Industria 4.0 ovvero la quarta rivoluzione industriale. Se ne sente parlare spesso, ma cosa comporta nei fatti? Si tratta di un cambiamento di parametri secondo i quali si è sinora prodotto o, meglio, un'evoluzione inevitabile e necessaria del nostro modo di produrre migliorando inoltre la qualità e le condizioni di lavoro. A determinare il quarto grande cambiamento dell'era industriale –si parla non a caso di “rivoluzione”– sono l'informatizzazione e la digitalizzazione dei sistemi. Dire Industria 4.0 significa riferirsi, infatti, a un nuovo modo di concepire l'odierno sistema industriale, una trasformazione che interessa la struttura dell'industria nel suo insieme. A essere 4.0 infatti non sarà solo il singolo macchinario, ma l'intero sistema fabbrica. Innovazione, integrazione, efficienza La trasformazione in chiave 4.0 di un'azienda comporta innanzitutto un'analisi approfondita delle proprie strutture, in ogni loro aspetto, e dei propri bisogni e obiettivi. Ogni realtà aziendale è chiamata innanzitutto a comprendere dove si debba e si possa intervenire e, soprattutto, come fare per strutturare al proprio interno il cambiamento verso il mondo digitale. Tre sono gli elementi costituenti di questo nuovo modo di concepire l'industria: l'innovazione tecnologica basata in particolare su una spinta all'informatizzazione che consente una stretta collaborazione tra tutti gli elementi coinvolti nel processo produttivo; l'integrazione tra i sistemi, tra le diverse parti dell'azienda e tra le varie componenti dell'intera filiera; lo sfruttamento efficiente dell'energia, in cui la riduzione dei consumi è una voce preponderante. Innanzitutto il dato Ma da dove si parte? Basandosi sul processo di digitalizzazione, l'industria 4.0 impone una conoscenza e raccolta sistematica dei dati prodotti, di tutti i dati! Ciò significa non solo quelli inerenti al processo produttivo vero e proprio, ma anche quelli che scaturiscono, per esempio, dalla movimentazione delle merci in entrata e in uscita, o ancora dalla gestione delle risorse e dei rapporti lungo la filiera, in sostanza, qualsiasi aspetto della vita aziendale. Questa consistente mole di informazioni –i cosiddetti Big Data– se correttamente gestita e condivisa, permette di ottimizzare le risorse e di ridurre gli sprechi. Tutto questo si traduce in una diminuzione di ciò che materialmente e in termini di tempo costituisce una perdita per l'azienda. Si snelliscono i processi e i flussi di lavoro, e si rende l'impresa più efficiente, con un risparmio sui costi e quindi con un vantaggio economico. L'evoluzione verso l'industria 4.0 rappresenta anche un'occasione per nuove opportunità lavorative. Dal punto di vista professionale, infatti, la digitalizzazione delle industrie richiederà nei prossimi anni professionisti specializzati con competenze digitali, figure che fino a poco tempo fa non esistevano, e un'attenzione maggiore alla formazione continua del personale. Un piano per innovare Le imprese italiane a che punto sono del processo di evoluzione verso l'era 4.0? A oggi c'è ancora molta strada da fare, ma un significativo passo in avanti è stato compiuto grazie all'intervento del Governo italiano. Con l'intento di aiutare le imprese nel passaggio alla digitalizzazione, dando così impulso allo sviluppo in tal senso del mondo industriale nazionale, nel settembre 2016, il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) varò per la prima volta il “Piano Industria 4.0”, oggi diventato “Piano Impresa 4.0”. Un piano nazionale strutturato in misure incentivanti per favorire gli investimenti in innovazione, che furono inserite nella Legge di Bilancio 2017 e successivamente prorogate con la Legge di Bilancio 2018. Con la nuova Legge di Bilancio sono state riconfermate le misure a sostegno alle imprese che vogliono innovarsi e digitalizzare i processi produttivi. Scarica la guida per scoprire tutte le novità.
