considerati rispondenti allo stato dell'arte; le barriere ottiche laser; i dispositivi di sicurezza multiraggio laser; i sistemi laser scanner. Fotocellule Lazersafe Iris e Iris Plus Le presse piegatrici VICLA sono equipaggiate con la migliore componentistica italiana e internazionale. Per quanto riguarda le fotocellule di sicurezza, i sistemi ottici di Lazerzafe sono da considerarsi tra le soluzioni migliori disponibili. I sistemi ottici Lazersafe IRIS e IRIS Plus incorporano un processore di immagini in tempo reale integrato all'interno dell'unità ricevente, combinando protezione e alte prestazioni. Inoltre, i cicli di lavoro sono più rapidi grazie al cambio di velocità a zero millimetri dal contatto lamiera e la gestione della velocità avviene in relazione ai pezzi che vengono lavorati Le fotocellule di sicurezza Lazersafe emettono un fascio di laser continuo che protegge la zona direttamente sotto e intorno alla punta del punzone. Questa protezione così ravvicinata all'area di lavoro permette all'operatore un accesso agevole al punto di operazione, senza compromettere la sua sicurezza. Infatti, non appena viene rilevata un'ostruzione, la macchina si arresta automaticamente. Fotocellule laser per presse piegatrici: errori da non commettere Spesso le cattive abitudini, la non consapevolezza o la sottovalutazione dei rischi, anche da parte di operatori esperti, possono causare danni di vario tipo. Ricordati che eludere i sistemi di sicurezza è un grave errore che compromette la sicurezza dell'operatore. Le fotocellule laser sono dispositivi di sicurezza e, come il resto della piegatrice, è importante pianificare e svolgere una manutenzione costante. In particolare, è consigliato fare una verifica giornaliera del funzionamento e della pulizia delle fotocellule di sicurezza. Le lenti frontali sul proiettore e ricevitore vanno pulite ogniqualvolta noti accumuli di polvere, untuosità, impronte, grasso, macchie o sporcizia in genere. Ora che conosci cosa sono le fotocellule per presse piegatrici e come funzionano, guarda i tutorial sulle fotocellule firmati VICLA.
Una pressa piegatrice moderna è in grado di ridurre il consumo di energia elettrica e migliorare le performance produttive aziendali. Nel corso degli anni, i costruttori di presse piegatrici hanno sviluppato soluzioni diverse con l'obiettivo di migliorare costantemente i loro prodotti. Attraverso lo sviluppo di strumenti, funzionalità e innovazioni tecnologiche, le presse piegatrici per lamiera si sono trasformate da semplici presse meccaniche fino a presse piegatrici con tecnologia ibrida integrata. Recentemente abbiamo progettato due presse piegatrici ibride per un'azienda russa specializzata nella lavorazione di acciaio e leghe per la produzione di soluzioni di arredo di lusso. L'azienda cercava due presse piegatrici con cicli di lavoro elevati e in grado di consumare poca energia rispetto a una piegatrice idraulica convenzionale. Tra i motivi che li hanno convinti a scegliere il modello .SUPERIOR VICLA, ci sono sicuramente l'esigenza di sviluppare molti prototipi e di consegnare le commesse in tempi brevi. Ecco la configurazione scelta: Pressa piegatrice per lamiera ibrida VICLA .SUPERIOR da 50 ton e 2 mt di lunghezza Registro posteriore con asse X-R gestito da CNC Due riscontri supplementari CNC ESA 650 Sistema di bombatura idraulica gestita da CNC Righe ottiche e fotocellule IRIS - LazerSafe Set di punzoni e matrici Pressa piegatrice per lamiera ibrida VICLA .SUPERIOR da 110 ton e 3 mt di lunghezza Registro posteriore con asse X-R gestito da CNC Due riscontri supplementari CNC ESA 650 Sistema di bombatura idraulica dinamica gestita da CNC - Kit Clever Crowning Controllo delle flessioni strutturali - Flex System Fotocellule a righe ottiche a doppio raggio - Lazersafe Sistema di bloccaggio rapido manuale dei punzoni Set di punzoni e matrici
Oggi, come in passato, la sfida più grande da affrontare è cercare sempre di sfruttare al meglio importanti investimenti in tecnologia, puntando su innovazione di processo e di prodotto, per riuscire a rendere la realizzazione di quest’ultimo sempre più competitiva. Alta tecnologia, minimo ingombro, rapido montaggio, operatività immediata: queste sono le caratteristiche vincenti di Officine Loporcaro, azienda pugliese nata nel 1968 e una delle più note aziende costruttrici di impianti e macchine per molini che ha recentemente acquistato una piegatrice per lamiera idraulica VICLA Smart. Nel loro caso, è proprio vero il detto che recita: chi ben semina, ben raccoglie. La continua evoluzione tecnologica, affiancata ad una gestione costantemente orientata all’alta qualità del prodotto, sono le due leve che