Da CNC VICLA è possibile l’inerimento punzone nella lista attraverso pochi passi, semplici e rapidi. La programmazione su CNC VICLA è semplice e intuitiva. È infatti studiata per ottimizzare i tempi di lavorazione, ridurre al minimo i fermi macchina e aumentare la produttività delle presse piegatrici. In questo video tutorial mostriamo com’è facile l’inserimento di un punzone nella libreria degli utensili. Come prima cosa occorre accedere al menu “punzoni” e scegliere la tipologia di punzone che si desidera inserire nella libreria. Da quello classico e a collo di cigno, dal punzone tondo a quello ad aggancio contrario. Se ad esempio si desidera crearne uno nuovo di tipo classico basta inserire tutti i dati del punzone, reperibili dai cataloghi delle aziende produttrici, quali l’altezza, l’angolo di piega e tutti i parametri. Basta poi salvare quanto registrato con un nome per inserire il punzone nella lista della libreria. Scarica la nostra Guida agli Incentivi e scopri come ottenere il credito d'imposta e le agevolazioni per l'acquisto di una pressa piegatrice nuova.
Una cella di piegatura robotizzata, come l'isola robotizza VICLA Matrix, è un sistema che integra un robot e una pressa piegatrice ed è progettata per effettuare operazioni di prelievo, piegatura e depositi di profili in lamiera metallica. Si tratta di una soluzione che nasce dall’esigenza delle aziende di rendere sempre più efficiente il ciclo produttivo, mantenendo bassi i costi di produzione senza compromettere la qualità. L’era moderna dei processi meccanici è accomunata da un fil rouge: aumento del livello di qualità nella ripetitività dei processi di lavorazione. Nel campo della lavorazione della lamiera, migliorare costantemente la produttività è una delle sfide attuali più grandi, specialmente se consideriamo la crescente variabilità di forme, dimensioni e quantità dei pezzi che il mercato richiede. Quali sono le possibili soluzioni? Come sempre, non esiste una formula adatta a tutti, ma esistono opzioni che meglio si adattano alla singola azienda. Oggi parleremo della piegatura robotizzata e di come può migliorare la produttività aziendale. Robot e Innovazioni nella Piega Industriale: Ultimi Sviluppi L’automazione piegatura ha fatto passi da gigante rispetto a qualche anno fa, basti pensare ai cobot oppure ai magazzini automatici per l’attrezzaggio in macchina. Prima dell’avvento dei cobot e dei robot antropomorfi, si utilizzava il robot cartesiano. Si tratta di un braccio robotico che si scorre lungo un grosso telaio di acciaio posizionato di fronte alla piegatrice. L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha permesso di liberare il robot dalla trave di scorrimento orizzontale sopraelevata, dando vita al robot antropomorfo di piegatura. L’automazione della piegatura Il settore della lavorazione della lamiera sta conoscendo un’evoluzione tecnologica sorprendente, anche nel campo della pressopiegatura. Tradizionalmente la fase di piegatura è da sempre considerata il collo di bottiglia dell’intero processo, perché è dove si annidano i maggiori sprechi, sia in termini di materiale, sia di tempo. Le soluzioni automatizzate agiscono su due fronti: velocizzare il ciclo di piegatura e ridurre l’errore umano. Il cambio utensili automatico VICLA consente di attrezzare la macchina senza l’intervento dell’operatore. Programmabile da remoto o a bordo macchina, velocizza il ciclo di piegatura. La cella di piegatura automatizzata solleva gli operatori da lavori faticosi, ripetitivi e poco stimolanti. Possono così dedicarsi ad altre fasi. Vantaggi della piegatura robotizzata Nella nuova smart factory, la fase di programmazione delle diverse fasi di lavorazione viene gestita dall’ufficio tecnico, che diventa il vero centro operativo dell’officino. Essendo tutto gestito da un unico posto, cessa la cattiva abitudine di avere programmi in macchina più precisi dei disegni tecnici, oppure di affidarsi ai soli appunti dei piegatori. Riduce i costi Diminuendo la discrezionalità del fattore umano si possono ridurre i costi. Gli impatti positivi includono la riduzione dello spreco di materiale e la diminuzione del ciclo produttivo (gli operatori possono dedicarsi all’ottimizzazione delle altre cicli produttivi). In più, si velocizza il lavoro delle persone coinvolte in altri ambiti. Solleva gli operatori da attività ripetitive, faticose e rischiose. Un altro aspetto da non trascurare è la salvaguardia della salute degli operatori, i quali, liberati dalle attività usuranti e pericolose, possono dedicarsi ad altre attività. Gli operatori possono infatti cessare le movimentazioni manuali di grandi lamiere, annullare il rischio di schiacciamento delle dita durante la fase di piega, soprattutto per pezzi molto piccoli, ridurre rischi e fatica derivanti dal cambio utensili manuale. Migliora la preventivazione dei lavori Automatizzare consente di misurare con precisione l’impiego di tempo, materiale ed energia per produrre un pezzo. Questo consente di formulare preventivi più precisi ed elimina la discrezionalità del fattore