Anche le piegatrici per lamiera 4.0 fanno parte del famoso Piano Industria 4.0 varato dal Mise (Ministero per lo Sviluppo Economico) nel 2016. Ora si chiama Piano Transizione 4.0, ma l’obiettivo non è cambiato: dotare di diversi incentivi le aziende allo scopo di dare loro ossigeno e ridare slancio all'economia. Sai che oggi con gli incentivi 4.0 e i bonus statali 2021 puoi acquistare una piegatrice per lamiera nuova e pagarla come un usato? Se vuoi saperne di più, ti consigliamo di scaricare la nostra guida completa agli incentivi. Non basta dire 4.0 per avere “la” pressa piegatrice Alcuni costruttori cercano di anticipare i cambiamenti, basandosi sul fatto che le presse piegatrici nascono già con determinate caratteristiche che possono portarle verso i parametri dell'Industria 4.0, ma si scontrano con i pareri discordanti di altri che affermano che “Parlare di Industria 4.0 in questo settore è indubbiamente più difficile se ci confrontiamo con taglio laser, punzonatura e pannellatura”. Vediamo dunque quali sono le caratteristiche che rendono una pressa 4.0: Cnc direttamente collegato alla rete aziendale con programmazione da ufficio; L'elevata dotazione di sicurezza; La teleassistenza; Collegamento diretto con l’ERP aziendale. Pressa piegatrice e utensili Quando si tratta di piegare lamiere di acciaio dando loro una forma finita personalizzata a seconda delle varie applicazioni, la precisione del risultato di piega è fondamentale: se le pieghe non sono fatte con accuratezza, allora il prodotto finale semplicemente non risulterà corretto al disegno. Uno scenario particolarmente rilevante per gli utilizzatori che piegano parti complesse, per le quali, durante il processo di piegatura, anche piccole incoerenze possono rovinare un'intera serie di particolari. Quando si tratta di utensili, molto importante è scegliere il corretto abbinamento tra punzone e matrice, valutare i raggi di piega e la portata degli utensili stessi. Comunque sia il controllo numerico permette di controllare ed avvisare in caso di scelte non corrette avendo al suo interno già configurate le caratteristiche dei principali costruttori di utensili. La forza della lamiera Per un ottimo risultato di piegatura che non comporti nessuno spreco di materiale però, non bisogna tenere conto solo della pressa. Standard Industry 4.0 o meno, occorre tenere conto che l'acciaio è un materiale vivo, che si piega secondo una direzione ben precisa ma che impone particolare attenzione al suo il ritorno elastico e, di conseguenza, alla forza che si impiega durante la piegatura. Per chi opera alla pressa il ritorno elastico è una variabile che si verifica quando il materiale, dopo essere stato piegato, tenta angolarmente di ritornare alla sua forma originale. Il ritorno elastico può tuttavia aumentare in modo molto considerevole, poiché il raggio interno della curva aumenta in relazione allo spessore del materiale. I nuovi acciai ad alta resistenza (detti alto resistenziali) hanno, ad esempio, una maggiore quantità di ritorno elastico rispetto agli acciai dolci di base, ai tipi di acciaio inossidabile e a molti tipi di alluminio. Taglio dei costi e lavori più precisi Il vantaggio più evidente legato all’utilizzo di una piegatrice 4.0 riguarda la possibilità di integrarla nel sistema informatico aziendale, al fine di gestire tutto il processo produttivo in maniera moderna e sempre più automatizzata. Le presse piegatrici elettriche eliminano la necessità di olio idraulico e possono ridurre i costi energetici. Una maggiore efficienza ha contribuito a stimolare l'interesse per le piegatrici elettriche e le piegatrici ibride da parte dei fabbricanti. Per molti di loro infatti, la tranquillità è data dalla consapevolezza che le loro presse piegatrici produrranno piegature a precise specifiche senza la necessità di regolazioni dovute a variazioni della temperatura dell'olio, una ragione più che sufficiente per passare a un sistema elettrico o ibrido. Per gli altri, le frustrazioni che hanno sopportato con piegature imprecise, come costi e stress non necessari, costituiscono un motivo di spinta verso l’Industria 4.0. In termini più semplici, le presse piegatrici ibride e le piegatrici elettriche possono aiutare i fabbricanti a semplificare notevolmente le operazioni a valle, risparmiando tempo e denaro e aumentando la soddisfazione dei clienti. Precisione e risparmio di energia spingono dunque i costruttori a investire in presse piegatrici ibride, che richiedono molta meno manutenzione poiché utilizzano un numero significativamente minore di valvole e olio, o elettriche, che addirittura sono esenti da olio. Scegli con cura la tua prossima pressa: affidati agli esperti!