hanno permesso all’azienda di affermarsi sul mercato nazionale e internazionale. Oggi Officine Loporcaro sas opera a livello internazionale, con importanti clienti in Algeria, Bolivia, Ex-Jugoslavia, Macedonia, Marocco, Messico, Russia, Ucraina e Kazakistan. L'azienda vanta anche importanti brevetti nel campo dell’industria molitoria, tra cui un nuovo sistema di macinazione MDTL, che consente l’installazione dell’impianto molitorio in un solo piano, riducendo al minimo l’ingombro. Come già raccontato nel caso di altre realtà di successo, uno degli aspetti più importanti per rimanere competitivi sul mercato è la costante ricerca di miglioramento dei processi interni, sia dal punto di vista di organizzazione e gestione delle risorse umane, sia dal punto di vista tecnologico. È con questo chiaro orientamento di business che Officine Loporcaro sas ha saputo crescere e conquistare importanti fette di mercato in Italia e all’estero. Recentemente l’azienda ha acquistato una piegatrice idraulica VICLA .SMART da 170 tonnellate e 4100 mm di lunghezza, dotata di software per l’interconnessione 4.0. Come altre volte in passato, anche questo investimento si traduce in una chiara visione strategica che ha l’obiettivo di aumentare della capacità produttiva e accrescere la competitività. Dopo aver vagliato le diverse soluzioni, l’azienda ha scelto la macchina VICLA .SMART, dotata di sostegni per lamiera frontali e cnc videografico a colori. Il plus assoluto di questa macchina consiste nell’interlacciamento 4.0 con il gestionale aziendale attraverso due software forniti da VICLA. Grazie alla tecnologia 4.0 la piegatrice è in grado di immagazzinare e utilizzare enormi quantità di dati per migliorare costantemente la produzione. Inoltre, un particolare software consente di programmare la macchina in ufficio tecnico, con il vantaggio di ridurre notevolmente i fermi macchina e garantire il pieno controllo delle collisioni di piega. L’azienda si ritiene molto soddisfatta del recente acquisto, confermando ancora una volta l’affidabilità e la capacità di VICLA di soddisfare le esigenze di ogni singolo cliente. Supporti frontali per lamiera su guida lineare In commercio esistono varie tipologie di supporti anteriori: dalla versione standard fino a quelli scorrevoli che consentono di regolare altezza, rotazione e scorrimento laterale. La peculiarità dei supporti frontali scorrevoli con guida lineare VICLA risiede nella facilità di posizionamento e nella praticità di utilizzo. Questi supporti sono dotati di una guida lineare che si estende oltre la traversa inferiore; si possono regolare in altezza e inoltre consentono lo scorrimento laterale e la rotazione; infine, grazie a un sistema di aggancio-sgancio pratico, è molto facile montarli e smontarli velocemente. Controllo numerico [CNC] Il controllo numerico (CNC) è il vero cervello della macchina. Rappresenta il dispositivo con cui si interfaccia l’operatore attraverso una programmazione diretta o offline da ufficio tecnico. Molto spesso il CNC consente più modalità di programmazione come, ad esempio, la modalità numerica o la modalità grafica: la prima prevede che l’operatore inserisca i dati concernenti il pezzo da realizzare direttamente nelle caselle apposite; la seconda, più semplice soprattutto per un operatore neofita, prevede l’utilizzo di una grafica bi o tridimensionale che mostra la forma del pezzo finito oltre che la sequenza di piega. Bombatura idraulica non attiva Per compensare l'inevitabile deformazione della struttura dovuta all'incurvarsi della traversa superiore, la piegatrice per lamiera .SMART è dotata di un meccanismo di bombatura automatica idraulica del banco da lavoro. Questo meccanismo sfrutta i cilindri idraulici a corsa corta posti nella traversa inferiore per compensare la deflessione e far sì che il banco venga incurvato verso l'alto, così da mantenere la matrice a una distanza costante dalla traversa. Software 4.0 per l'Industria: Data Logger e Production Manager Una piegatrice 4.0 è una macchina intelligente: è in grado di immagazzinare e utilizzare enormi quantità di dati per migliorare costantemente la produzione. Il CNC è direttamente collegato alla rete aziendale e programmato dall’ufficio: il vantaggio della programmazione da remoto è che riduce notevolmente i fermi macchina e garantisce il pieno controllo delle collisioni di piega. Vantaggi dei software 4.0: creare le commesse da lavorare; visualizzare l’elenco delle commesse da eseguire; registrare un database di tutti gli eventi della macchina (allarmi, statistiche, liste di produzione); vedere in modo ordinato i dati salvati nel database selezionando diversi grafici e intervalli di tempo.