umano. Quante volte capita di tarare il prezzo sulla base di operatori capaci che non sempre sono gli stessi che eseguiranno il pezzo? In aggiunta, conoscendo a priori le tempistiche, l’energia e il materiale, l’azienda può fare delle previsioni accurate dei costi e delle vendite sull’anno in corso, migliorando la gestione complessiva dei flussi di cassa. Piegatura robotizzata vs lavoro manuale È una falsa convinzione comune credere che la piegatura automatizzata decreterà la fine di migliaia di posti di lavoro. Si diceva lo stesso dell’avvento del pc, ma i fatti hanno dimostrato che l’introduzione di una nuova tecnologia tende ad avere più effetti positivi che negativi. L’automazione della piegatura spingerà allo sviluppo delle competenze umane. Le nuove skills spazieranno dalla manutenzione alla programmazione della macchina. Grazie al tempo recuperato, potrebbero nascere figure polivalenti in grado di svolgere più mansioni: ad esempio un laserista o un saldatore potrebbero imparare a gestire una stazione di piegatura robotizzata molto più rapidamente di una macchina manuale. I piegatori quindi perderanno il lavoro? Assolutamente no! Un robot non potrà mai sostituire il lavoro di un piegatore altamente specializzato, anche perché non tutto può essere automatizzato. Esistono infatti lavorazioni talmente complesse che devono essere svolte necessariamente dalla mano umana. Sistemi di Controllo nella Piega Robotizzata: Ottimizzazione e Precisione Per quanto avanzati, i robot di piegatura non sono in grado di capire se stanno lavorando correttamente e se il pezzo è riuscito. Per evitare spiacevoli situazioni in cui il sistema ha lavorato tutta la notte e ci si ritrova con una serie lavorata che presenta errori e incongruenze, è necessario dotarsi di sensori e sistemi di controllo della piega. Il primo è il controllo dell’angolo V-Control. È composto da un sistema di lettori laser che corrono parallelamente al banco di piega. Questa soluzione garantisce l’angolo impostato senza alcuna correzione aggiuntiva. Un altro accorgimento utile e che assicura il posizionamento corretto dei componenti è il sistema a sensori del registro posteriore. Altri dispositivi molto utili sono inseriti all’interno del banco della piegatrice e servono a rilevare e compensare le naturali flessioni dovute allo sforzo in fase di piegatura. Dispositivo di bombatura adattiva (VICLA Clever Crowning) assicura grandi risultati e non richiede conoscenze tecniche approfondite; regola la compensazione senza alcuna necessità di intervento da parte dell’operatore; garantisce una piega sempre perfettamente lineare anche su materiali non uniformi (per es. forati/asolati misti a materiale pieno). Dispositivo di controllo delle flessioni strutturali delle spalle (VICLA Flex) Flex permette di mantenere la stessa profondità di piega indipendentemente dalla lunghezza del foglio di lamiera. Il CNC riceve i dati dai sensori di pressione dei cilindri, che vengono poi interpolati per stabilire la correzione da effettuare. Limiti della piegatura robotizzata Come per qualsiasi altro macchinario, sarebbe sbagliato pensare che una cella robotizzata di piegatura possa fare qualunque cosa. Si tratta di limiti applicativi che bisogna conoscere e approfondire prima di procedere all’acquisto del macchinario, per non ritrovarsi poi scontenti dell’investimento fatto. Se guardiamo il tema da un altro punto di vista, la domanda da farsi è: quali sono i fattori da considerare nella scelta di un impianto di piegatura automatica? Che tipo di lavorazioni fai? Il prerequisito essenziale è che il lavoro sia ripetibile, quindi non può includere la prototipazione. Questo perché non ha senso investire tempo nella programmazione di un prodotto che verrà fatto solo una volta e mai più. Se un'officina produce regolarmente diverse parti per i clienti, invece, ecco che il programma può essere facilmente richiamato e potrebbe aver senso dotarsi di una cella robotizzata. Inoltre, per trarre il massimo beneficio da un impianto robotizzato, è fondamentale assicurarsi di massimizzare la varietà di lavorazioni che è possibile produrre su di esso. Quali sono i lavori migliori per una piegatrice robotizzata? Sorprendentemente, si tratta di una gamma di applicazioni abbastanza ampia: i lavori ripetuti ad alto volume; i lavori a basso volume che si ripetono; i lavori pesanti possono tutti avere senso. Valutare tutti i costi Il costo di un impianto robotizzato è certamente importante, ed è innegabile che, per lo stesso prezzo, si potrebbero acquistare una o più piegatrici indipendenti. Il grande limite di questo ragionamento, però è che, per ogni piegatrice, serve un operatore. Siamo sicuri che il gioco valga la candela? Quando si introduce un sistema automatizzato di piegatura è possibile ottimizzare anche le risorse umane. Un operatore esperto, infatti, può gestire una piegatrice indipendente mentre monitora una cella robotizzata. Organizzare del lavoro e dello spazio Oltre alla scelta dell'attrezzo della dimensione giusta, un'officina deve anche considerare