Una pressa piegatrice costruita a regola d'arte, con numerosi controlli dei parametri di processo e allarmi che segnalano la deriva di alcuni di essi, permette di mantenere un livello costante di qualità del piegato, ma c'è molto altro da mettere in conto. La variabile del ritorno elastico Partiamo dalla piegatura della lamiera: si tratta di un materiale con numerose variabili alla risposta della piegatura per taglio al laser, al plasma, tolleranze di grandezza e via dicendo. Ogni volta ci si trova davanti un pezzo di lamiera diverso e occorre anche pensare all'estetica se si tratta di materiali quali lamiere pre-verniciate e acciaio. Per chi opera alla pressa piegatrice tutto ha a che fare con quella variabile formatrice sempre presente: il ritorno elastico. Si tratta di una variabile che si verifica quando il materiale tenta angolarmente di ritornare alla sua forma originale dopo essere stato piegato. Che cosa influisce sul ritorno elastico della lamiera? La resistenza alla trazione e lo spessore del materiale, il tipo di attrezzatura e di piegatura influiscono naturalmente sul ritorno elastico. La previsione e la contabilizzazione efficienti del ritorno elastico sono fondamentali, soprattutto quando si lavora con curve a raggio profondo, nonché con materiale spesso e ad alta resistenza. Fase di piegatura: lo sviluppo dei pezzi da piegare Durante la fase di piegatura si hanno normalmente delle deformazioni del materiale. La lunghezza del pezzo che si deve piegare non coincide naturalmente con quella delle fibre del pezzo piegato: così le fibre che ne conservano la linea originaria (altrimenti detta neutra) sono quelle spostate verso l'interno della curva, dipendendo la loro posizione da vari fattori quali lo spessore della lamiera, il raggio di curvatura e la qualità del materiale. Sono questi ultimi fattori che permettono la determinazione dello sviluppo del pezzo da piegare. Scegliere l'attrezzattura corretta per la pressa piegatrice Sono disponibili molte tipologie di utensili per presse piegatrici, come utensili raggiati, a collo di cigno e piega-schiaccia, per i quali il limite di carico diventa un fattore decisivo. Ci sono due limiti da considerare: il limite che lo strumento stesso può sopportare e il limite di carico della pressa piegatrice sulla linea centrale. Quando si tratta di utensili, si dovrebbe essere molto attenti alla scelta dell'utensile corretto nonché al carico che l'utensile stesso può sopportare. Succede che spesso si arrivi a lavorare al limite di carico degli utensili rischiando di creare danni ai punzoni e alle matrici. Per evitare quindi di danneggiare gli utensili o ancor peggio la pressa piegatrice, i limiti di carico dovrebbero essere sempre rispettati. La manutenzione della pressa piegatrice Le particelle di sporco possono entrare nel circuito idraulico a causa di una chiusura insufficiente, bisogna dunque assicurarsi che le guarnizioni del coperchio del serbatoio e gli sfiati d'aria siano in buone condizioni. Gli sfiatatoi sono montati sul coperchio del serbatoio e consentono il flusso d'aria nel serbatoio quando si pompa olio sui cilindri, impedendo la creazione del vuoto all’interno dello stesso. Problemi e irregolarità nel funzionamento della pompa e delle valvole possono verificarsi se è presente dello sporco nell’olio. La maggior parte dei problemi con il circuito idraulico sono infatti legati all'olio contaminato, che può causare l'inceppamento delle valvole in posizione “on o off”. Ne consegue che anche la corretta manutenzione della piegatrice, specialmente per quanto riguarda la pulizia degli utensili, acquisisca una notevole importanza: polvere, olio, detriti, trucioli e altro materiale che via via si attacca possono infatti graffiare le superfici di ciò che si andrà a lavorare. Ora che sai da cosa dipende una piega a regola d'arte, scopri come scegliere la pressa migliore: scarica gratuitamente il manuale di pressopiegatura.