Quando si progettano componenti in lamiera, è fondamentale considerare vari fattori che influenzano la qualità e la funzionalità del prodotto finale. Ad esempio, il fattore k, le tolleranze di piegatura, la scelta dei materiali e la configurazione della pressa piegatrice possono avere un impatto significativo. Se desideri approfondire quest'ultimo aspetto, scopri di più sulle diverse tipologie di piegatrici che esistono sul mercato. Oggi parleremo di fattore K, perché è un elemento fondamentale in piegatura ed è strettamente legato al concetto di ritorno elastico, concetto che puoi approfondire in questo articolo. Il fattore K serve per calcolare lo sviluppo della lamiera. Conoscere la formula del fattore k è un dato fondamentale per piegare correttamente ogni tipo di lamiera, infatti varia a seconda del tipo di materiale da deformare. Che cos'è il fattore k? Il fattore k indica il comportamento del materiale che stiamo piegando e il suo modo di reagire riguardo le tensioni di trazione e compressione applicate; è una costante utilizzata per determinare il punto neutro nella lamiera durante la piegatura. La posizione del punto neutro è essenziale per calcolare la lunghezza di sviluppo della lamiera, ossia la lunghezza della lamiera necessaria per ottenere una forma piegata desiderata. Semplificando, possiamo dire che il fattore K non è altro che il rapporto tra lo spessore della lamiera e l'asse della fibra neutra, ovvero tra t (distanza tra l'interno della piega e il piano neutro) e T (lo spessore del pezzo). Cosa s'intende per piano neutro? Il piano neutro è quella zona ideale che nella fase di piegatura non subisce variazioni e né si accorcia né si allunga; in pratica, non è altro che la linea immaginaria all'interno della lamiera che non subisce né compressione né tensione durante il processo di piegatura. Se vuoi approfondire che cos'è il piano neutro leggi questa guida. A grandi linee, possiamo dire che nella grande maggioranza dei casi, il piano neutro risiede a circa 1/3 dello spessore dall'interno e che, quindi, vale 0,33. Es: uno spessore di 30/10, presenterà un t=1mm, quindi 1/3= 0,33= k Ci sono tuttavia casi in cui la posizione del raggio neutro tende a spostarsi verso il centro, cioè quando il rapporto tra r/T > 1 Dove r è il raggio interno della piegatura e T è lo spessore. Il valore del fattore K dipende quindi dal tipo di materiale utilizzato, dal rapporto tra raggio interno e spessore e, infine, dalla tipologia di piegatura della lamiera (aria, fondo matrice oppure coniatura). Formula per calcolare il fattore k lamiera Esiste una formula per calcolare lo sviluppo della lamiera ed è la seguente: k = log(r/s)x0.5+0.65 È possibile anche utilizzare delle tabelle per l'individuazione del fattore k, come quella di seguito, oppure tabelle con valori scaturiti da prove sperimentali. Tabella fattore k lamiera 0,65>r/t<=1 k=0.3 1 k=0.35 1.5 k=0.4 2.4 k=0.45 3.8 k=0.5 Calcolo fattore k online: il calcolatore VICLA Il tool gratuito di VICLA ti permette di calcolare il fattore K in pochi click. Basta inserire lo spessore e la lunghezza iniziale della lamiera e il raggio interno e il nostro algoritmo farà il resto. Cosa condiziona lo sviluppo della lamiera? Lo sviluppo della lamiera viene condizionato in genere da fattori quali: il materiale, lo spessore e le matrici utilizzate oltre che, in misura minore, dal raggio del punzone. Tutte queste componenti in misura differente agiscono sulla dimensione del raggio interno. La conseguenza naturale è che, più i raggi sono ampi, più lo sviluppo deve essere ridotto, e viceversa. Vediamo ora quali sono i principali fattori che condizionano lo sviluppo della lamiera: 1) Larghezza della matrice Una matrice più larga genera un raggio più ampio rispetto ad una stretta. 