come le parti verranno rimosse dalla cella. Saranno assemblate in kit, posizionate su un nastro trasportatore, rimosse attraverso una discesa o impilate su pallet? Decisioni come queste influenzeranno i requisiti di lunghezza e larghezza della cella. Monitorare sempre la produzione È un falso mito credere che basti programmare in ufficio tecnico, premere avvio e aspettare che l’impianto faccia tutto il lavoro. Si tratta di una semplificazione che non tiene conto delle variabili che entrano in gioco quando si parla di lavorazione della lamiera. Con una piegatrice classica, l’operatore può intervenire manualmente per manovrare il pezzo ed evitare eventuali collisioni. Nel caso di un impianto robotizzato, la piegatrice automatica farà solo ciò per cui è programmata, quindi la configurazione degli attrezzi deve essere precisa. Un attrezzo fuori posto, infatti, potrebbe causare danni molto ingenti. Per ogni seria è importante che l'operatore della piegatrice si assicuri che ogni parte sia al suo posto, perché il robot non può riposizionare la parte per adattarsi all'attrezzo fuori posto. In definitiva, lavorare con una piegatrice automatica robotizzata richiede una grande attenzione ai dettagli. Caso studio: carpenteria medio-pesante Recentemente abbiamo installato un impianto di piegatura robotizzata in un’azienda che lavora particolari medio-pesanti. Il responsabile di produzione aveva individuato 10-15 parti che potevano essere gestite tranquillamente da una piegatrice robotizzata. Queste lavorazioni impiegavano solitamente due operatori e non erano eccessivamente pesanti da dover richiedere sempre l’utilizzo di una gru di sollevamento. Avevano però notato che quando la utilizzavano il ciclo di produzione tendeva a rallentarsi. L’utilizzo di una cella di piegatura robotizzata ha permesso di velocizzare il ciclo di piegatura, impiegando una sola persona per la programmazione e il monitoraggio della produzione e, al contempo, liberando gli operatori dalla gestione di carichi pesanti. I nostri consulenti a tua disposizione Desideri una consulenza personalizzata per trovare la macchina su misura per te? Contattaci subito.
Per ottimizzare la fase di piegatura della lamiera e aumentare la redditività del reparto, la Carpenteria Paluan srl utilizza quattro presse piegatrici abbinate a due a due con il sistema ATC TWIN VICLA. Ciascun sistema si compone di un magazzino automatico da 60 mt di utensili collegato a due presse piegatrici ibride. Grazie a queste soluzioni, l’azienda risparmia dal 25% al 30% di tempo su tutto il ciclo di piegatura, con un notevole aumento di produttività aziendale. Fondata nel 1979 da Augusto Paluan, oggi la Carpenteria Paluan srl è guidata dal figlio Enrico che sta conducendo l'azienda verso il mondo 4.0 e l'automazione industriale. L’azienda conta 5 stabilimenti di 1200 mq l’uno e le lavorazioni includono il taglio laser piano, laser tubo, tornitura e saldatura. La carpenteria gestisce anche trattamenti termici, riuscendo in questo modo a dare al cliente un prodotto finito. “Quello che abbiamo potuto offrire a una realtà come Paluan - racconta Corrado Nucci, Direttore Commerciale e titolare di VICLA insieme a Marcello Ballacchino - era innanzitutto una maggiore flessibilità, un utilizzo ottimale dello spazio, progettando un impianto ad hoc e progettando un sistema non ancora presente sul mercato. Rispetto a soluzioni di altri produttori, è sicuramente stata vincente la forte customizzazione.” L’azienda lavora principalmente piccole quantità, composte da serie di 5, 20 o 50 pezzi ciascuna; inoltre gestisce anche lavorazioni di singoli pezzi altamente customizzati. La necessità di gestire piccoli lotti e di soddisfare le tempistiche richieste dai clienti, ha spinto l’azienda a ripensare completamente al reparto di piegatura, sostituendo le piegatrici tradizionali utilizzate fino a quel momento e ampliando il parco macchine con due sistemi di attrezzaggio automatico. “Prima avevamo sempre fermi macchina dovuti ai piccoli lotti” afferma Paluan “con l’impianto VICLA abbiamo visto che è possibile azzerare i tempi morti tra un attrezzaggio e l’altro. Questo consente di ottenere molti vantaggi: innanzitutto, con il sistema twin si riescono a gestire due macchine; in secondo luogo, l’operatore non deve più preoccuparsi di gestire gli utensili e si può concentrare sull’esecuzione dei particolare e sull’organizzazione dell’area di lavoro. Due impianti ATC TWIN VICLA a distanza di 8 mesi Quando ho acquistato il primo impianto, si è trattato di una vera sfida, perché non esisteva niente di simile sul mercato” afferma Paluan, “dopo 8 mesi, avendo visto i benefici del cambio utensili progettato da VICLA, ho deciso di acquistare un secondo impianto identico con il quale sostituire le vecchie piegatrici.” Le peculiarità di questi due sistemi sono davvero molte, a partire dalla possibilità di asservire due macchine con un unico magazzino, in cui un apposito shuttle manipola gli stampi e attrezza entrambe le macchine automaticamente. Inoltre, il risparmio energetico garantito