Facilità di programmazione, progettazione in ottica 4.0 e semplicità di utilizzo: ecco perchè FAC srl ha scelto la piegatrice .FIRST L’azienda con sede a Isola Vicentina conta una trentina di dipendenti ed è attiva nella produzione di accessori per l’installazione di cancelli sia residenziali che industriali per lavorazioni che richiedono l’utilizzo di presse piegatrici e cesoie ad alta precisione. L’ultimo acquisto è una pressa piegatrice VICLA .FIRST, ideale per piegature di piccolo e medio taglio. I titolari della FAC srl, condividono le prime impressioni sulla macchina. “Abbiamo scoperto VICLA tramite un rappresentante e così abbiamo deciso di acquistare un prodotto che si adatta perfettamente alle nostre esigenze di produzione del momento. Si tratta di una pressa piegatrice in grado di piegare pezzi di piccole dimensioni andando a soddisfare la nostra produzione”. L'estrema versatilità della macchina e l'elevata velocità sono alcune delle caratteristiche che rendono la piegatrice per lamiera .FIRST la scelta preferita per chi è alla ricerca di una macchina per piccole lavorazioni. La piegatrice per lamiera .FIRST garantisce massima produttività grazie agli elevati valori di velocità; inoltre, la tecnologia sviluppata consente di dosare l’impiego di energia necessaria per effettuare le pieghe, assicurando risparmio energetico e riduzione del rumore. La sfida della digitalizzazione Nel settore della pressopiegatura parlare di Fabbrica Digitale significa essere consapevoli di come gestire i flussi di lavoro e ottimizzare i processi produttivi per ridurre gli sprechi e aumentare la marginalità. Anche su questo punto, FAC srl ha le idee chiare: è dovere di tutti riuscire a trarre maggior vantaggio possibile dalle macchine. La digitalizzazione gioca un ruolo importante nel processo e VICLA fornisce le soluzioni software per implementare i concetti di Industria 4.0. “Sono particolarmente soddisfatto della semplicità di programmazione, possibile anche dall'ufficio, grazie alla progettazione della macchina secondo un’ottica 4.0. Ottimo il riscontro anche in termini di velocità di cambio programma e, più in generale, della semplicità di utilizzo. Tra i principali vantaggi in azienda derivati dall'utilizzo della pressa”, continuano i titolare di FAC srl, “c’è la rapidità nel fare il cambio materiale. Prima eravamo costretti ad esternalizzare alcune lavorazioni. Adesso invece con la FIRST VICLA possiamo ridurre o aumentare i lotti di produzione in modo flessibile, in base alle richieste”. Piena soddisfazione per il servizio di supporto tecnico di VICLA “La macchina ha soddisfatto tutte le aspettative che avevamo in fase di pre-acquisto. La consegna è stata puntuale. Successivamente all’avvio abbiamo avuto bisogno di assistenza una sola volta, ricevendo una risposta rapida e risolutiva”. Per ulteriori approfondimenti sull’azienda vicentina, visitate il sito www.facsrl.com
Terza pressa piegatrice per l’azienda altoatesina specializzata in sistemi di vetratura. Hannes Huber è una consolidata realtà altoatesina specializzata nella produzione e costruzione di complessi sistemi di vetratura che combinano creatività, efficienza e tecniche di lavorazione ultramoderne. La pressa piegatrice ibrida .SUPERIOR 170/41 è ormai la terza macchina a marchio VICLA – dopo una cesoia e un’altra pressa piegatrice - all’interno del parco macchine dell’azienda altoatesina che opera è ormai una realtà affermata in Alto Adige, Svizzera, Germania e Austria. Il Sig Huber, titolare dell’omonima azienda – che conta 