2) Tipo di piegatura Un altro aspetto che molto spesso non viene considerato è che a parità di larghezza della matrice, di materiale e di spessore, assistiamo ad una variabilità delle dimensioni del pezzo finito a seconda che la modalità di piega sia in aria o a fondo matrice. Quest'ultima, infatti, genera un raggio più piccolo e necessita, quindi, di sviluppi più lunghi. Discorso particolare va fatto per la coniatura. Essa è l'unica modalità in cui il raggio interno è identico a quello del punzone e in cui lo sviluppo è condizionato interamente dalle dimensioni del raggio del punzone. 3) Raggio del punzone Come già visto, il raggio del punzone in condizioni standard (quindi non con particolari piegature che prevedono l'utilizzo di utensili con raggi molto ampi) dovrebbe assumere un valore di circa 2/3 quello del raggio interno di piegatura. Questo perché, in misura minore, anche questa componente tende a generare differenze sulle quote dei pezzi finiti. Piegare con un raggio del punzone troppo fine su spessori medi, (ad esempio r 0,8 su 50/10 di spessore) oltre a creare dei solchi antiestetici internamente, provoca uno stress del materiale più accentuato e una curvatura innaturale. Fattore k lamiere: come sviluppare una lamiera? Esistono diverse tecniche all'interno di un'officina per l'individuazione degli sviluppi. Ormai si tende a fare affidamento ai numerosi software in commercio, ma non è escluso che le correzioni che vengono immesse derivino ancora da metodi empirici sviluppati internamente dalle imprese. Vediamo ora quali sono alcune strade percorse dagli operatori. Le tabelle esperienziali: si ottengono mediante la rilevazione di compensazioni da immettere negli sviluppi attraverso prove pratiche. Compensazioni: prevedono che vengano aggiunti valori di compensazione corrispondenti ad una percentuale dello spessore alle misure interne delle pieghe . Tabelle DIN: sono tabelle che forniscono dei valori che vanno sottratti dalle misure esterne dei pezzi piegati. Calcoli geometrici: attraverso l'applicazione dei fattori k ottenuti mediante la formula vista precedentemente oppure con i valori esemplificativi della griglia in base a r/t. Forzando il raggio e modificando il fattore k: è un approccio utilizzato dai progettisti e dai disegnatori che utilizzano software di modellazione 3D. Metodo delle percentuali: è un sistema largamente utilizzato. Si semplifica inizialmente il valore del raggio interno della lega in base alla matrice e al materiale e poi si inserisce il fattore k della tabella. Applicazioni del Fattore K nella Lavorazione della Lamiera Il fattore K viene utilizzato in diversi ambiti della lavorazione della lamiera, tra cui: Progettazione CAD: nei software di progettazione assistita da computer (CAD), il fattore K è utilizzato per generare sviluppi precisi delle lamiere piegate. Produzione di componenti: nella produzione di componenti metallici, il fattore K aiuta a garantire che le parti si adattano correttamente senza bisogno di modifiche post-produzione. Costruzione di prototipi: nella fase di prototipazione, il fattore K viene utilizzato per verificare la fattibilità e la precisione delle piegature previste nel progetto. Ora che conosci in modo approfondito che cos'è il fattore k e come si calcola, puoi determinare con esattezza lo sviluppo della lamiera da piegare.