dalla tecnologia ibrida di VICLA rappresenta un altro punto a favore verso l’adozione di tecnologie di ultima generazione; i vantaggi, infatti, non riguardano solo il lato economico, ma abbracciano tutto il processo di lavorazione a 360°. “Avere un circuito compatto, composto da piping ridotto, un impianto senza valvole proporzionali, ma in presa diretta tra pompa e motore ad alta coefficienza energetica, consente di mantenere costante la temperatura dell’olio, con la diretta conseguenza di poter disporre di una macchina che piega allo stesso modo dalla mattina appena accesa alla sera a turno ultimato” spiega Marcello Ballacchino, titolare di VICLA. Grazie alla tecnologia ibrida, quindi, i benefici non si fermano al risparmio energetico, già di per sé un beneficio che vale l’investimento, ma al contrario includono anche una maggiore velocità e una maggiore costanza nella precisione di piega. Versatilità ed efficienza “Sono macchine al top di gamma come tecnologia di piegatura - sottolinea Enrico Paluan - in quanto abbiamo scelto di automatizzare tutto, anche le più piccole azioni. Questo però non significa che non si possa optare per un utilizzo più “tradizionale”: per esempio, è possibile tener fermo il cambio stampi se bisogna fare un pezzo urgente arrivato all’ultimo minuto, oppure si può attrezzare la macchina in automatico ma facendo il programma da bordo macchina, nel caso ci sia bisogno di una modifica just in time”. L’azienda ha richiesto anche una personalizzazione aggiuntiva su entrambi gli impianti, in modo da consentire una gestione direttamente dall'ufficio tecnico. Grazie ad un software di programmazione CAD/CAM, infatti, viene elaborato un file tridimensionale dal quale il programma genera la sequenza di piegatura migliore; il file di piegatura viene poi inviato alla macchina che si attrezza in automatico, richiamando la sequenza di piegatura direttamente sul controllo numerico. Tutti i dati di attrezzaggio e lavorazione sono salvati a fine lavoro ed esportati nel gestionale per un’analisi dei dati in chiave 4.0. “Con VICLA abbiamo realizzato una soluzione che creasse una sequenza di piegatura in automatico, ma che soprattutto avesse un sistema di attrezzaggio automatizzato, in modo tale che dai disegni 2D e 3D gestiti in ufficio tecnico la macchina fosse in grado di scegliere la configurazione di utensili migliore e la sequenza di piegatura più idonea. La mole di lavoro in ufficio, con queste due macchine, è aumentata data la preparazione dei programmi” conclude Paluan “ ma, allo stesso tempo, è stato riscontrato un aumento di produttività del 30-35%, in particolare nella cosiddetta poca serie. Parlano di noi La rivista Deformazione ha dedicato un approfondimento sul nostro cambio utensili automatico ATC VICLA. Leggi l'articolo Guarda l'intervista Piegatrici precisi e veloci. Un caso di successo: Paluan Srl | VICLA Enrico Paluan, titolare dell'omonima carpenteria, svela in che modo il sistema di cambio utensili automatico VICLA ha aumentato la produttività aziendale ed eliminato gli errori di piega.
Esistono in commercio diversi modelli di piegatrici per lamiera: presse piegatrici elettriche, piegatrici idrauliche e piegatrici ibride: conosci la differenza? Le presse piegatrici elettriche offrono alta precisione e velocità per lavori leggeri, mentre le idrauliche sono potenti e robuste, ideali per materiali spessi. Le presse piegatrici ibride combinano i vantaggi di entrambe, con efficienza energetica e versatilità per diverse applicazioni. Scopriamo meglio le differenze e i punti di forza di ciascun modello. Piegatrice ibrida vs piegatrice idraulica Le piegatrici idrauliche tradizionali, note per la loro potenza e robustezza, utilizzano un sistema idraulico continuo, risultando in un consumo energetico costante e potenziale surriscaldamento dell'olio. Queste macchine sono apprezzate per la loro capacità di lavorare con materiali più spessi e resistenti. Tuttavia, le presse piegatrici idrauliche tendono ad essere più lente delle loro controparti ibride. Le piegatrici ibride, invece, rappresentano un'evoluzione tecnologica: combinano la forza della pressa idraulica con l'efficienza della piegatrice elettrica. Questo si traduce in un consumo energetico significativamente ridotto, fino al 78% in meno con sistemi avanzati, e in una maggiore precisione grazie a sistemi di compensazione adattivi. Inoltre, le ibride operano con un impatto acustico inferiore e richiedono meno manutenzione, offrendo una soluzione più sostenibile e performante. Che cos'è una pressa piegatrice elettrica? Le piegatrici elettriche, azionate da servomotori, eccellono in precisione e velocità, ideali per produzioni in serie di alta qualità e per la lavorazione di lamiere sottili. L'assenza di olio idraulico elimina i rischi di contaminazione e riduce drasticamente la manutenzione, rendendole perfette per ambienti puliti e per la produzione di componenti elettronici o alimentari. Tuttavia, è importante considerare che la loro capacità di piega è limitata rispetto alle idrauliche, rendendole meno