13 dipendenti e oltre 15 anni di attività –ha commentato così la scelta di affidarsi nuovamente alla tecnologia VICLA: “Non è il primo prodotto a marchio VICLA che utilizziamo per le nostre lavorazioni. Abbiamo già in dotazione una pressa e una cesoia. Sono macchine dall’efficienza già collaudata da anni, con prerogative di precisione e velocità. Caratteristiche fondamentali che ci hanno fatto propendere ancora sulla scelta di una vostra macchina, una .SUPERIOR 170/41 per l’esattezza”. L’imprenditore altoatesino continua così: “Già dai primi utilizzi abbiamo avuto conferma delle aspettative che avevamo riversato sulla macchina. In azienda abbiamo appena portato a termine un lavoro su quasi 2.000 staffe con 3 piegature differenti. Montando sulla pressa attrezzature speciali siamo riusciti a effettuare la lavorazione in un colpo solo”. Altro punto per cui Hannes Huber esprime soddisfazione è il vantaggio di disporre di una pressa realizzata secondo le loro esigenze di produzione, essendo stata progettata su misura. Per quanto riguarda il servizio di assistenza pre e post vendita, il Sig. Huber conferma che: “La macchina è stata consegnata puntualmente” ci fa sapere “senza nessun intoppo. La consegna è stata tempestiva. Durante l’installazione il tecnico VICLA è stato efficiente e professionale”. Grazie a Hannes Huber per la sua preziosa testimonianza. Per approfondimenti sull’azienda di Varna (provincia di Bolzano) e sulle speciali produzioni che è in grado di realizzare, visitate il sito www.hanneshuber.it
Una pressa .SUPERIOR 170/31 a 4 assi con CNC ESA S 640 va ad arricchire il parco macchine della Pegoraro Snc. Il titolare dell'omonima azienda veneta racconta i motivi della sua scelta. A distanza di circa 18 anni dalla sua fondazione, oggi è un nuovo inizio per la Pegoraro Snc, l’azienda di Rossano Veneto, in provincia di Vicenza, specializzata in lavorazioni artigianali di ferro e acciaio come strutture in carpenterie, rivestimenti, scale, arredi, ringhiere, recinzioni e cancelli. Il parco macchine dell'azienda si arricchisce con l'ingresso in azienda di un valido ed efficiente compagno di lavoro. Si tratta di una pressa piegatrice VICLA .SUPERIOR 170/31, 4 assi con CNC ESA S 640, 2 riferimenti aggiuntivi e 2 sostegni lamiera anteriori su guida lineare regolabili. “Per la Pegoraro Snc è stato un notevole salto di qualità passare da una macchina tradizionale a una sincronizzata. Due mondi completamente diversi in termini di produzione, efficienza e rapidità di esecuzione”, fa sapere il Sig. Paolo Pegoraro, titolare e fondatore dell’omonima azienda. “Abbiamo scelto una pressa VICLA”, continua l’imprenditore veneto, “dopo essere venuti in contatto con il marchio alla Fiera Lamiera di Bologna. Una scelta dettata da diversi motivi, a cominciare dall'ottimo rapporto qualità/prezzo, dalla solidità della struttura, la profondità dell’incavo, il tonnellaggio. Ci hanno particolarmente convinto anche il tipo di software in dotazione alla macchina e, perché no, il suo impatto estetico”. Tra i vari optional installati, l'azienda ha personalizzato la piegatrice con l'aggiunta di 2 sostegni lamiera anteriori su guida lineare regolabili che permettono di lavorare la lamiera con maggiore precisione e facilità per l'operatore. È un acquisto che va a supportare in modo sostanziale la mission aziendale della Pegoraro snc e che si traduce nella volontà di offrire ai propri clienti un servizio completo grazie alla collaborazione di personale altamente qualificato e l’impiego di tecnologie