Saper programmare correttamente il ESA CNC GV della tua pressa piegatrice è fondamentale per ottenere un piegato di qualità. In questa serie di video tutorial firmati VICLA ti mostriamo come utilizzare il controllo numerico esautomotion cnc installato sulle nostre presse piegatrici per lamiera. Se sei curioso di sapere cos’è il CNC ESA GV e come funziona, ti consigliamo di continuare la lettura. Cliccando qui trovi invece le istruzioni complete per programmare la matrice, salvarla e inserirla nella libreria. Controlli numerici ESA: cosa sono? Il CNC ESA, o controllo numerico computerizzato ESA GV, è un sistema di controllo utilizzato per coordinare i movimenti di una macchina utensile con lo scopo di far seguire all’utensile traiettorie predefinite sugli assi senza che ci sia l’intervento dell’operatore. Ormai tutte le piegatrici per lamiera moderne sono dotate di CNC che le rendono in grado di realizzare lavorazioni di altissima precisione. Ad esempio, le nostre presse piegatrici per lamiera VICLA arrivano ad una precisione centesimale. Praticamente è un risultato impossibile da percepire a occhio nudo! Quali sono i vantaggi dell'utilizzo del CNC ESA GV? Sono molti i benefici che ottieni dalla programmazione con il controllo numerico sulle nostre piegatrici cnc: Velocità Precisione Ripetibilità Adattabilità Flessibilità Agilità Vediamo ora come è possibile programmare l'inserimento matrice nella libreria seguendo pochi e semplici passaggi. Come Programmare l'inserimento matrice nella libreria Le presse Vicla sono studiate per offrire il massimo in termini di controllo da parte dell’operatore. Questo video tutorial mostra agli appassionati del settore della lavorazione della lamiera come inserire in modo semplice e veloce una matrice nella libreria attraverso la programmazione su CNC Vicla: Occorre innanzitutto selezionare l’icona della lista delle matrici e scegliere tra una “nuova designata” oppure una “matrice predefinita” Supponiamo di volere inserire una matrice attraverso la seconda opzione Ora si impostano i seguenti dati: l’altezza, l’angolo della cava, la misura della V, la distanza tra il centro della V e il lato della matrice, l’altezza della base, il raggio che si rileva dai dati della matrice e, infine, il carico Adesso basterà salvare i dati inseriti e dare un nome alla nostra matrice. Tornando alla libreria sarà possibile in ogni momento ritrovare la matrice salvata con la memorizzazione di tutti i suoi dati Guarda il video tutorial.
La carpenteria Metal Vision è una realtà industriale giovane, ma molto dinamica e intraprendente che ha scelto di acquistare una pressa piegatrice idraulica VICLA Smart. Specializzata nella lavorazione del metallo per i settori industriale, arredo, design e automotive, questa carpenteria metallica è guidata dal giovane titolare Tiziano Viganò il quale, in pochissimo tempo, è riuscito ad imprimere all'azienda una chiara visione imprenditoriale che coniuga approccio artigianale e innovazione tecnologica. Dinamismo e flessibilità sono da sempre l'anima pulsante di questa azienda nata in piena pandemia di Covid-19. Noi siamo partiti l'anno scorso - era un periodo già di pandemia - e aver scelto VICLA ci ha aiutato a partire davvero alla grande. commenta Viganò La pressa piegatrice VICLA ci ha aiutato in questo particolare momento ad acquisire una grande fiducia verso i nostri clienti riuscendo a consegnare il prodotto nei tempi richiesti dal mercato. Guarda l'intervista completa qui Piegatrice idraulica .SMART: il mio primo passo verso il successo | VICLA Tiziano Viganò, titolare della carpenteria Metal Vision. svela in che modo la pressa piegatrice VICLA ha aiutato l'azienda a superare le difficoltà del 2020 e consegnare le commesse in tempo. La macchina per lamiera acquistata da Metal Vision è la piegatrice idraulica .SMART, una macchina caratterizzata da una struttura molto solida e studiata per esigenze di produzione versatili, funzionali e flessibili. Inoltre le flessioni sono ridotte al minimo per merito del dimensionamento del pestone porta lama; si tratta di una caratteristica interessante che differenzia questa piegatrice rispetto alle macchine di altri costruttori. Questa pressa piegatrice .SMART ha una forza di piega di 100 tonnellate e 3 metri di lunghezza. L'azienda ha optato anche per un bloccaggio per utensili superiori con sistema semiautomatico. Con questo sistema, ogni bloccaggio è fornito di una comoda leva ergonomica e di introduzione/estrazione frontale dell’utensile