adatte per materiali di forte spessore o per piegature complesse che richiedono grande potenza. In confronto alle ibride, le elettriche offrono una maggiore precisione su piccoli spessori, ma le piegatrici ibride offrono una maggiore versatilità di utilizzo. È meglio una pressa piegatrice elettrica o una piegatrice ibrida? Ecco cosa sapere La scelta tra una pressa piegatrice elettrica e una ibrida dipende dalle specifiche esigenze di produzione. Entrambe le tecnologie offrono vantaggi significativi rispetto alle tradizionali idrauliche, come la riduzione del consumo energetico e l'impatto acustico. Tuttavia, le differenze sostanziali risiedono nella gestione dell'olio e nella flessibilità operativa. Le piegatrici ibride, pur utilizzando un sistema idraulico, lo ottimizzano con componenti elettrici avanzati, riducendo drasticamente il consumo di olio e garantendo una compensazione della bombatura più precisa. Se ti interessa l'argomento e vuoi approfondire come funziona la bombatura adattiva che VICLA utilizza sulle piegatrici ibride, ti consigliamo di leggere questo articolo. Le elettriche, invece, eliminano completamente l'olio. La decisione finale dovrebbe basarsi sulla tipologia di materiali lavorati, sulla necessità di flessibilità e sulla priorità data all'efficienza energetica e alla sostenibilità. Confronto tra Piegatrici Ibride ed Elettriche Per aiutarti a visualizzare meglio le differenze tra piegatrici ibride ed elettriche, abbiamo creato una tabella comparativa. Questa tabella riassume le caratteristiche principali di ciascun tipo di macchina, permettendoti di confrontarle facilmente e di scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze. Utilizza la tabella come guida rapida per identificare i vantaggi e le limitazioni di ciascuna tecnologia, tenendo conto delle tue specifiche esigenze di produzione Caratteristica Piegatrici Ibride Piegatrici Elettriche Consumo di olio Drasticamente ridotto, ma presente Assenza totale Efficienza energetica Elevata, con sistemi avanzati per ulteriori risparmi Ottimale per lavori leggeri, consumo proporzionale al lavoro Compensazione della bombatura Sistemi idraulici adattivi per alta precisione Meno rilevante per materiali sottili Flessibilità e potenza Maggiore flessibilità e potenza per vari spessori Ottime per precisione su lamiere sottili, limitate per materiali spessi Ambienti di lavoro Adatte a diverse applicazioni, focus sull'efficienza Ideali per ambienti puliti e produzioni di alta precisione Le piegatrici elettriche per lamiera sono adatta a tutti? Le presse piegatrici elettriche non sono sempre la soluzione migliore per ogni esigenza. Infatti quando consideri di acquistare una nuova piegatrice per lamiera devi tenere a mente anche questi fattori: Potenza di piega Lunghezza di piega La pressa piegatrice elettrica ha il forte limite nella potenza e lunghezza di piega: si tratta di una buona soluzione per lavorazioni fino a 4 metri di lunghezza con tonnellaggi fino a 300 t. Per prestazione più elevate purtroppo una piegatrice elettrica non rappresenta una scelta ottimale. Una piegatrice ibrida, invece, permette di eseguire lavorazioni con potenza e lunghezze di piega identiche a una piegatrice idraulica, garantendo sempre un vantaggio competitivo notevole rispetto a una piegatrice elettrica e una pressopiegatrice idraulica convenzionale. A questo proposito, Davide Chinellato, Responsabile di Produzione di Produzione di Inox Piave di San Fior, afferma che per il tipo di piegature che realizziamo internamente l’opzione completamente elettrica non garantisce le performance richieste e quindi, anche per questo motivo, abbiamo scelto la tecnologia ibrida di VICLA. Ad oggi, quindi, il rapporto qualità-prezzo della tecnologia ibrida rimane in assoluto il fattore di successo maggiore. La flessibilità che una piegatrice ibrida consente di ottenere, infatti, permette di raggiungere performance produttive eccezionali in qualsiasi tonnellaggio. Qual è la caratteristica fondamentale di una buona pressa piegatrice? Caratteristica fondamentale di cui deve essere fornita una piegatrice per lamiera è la stabilità della struttura che è direttamente proporzionale alla precisione di piegatura. Un altro elemento che distingue le piegatrici ibride VICLA da una pressa piegatrice idraulica e da una pressa elettrica è la qualità della costruzione e della precisione del registro posteriore. Costruito in struttura estremamente solida, assemblato direttamente alle spalle della macchina, il registro posteriore delle piegatrici ibride VICLA consente un’ottima ripetitività nel tempo e un’alta precisione di posizionamento degli assi. Chiude infine il cerchio degli elementi principali da valutare nella scelta di una macchina la componentistica. La pressa piegatrice ibrida per grandi lavorazioni .SUPERIOR e la compatta .FIRST di casa VICLA montano solo la migliore componentistica italiana ed europea, privilegiando la partnership con il gruppo tedesco Hoerbiger, leader nella produzione di componentistica per macchine per la lavorazione della lamiera.