e richiamo automatico in battuta. Con il sistema semiautomatico di bloccaggio degli utensili abbiamo ridotto drasticamente il tempo di riattrezzaggio della macchina, che risulta fondamentale per le nostre lavorazioni, visto che facciamo prototipi, produzione di piccoli pezzi e campionature. La necessità di creare pezzi su misura e di consegnare entro i tempi richiesti sono stati tra gli elementi determinanti nella scelta della pressa piegatrice da acquistare. Sono venuto a conoscenza di VICLA tramite un fornitore che già li utilizzava e mi ha riferito di trovarsi molto bene. Siamo andati a vedere l'azienda e la piegatrice con mano e mi sono accorto che ha delle soluzioni tecnologiche molto avanzate che potevano risolvere i problemi che ho sempre riscontrato con le macchine che ho usato fino adesso. L'acquisto della pressa piegatrice .SMART si è rivelata una scelta davvero vincente, come testimonia lo stesso Viganò: Poi a distanza di un anno dall'apertura la nostra scelta è risultata vincente e adesso stiamo già valutando l'acquisto di un'altra pressa piegatrice per riuscire a dare continuità alla crescita dell'azienda. Per conoscere come viene utilizzata la pressa piegatrice VICLA .SMART 100/31, vista il sito www.metalvision.it
Questa pressa piegatrice per lamiera ibrida è un vero gioiello in fatto di personalizzazione. Si tratta di una pressa piegatrice .SUPERIOR da 250 tonnellate su una lunghezza di piega di 5 metri, con apertura 700mm e corsa 400 mm. Questa piegatrice è stata personalizzata per rispondere alle necessità del cliente, un'azienda specializzata nella lavorazione di lamiere in alluminio, ferro, acciaio inox. La macchina è dotata di: Serbatoio singolo per ogni cilindro Questa soluzione garantisce che ogni cilindro sia pilotato tramite l'accoppiamento motore-pompa e inverter. Il vantaggio di questo sistema risiede nel fatto che diminuisce la temperatura e l’impiego di olio; la macchina infatti è dotata di due serbatoi da 70l ciascuno. Accoppiamento motore-pompa dedicato all'impianto della bombatura Garantisce efficienza nella compensazione della piega 8 assi e assi motorizzati Z1 e Z2 Il registro posteriore è stato equipaggiato con due 2 riscontri motorizzati supplementari gestiti da cnc, per un totale di 8 assi. 4 retrattili 2 riscontri supplementari motorizzatiI retrattili sono molto utili per sostenere lamiere sottili quando la piega è lontana dal bordo. Vengono gestiti da CNC e funzionano pneumaticamente; inoltre sono rivestiti in teflon che permette di non segnare il materiale stesso. Bloccaggio pneumatico superiore e inferiore con sgancio rapido frontaleGli utensili sono posizionati e allineati automaticamente, permettendo di ridurre il tempo di attrezzaggio. La chiusura pneumatica, a differenza di quella manuale, è più veloce, sicura e consente un allineamento perfetto, eliminando la necessità di effettuare pieghe di prova. Bracci motorizzati delle fotocelluleLa motorizzazione delle fotocellule consente il posizionamento automatico all’altezza giusta ad ogni cambio utensile. Inoltre, la fotocellula Iris garantisce l’ottimizzazione della discesa veloce con un cambio velocità a 0 mm dal contatto lamiera. Bombatura adattiva VICL A Consente di ottenere una compensazione automatica della piega per mantenere la linearità della piega. Questo è possibile grazie ai sensori di deformazione posizionati sotto il porta matrice e sopra il pestone. Questa pressa piegatrice è stata predisposta anche con l’aggiunta di una pedaliera wireless con sensore ultrasonico, una tavola piega schiaccia e il controllo numerico ESA. Pedaliera wireless con sensore a ultrasuoni Questa pedaliera è alimentata con carica solare e permette di risparmiare il 20% sulla carica della batteria; non necessita di collegamento, né posa di cavi. I sensori sono posizionati ai lati del banco inferiore ricevono e trasmettono i dati in modalità wireless. Tavola piega schiaccia Il banco inferiore è dotato di tavola piega schiaccia che consente di effettuare una piega ribattuta senza necessità di utilizzare una matrice dedicata. È la soluzione ideale per le aziende che effettuano molte pieghe ribattute grazie alla sua versatilità. L’optional è direttamente integrato al porta matrice e pertanto consente di utilizzare qualsiasi altra matrice con attacco standard senza dover smontare la tavola. Controllo numerico ESA S660 W Questo CNC è dotato di uno schermo a 19” pollici ed è fornito con sistema Windows che consente di aprire disegni in pdf o in altro formato direttamente a bordo macchina. Guarda il video Pressa piegatrice 250 ton 5 metri ibrida con optional su misura | VICLA Pressa piegatrice .SUPERIOR da 250 tonnellate su una lunghezza di piega di 5 metri, con apertura 700mm e corsa 400 mm
Il ritorno elastico (springback) è una sfida frequente nell'ambito della piegatura della lamiera: si verifica quando un pezzo di metallo piegato torna parzialmente alla sua forma originale dopo che la forza di piegatura viene rilasciata. Questo fenomeno è il risultato dell'elasticità intrinseca del materiale. Il ritorno elastico, in pratica, è imputabile a quelle fibre interne al materiale che vorrebbero tornare allo stato originario ma non lo possono fare perché che si sono irrimediabilmente deformate. Il ritorno elastico è strettamente legato al concetto di piano neutro, che puoi approfondire qui, e al fattore K della lamiera, di cui trovi la formula in questo articolo. Perché si verifica il ritorno elastico? Stress interno: Quando un materiale viene piegato, la sua struttura interna viene sottoposta a stress. Alcune parti del materiale vengono compresse, mentre altre vengono allungate. Recupero elastico: Quando la forza di piegatura viene rimossa, le aree compresse e allungate cercano di tornare al loro stato originale, causando il parziale raddrizzamento del materiale. Cosa succede all'interno di una piega Quando si piega un pezzo di metallo, la parte esterna si allunga (tensione di trazione), mentre la parte interna si comprime. Esiste uno strato neutro in cui non vi è né tensione né compressione. Le fibre negli strati esterni allungati tendono a tirare la piega verso la sua forma originale, causando il ritorno elastico. Test di trazione Per comprendere meglio questo fenomeno, gli scienziati effettuano un test di trazione. Essi tirano un pezzo di materiale fino a quando si rompe. Questo test mostra come il materiale si allunga e a quale punto si rompe. Il test di trazione, sebbene semplice, fornisce dati fondamentali per comprendere le caratteristiche meccaniche offerte da un dato materiale. Per eseguire il test, viene utilizzata una speciale macchina idraulica dotata di alloggiamenti o morsetti in cui vengono inserite le estremità del campione, che possono avere forme e sezioni diverse ma sono standardizzate. Questo tipo di pressa inversa ha la caratteristica di esercitare uno sforzo di trazione, piuttosto che uno di compressione, e provoca una tensione nel campione fino a quando il materiale cede e successivamente si rompe. L'intero ciclo del test non è casuale, ma viene eseguito lentamente e gradualmente, registrando due grandezze fondamentali: la quantità di pressione esercitata; la percentuale di allungamento del campione. Queste due misurazioni vengono tradotte in un grafico che traccia l'andamento della deformazione e della rottura del campione in tempo reale. Cosa ci dice la curva di sforzo-deformazione Regione elastica (A-B): il materiale può tornare alla sua forma originale se il carico viene rimosso. Punto di snervamento (B): il materiale inizia a deformarsi permanentemente. Regione plastica (B-D): il materiale è deformato permanentemente. Punto di frattura (D): il materiale si rompe. Che relazione ha con il ritorno elastico nella piegatura dei metalli? Tornando alla piegatura, possiamo capire che la zona attorno al piano neutro è quella che ha subito lo stress minore e quindi è rimasta nella condizione elastica del materiale: è esattamente dove risiedono le fibre direttamente responsabili del recupero elastico. Le zone periferiche, invece, sono irreparabilmente cedute e contribuiscono alla stabilità della deformazione. Vedremo più avanti il forte legame che esiste tra il piano neutro e il problema degli sviluppi della lamiera. Calcolo del ritorno elastico Il calcolo accurato del ritorno elastico richiede la comprensione di diversi fattori: Modulo di elasticità (MOE): Conosciuto anche come modulo di Young, misura la rigidità e la resistenza alla deformazione di un materiale. Resistenza allo snervamento: Il punto in cui un materiale inizia a deformarsi plasticamente. Fattore K: Un moltiplicatore che determina la posizione dell'asse neutro all'interno di una piega. Leggi la nostra guida completa e utilizza il nostro calcolatore online per il fattore K. Raggio interno della piega: Il raggio della curva interna della piega. Spessore del materiale: Lo spessore della lamiera. Angolo di piega: L'angolo desiderato della piega. Per fortuna, le moderne presse piegatrici, come le presse