Industria 4.0 ovvero la quarta rivoluzione industriale. Se ne sente parlare spesso, ma cosa comporta nei fatti? Si tratta di un cambiamento di parametri secondo i quali si è sinora prodotto o, meglio, un'evoluzione inevitabile e necessaria del nostro modo di produrre migliorando inoltre la qualità e le condizioni di lavoro. A determinare il quarto grande cambiamento dell'era industriale –si parla non a caso di “rivoluzione”– sono l'informatizzazione e la digitalizzazione dei sistemi. Dire Industria 4.0 significa riferirsi, infatti, a un nuovo modo di concepire l'odierno sistema industriale, una trasformazione che interessa la struttura dell'industria nel suo insieme. A essere 4.0 infatti non sarà solo il singolo macchinario, ma l'intero sistema fabbrica. Innovazione, integrazione, efficienza La trasformazione in chiave 4.0 di un'azienda comporta innanzitutto un'analisi approfondita delle proprie strutture, in ogni loro aspetto, e dei propri bisogni e obiettivi. Ogni realtà aziendale è chiamata innanzitutto a comprendere dove si debba e si possa intervenire e, soprattutto, come fare per strutturare al proprio interno il cambiamento verso il mondo digitale. Tre sono gli elementi costituenti di questo nuovo modo di concepire l'industria: l'innovazione tecnologica basata in particolare su una spinta all'informatizzazione che consente una stretta collaborazione tra tutti gli elementi coinvolti nel processo produttivo; l'integrazione tra i sistemi, tra le diverse parti dell'azienda e tra le varie componenti dell'intera filiera; lo sfruttamento efficiente dell'energia, in cui la riduzione dei consumi è una voce preponderante. Innanzitutto il dato Ma da dove si parte? Basandosi sul processo di digitalizzazione, l'industria 4.0 impone una conoscenza e raccolta sistematica dei dati prodotti, di tutti i dati! Ciò significa non solo quelli inerenti al processo produttivo vero e proprio, ma anche quelli che scaturiscono, per esempio, dalla movimentazione delle merci in entrata e in uscita, o ancora dalla gestione delle risorse e dei rapporti lungo la filiera, in sostanza, qualsiasi aspetto della vita aziendale. Questa consistente mole di informazioni –i cosiddetti Big Data– se correttamente gestita e condivisa, permette di ottimizzare le risorse e di ridurre gli sprechi. Tutto questo si traduce in una diminuzione di ciò che materialmente e in termini di tempo costituisce una perdita per l'azienda. Si snelliscono i processi e i flussi di lavoro, e si rende l'impresa più efficiente, con un risparmio sui costi e quindi con un vantaggio economico. L'evoluzione verso l'industria 4.0 rappresenta anche un'occasione per nuove opportunità lavorative. Dal punto di vista professionale, infatti, la digitalizzazione delle industrie richiederà nei prossimi anni professionisti specializzati con competenze digitali, figure che fino a poco tempo fa non esistevano, e un'attenzione maggiore alla formazione continua del personale. Un piano per innovare Le imprese italiane a che punto sono del processo di evoluzione verso l'era 4.0? A oggi c'è ancora molta strada da fare, ma un significativo passo in avanti è stato compiuto grazie all'intervento del Governo italiano. Con l'intento di aiutare le imprese nel passaggio alla digitalizzazione, dando così impulso allo sviluppo in tal senso del mondo industriale nazionale, nel settembre 2016, il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) varò per la prima volta il “Piano Industria 4.0”, oggi diventato “Piano Impresa 4.0”. Un piano nazionale strutturato in misure incentivanti per favorire gli investimenti in innovazione, che furono inserite nella Legge di Bilancio 2017 e successivamente prorogate con la Legge di Bilancio 2018. Con la nuova Legge di Bilancio sono state riconfermate le misure a sostegno alle imprese che vogliono innovarsi e digitalizzare i processi produttivi. Scarica la guida per scoprire tutte le novità.
Anche le piegatrici per lamiera 4.0 fanno parte del famoso Piano Industria 4.0 varato dal Mise (Ministero per lo Sviluppo Economico) nel 2016. Ora si chiama Piano Transizione 4.0, ma l’obiettivo non è cambiato: dotare di diversi incentivi le aziende allo scopo di dare loro ossigeno e ridare slancio all'economia. Non basta dire 4.0 per avere “la” pressa piegatrice Alcuni costruttori cercano di anticipare i cambiamenti, basandosi sul fatto che le presse piegatrici nascono già con determinate caratteristiche che possono portarle verso i parametri dell'Industria 4.0, ma si scontrano con i pareri discordanti di altri che affermano che “Parlare di Industria 4.0 in questo settore è indubbiamente più difficile se ci confrontiamo con taglio laser, punzonatura e pannellatura”. Vediamo dunque quali sono le caratteristiche che rendono una pressa 4.0: Cnc direttamente collegato alla rete aziendale con programmazione da ufficio; L'elevata dotazione di sicurezza; La teleassistenza; Collegamento diretto con l’ERP aziendale. Pressa piegatrice e utensili Quando si tratta di piegare lamiere di acciaio dando loro una forma finita personalizzata a seconda delle varie applicazioni, la precisione del risultato di piega è fondamentale: se le pieghe non sono fatte con accuratezza, allora il prodotto finale semplicemente non risulterà corretto al disegno. Uno scenario particolarmente rilevante per gli utilizzatori che piegano parti complesse, per le quali, durante il processo di piegatura, anche piccole incoerenze possono rovinare un'intera serie di particolari. Quando si tratta di utensili, molto importante è scegliere il corretto abbinamento tra punzone e matrice, valutare i raggi di piega e la portata degli utensili stessi. Comunque sia il controllo numerico permette di controllare ed avvisare in caso di scelte non corrette avendo al suo interno già configurate le caratteristiche dei principali costruttori di utensili. La forza della lamiera Per un ottimo risultato di piegatura che non comporti nessuno spreco di materiale però, non bisogna tenere conto solo della pressa. Standard Industry 4.0 o meno, occorre tenere conto che l'acciaio è un materiale vivo, che si piega secondo una direzione ben precisa ma che impone particolare attenzione al suo il ritorno elastico e, di conseguenza, alla forza che si impiega durante la piegatura. Per chi opera alla pressa il ritorno elastico è una variabile che si verifica quando il materiale, dopo essere stato piegato, tenta angolarmente di ritornare alla sua forma originale. Il ritorno elastico può tuttavia aumentare in modo molto considerevole, poiché il raggio interno della curva aumenta in relazione allo spessore del materiale. I nuovi acciai ad alta resistenza (detti alto resistenziali) hanno, ad esempio, una maggiore quantità di ritorno elastico rispetto agli acciai dolci di base, ai tipi di acciaio inossidabile e a molti tipi di alluminio. Taglio dei costi e lavori più precisi Il vantaggio più evidente legato all’utilizzo di una piegatrice 4.0 riguarda la possibilità di integrarla nel sistema informatico aziendale, al fine di gestire tutto il processo produttivo in maniera moderna e sempre più automatizzata. Le presse piegatrici elettriche eliminano la necessità di olio idraulico e possono ridurre i costi energetici. Una maggiore efficienza ha contribuito a stimolare l'interesse per le piegatrici elettriche e le piegatrici ibride da parte dei fabbricanti. Per molti di loro infatti, la tranquillità è data dalla consapevolezza che le loro presse piegatrici produrranno piegature a precise specifiche senza la necessità di regolazioni dovute a variazioni della temperatura dell'olio, una ragione più che sufficiente per passare a un sistema elettrico o ibrido. Per gli altri, le frustrazioni che hanno sopportato con piegature imprecise, come costi e stress non necessari, costituiscono un motivo di spinta verso l’Industria 4.0. In termini più semplici, le presse piegatrici ibride e le piegatrici elettriche possono aiutare i fabbricanti a semplificare notevolmente le operazioni a valle, risparmiando tempo e denaro e aumentando la soddisfazione dei clienti. Precisione e risparmio di energia spingono dunque i costruttori a investire in presse piegatrici ibride, che richiedono molta meno manutenzione poiché utilizzano un numero significativamente minore di valvole e olio, o elettriche, che addirittura sono esenti da olio. Scegli con cura la tua prossima pressa: affidati agli esperti!
Una pressa piegatrice costruita a regola d'arte, con numerosi controlli dei parametri di processo e allarmi che segnalano la deriva di alcuni di essi, permette di mantenere un livello costante di qualità del piegato, ma c'è molto altro da mettere in conto. La variabile del ritorno elastico Partiamo dalla piegatura della lamiera: si tratta di un materiale con numerose variabili alla risposta della piegatura per taglio al laser, al plasma, tolleranze di grandezza e via dicendo. Ogni volta ci si trova davanti un pezzo di lamiera diverso e occorre anche pensare all'estetica se si tratta di materiali quali lamiere pre-verniciate e acciaio. Per chi opera alla pressa piegatrice tutto ha a che fare con quella variabile formatrice sempre presente: il ritorno elastico. Si tratta di una variabile che si verifica quando il materiale tenta angolarmente di ritornare alla sua forma originale dopo essere stato piegato. Che cosa influisce sul ritorno elastico della lamiera? La resistenza alla trazione e lo spessore del materiale, il tipo di attrezzatura e di piegatura influiscono naturalmente sul ritorno elastico. La previsione e la contabilizzazione efficienti del ritorno elastico sono