piegatrici VICLA, utilizzano il controllo numerico (NC) per prevedere e compensare il ritorno elastico. Alcune macchine avanzate prodotte da VICLA forniscono dispositivi che compensano il ritorno elastico in tempo reale. Fattori che influenzano il ritorno elastico nella piegatura dei metalli Resistenza allo snervamento: I materiali più resistenti presentano un maggiore ritorno elastico. Raggio di piega: Raggi più acuti generalmente portano a un minore ritorno elastico. Apertura della matrice: Aperture più ampie delle matrici nella formatura ad aria possono aumentare il ritorno elastico. Spessore del materiale: La relazione tra raggio di piega e spessore influisce sul ritorno elastico. Correggere il ritorno elastico Il ritorno elastico dipende da molte variabili legate alla lamiera e ogni materiale reagisce in modo diverso. In alcuni acciai ad alta resistenza, il ritorno elastico è talmente pronunciato che è necessario utilizzare attrezzature speciali. Come compensare il ritorno elastico? Mentre la coniatura era un tempo un metodo comune per affrontare il ritorno elastico, oggi non è generalmente considerata l'opzione più efficace o efficiente a causa dei potenziali svantaggi. La piegatura inferiore offre un maggiore controllo dell'angolo di piega rispetto ad altri metodi, ma può essere impegnativa a causa degli elevati requisiti di tonnellaggio. La formatura ad aria, soprattutto quando abbinata a una moderna pressa piegatrice CNC, è un processo relativamente stabile. Tuttavia, le variazioni all'interno dello stesso lotto di lamiera possono ancora influire sul ritorno elastico. Fattori come lo spessore, la direzione della grana e la resistenza alla trazione svolgono un ruolo significativo. Ottenere pieghe perfette Per una piegatura precisa in applicazioni dove il ritorno elastico è critico, possono essere impiegati meccanismi di retroazione di compensazione dell'angolo. Questi sistemi utilizzano sensori, telecamere o laser per monitorare il ritorno elastico durante il processo di piegatura e apportare regolazioni in tempo reale per garantire risultati accurati. Controllo dell'angolo per gestire il ritorno elastico I sistemi di controllo dell'angolo sono essenziali per gestire efficacemente il ritorno elastico nella piegatura della lamiera. Queste tecnologie avanzate misurano e correggono accuratamente le deviazioni degli angoli di piega, garantendo risultati precisi e consistenti. Monitorando continuamente il processo di piegatura, i sistemi di controllo dell'angolo possono rilevare e compensare il ritorno elastico in tempo reale. Ciò elimina la necessità di regolazioni manuali e riduce il rischio di errori. Unicità del controllo dell'angolo VICLA Il sistema di controllo dell'angolo di VICLA è una tecnologia all'avanguardia progettata per offrire precisione e prestazioni eccezionali nella piegatura della lamiera. Questo sistema consente di rilevare in tempo reale la correzione da effettuare grazie a dei sensori montati sotto il banco porta matrice e sopra al pestone della macchina. La peculiarità dei sistema di controllo dell'angolo progettato da VICLA è sicuramente la facilità di programmazione: infatti non è necessario che l'operatore determini lo spessore, la lunghezza, il tipo di materiale e la forza di piegatura, non sono necessari nemmeno test di campionamento. È sufficiente impostare l’angolo di piegatura nel CNC della pressa piegatrice e il calcolo da effettuare. Altro punto di fondamentale importanza è la possibilità di piegare forme complesse con contropieghe o con bordo ridotto. Insieme al sistema di lettura del controllo dell'angolo, le presse piegatrici VICLA posso essere dotate di un correttore automatico delle flessioni strutturali delle spalle: il sistema Flex, infatti, tramite appositi trasduttori, compensa quelle che possono essere le deformazioni strutturali della macchina. Risulta evidente che la combinazione dei due sistemi garantisce massima precisione e ripetibilità anche su superfici non uniformi. Conclusione Comprendendo e affrontando i fattori che contribuiscono al ritorno elastico, è possibile migliorare significativamente l'accuratezza e l'efficienza dei processi di piegatura della lamiera. Implementando strategie come la sovra-piegatura, la compensazione dell'angolo e una corretta selezione degli utensili, è possibile ottenere risultati coerenti e ridurre al minimo gli sprechi. Per toccare con mano le soluzioni di piegatura che proponiamo contattaci e visita il nostro showroom ad Albavilla (CO).