fondamentali, soprattutto quando si lavora con curve a raggio profondo, nonché con materiale spesso e ad alta resistenza. Fase di piegatura: lo sviluppo dei pezzi da piegare Durante la fase di piegatura si hanno normalmente delle deformazioni del materiale. La lunghezza del pezzo che si deve piegare non coincide naturalmente con quella delle fibre del pezzo piegato: così le fibre che ne conservano la linea originaria (altrimenti detta neutra) sono quelle spostate verso l'interno della curva, dipendendo la loro posizione da vari fattori quali lo spessore della lamiera, il raggio di curvatura e la qualità del materiale. Sono questi ultimi fattori che permettono la determinazione dello sviluppo del pezzo da piegare. Scegliere l'attrezzattura corretta per la pressa piegatrice Sono disponibili molte tipologie di utensili per presse piegatrici, come utensili raggiati, a collo di cigno e piega-schiaccia, per i quali il limite di carico diventa un fattore decisivo. Ci sono due limiti da considerare: il limite che lo strumento stesso può sopportare e il limite di carico della pressa piegatrice sulla linea centrale. Quando si tratta di utensili, si dovrebbe essere molto attenti alla scelta dell'utensile corretto nonché al carico che l'utensile stesso può sopportare. Succede che spesso si arrivi a lavorare al limite di carico degli utensili rischiando di creare danni ai punzoni e alle matrici. Per evitare quindi di danneggiare gli utensili o ancor peggio la pressa piegatrice, i limiti di carico dovrebbero essere sempre rispettati. La manutenzione della pressa piegatrice Le particelle di sporco possono entrare nel circuito idraulico a causa di una chiusura insufficiente, bisogna dunque assicurarsi che le guarnizioni del coperchio del serbatoio e gli sfiati d'aria siano in buone condizioni. Gli sfiatatoi sono montati sul coperchio del serbatoio e consentono il flusso d'aria nel serbatoio quando si pompa olio sui cilindri, impedendo la creazione del vuoto all’interno dello stesso. Problemi e irregolarità nel funzionamento della pompa e delle valvole possono verificarsi se è presente dello sporco nell’olio. La maggior parte dei problemi con il circuito idraulico sono infatti legati all'olio contaminato, che può causare l'inceppamento delle valvole in posizione “on o off”. Ne consegue che anche la corretta manutenzione della piegatrice, specialmente per quanto riguarda la pulizia degli utensili, acquisisca una notevole importanza: polvere, olio, detriti, trucioli e altro materiale che via via si attacca possono infatti graffiare le superfici di ciò che si andrà a lavorare. Ora che sai da cosa dipende una piega a regola d'arte, scopri come scegliere la pressa migliore: scarica gratuitamente il manuale di pressopiegatura.
Facilità di programmazione, progettazione in ottica 4.0 e semplicità di utilizzo: ecco perchè FAC srl ha scelto la piegatrice .FIRST L’azienda con sede a Isola Vicentina conta una trentina di dipendenti ed è attiva nella produzione di accessori per l’installazione di cancelli sia residenziali che industriali per lavorazioni che richiedono l’utilizzo di presse piegatrici e cesoie ad alta precisione. L’ultimo acquisto è una pressa piegatrice VICLA .FIRST, ideale per piegature di piccolo e medio taglio. I titolari della FAC srl, condividono le prime impressioni sulla macchina. “Abbiamo scoperto VICLA tramite un rappresentante e così abbiamo deciso di acquistare un prodotto che si adatta perfettamente alle nostre esigenze di produzione del momento. Si tratta di una pressa piegatrice in grado di piegare pezzi di piccole dimensioni andando a soddisfare la nostra produzione”. L'estrema versatilità della macchina e l'elevata velocità sono alcune delle caratteristiche che rendono la piegatrice per lamiera .FIRST la scelta preferita per chi è alla ricerca di una macchina per piccole lavorazioni. La piegatrice per lamiera .FIRST garantisce massima produttività grazie agli elevati valori di velocità; inoltre, la tecnologia sviluppata consente di dosare l’impiego di energia necessaria per effettuare le pieghe, assicurando risparmio energetico e riduzione del rumore. La sfida della digitalizzazione Nel settore della pressopiegatura parlare di Fabbrica Digitale significa essere consapevoli di come gestire i flussi di lavoro e ottimizzare i processi produttivi per ridurre gli sprechi e aumentare la marginalità. Anche su questo punto, FAC srl ha le idee chiare: è dovere di tutti riuscire a trarre maggior vantaggio possibile dalle macchine. La digitalizzazione gioca un ruolo importante nel processo e VICLA fornisce le soluzioni software per implementare i concetti di Industria 4.0. “Sono particolarmente soddisfatto della semplicità di programmazione, possibile anche dall'ufficio, grazie alla progettazione della macchina secondo un’ottica 4.0. Ottimo il riscontro anche in termini di velocità di cambio programma e, più in generale, della semplicità di utilizzo. Tra i principali vantaggi in azienda derivati dall'utilizzo della pressa”, continuano i titolare di FAC srl, “c’è la rapidità nel fare il cambio materiale. Prima eravamo costretti ad esternalizzare alcune lavorazioni. Adesso invece con la FIRST VICLA possiamo ridurre o aumentare i lotti di produzione in modo flessibile, in base alle richieste”. Piena soddisfazione per il servizio di supporto tecnico di VICLA “La macchina ha soddisfatto tutte le aspettative che avevamo in fase di pre-acquisto. La consegna è stata puntuale. Successivamente all’avvio abbiamo avuto bisogno di assistenza una sola volta, ricevendo una risposta rapida e risolutiva”. Per ulteriori approfondimenti sull’azienda vicentina, visitate il sito www.facsrl.com