all'avanguardia. Tecnologie per cui il marchio VICLA è oggi orgogliosa di offrire un valido contributo d’innovazione. Oltre che per i contenuti tecnici, il titolare della Pegoraro Snc si dice soddisfatto dell’acquisto anche in termini di semplicità di utilizzo della macchina – “l’operatore ha imparato nel giro di 4 o 5 giorni” – e per i servizi offerti. Come l’assistenza sia nella fase di pre acquisto che successivamente alla consegna. Suggerimenti per migliorare l’offerta VICLA? Aggiungerei un’ulteriore guida d’appoggio ai carrellini frontali di supporto alla lamiera ed ottimizzerei la pompa del circuito idraulico”. Grazie al Sig. Paolo Pegoraro per il suo cordiale riscontro. Per approfondimenti su questa realtà produttiva che conta una decina circa di dipendenti e uno stabilimento di circa 1000 m2, visitate il sito pegorarosnc.it Arrivederci alla prossima Case History firmata VICLA.
All'interno di un officina il tema dei problemi nella produzione rappresenta un argomento molto complesso perché prende in esame molti aspetti dei processi produttivi. Nell’ambito delle presse piegatrici si possono fare due grosse distinzioni tra: problemi all'acquisto problemi nel tempo I primi sono legati principalmente a una scarsa attenzione progettuale e realizzativa. I secondi derivano in parte dai primi e in parte da una serie di abitudini errate nell'utilizzo e nella manutenzione della macchina. I principali problemi all'acquisto di una pressa piegatrice 1) Scarsa precisione strutturale È innegabile che le macchine proposte a prezzi stracciati e provenienti da Paesi dove si predilige la quantità alla qualità produttiva, non possano vantare una cura costruttiva accettabile. Quindi, tra i problemi da subito riscontrabili su una pressa piegatrice, ci sono lo scarso allineamento tra la traversa e il banco e il mancato parallellismo delle spalle. Come puoi pensare di piegare la lamiera correttamente se la piegatrice che utilizzi non è stata costruita con attenzione? Se ci pensi bene, è come cercare di tracciare una linea dritta con un righello storto. Quando invece le spalle sono montate parallelamente (con una tolleranza centesimale), il registro posteriore può muoversi con precisione e velocità. Questo ti aiuta ad ottenere maggiore precisione nella piegatura e quindi anche minor errori e sprechi di materiale. Un altro problema tecnico-strutturale che può avere la pressa piegatrice riguarda la non perpendicolarità delle guide. Questo aspetto, unito ad altre importanti caratteristiche della macchina, può fare la differenza tra una buona piegatrice e una piegatrice pessima. Ad esempio, le presse piegatrici dotate di doppia guida consentono di mantenere la stabilità e la perpendicolarità della traversa superiore rispetto al piano di lavoro. In questo modo, la piegatrice per lamiera mantiene la precisione di piega con utensili e intermedi differenti e garantisce il mantenimento dei centraggi effettuati al collaudo. 2) Qualità degli organi di movimento e loro gestione. Ci stiamo riferendo in particolare ai cilindri e alle righe ottiche, ma anche e soprattutto al registro posteriore. Prima di acquistare una pressa piegatrice nuova o usata è sempre consigliabile controllare la qualità e il movimento di questi organi, specialmente del registro posteriore perché è l'elemento da subito visibile. Ecco un tipo di verifica che puoi fare sul registro posteriore: Si muove velocemente? I movimenti sono precisi e rapidi? I riscontri si muovono e si arrestano con precisione? 3) Robustezza Sembra un tema scontato, ma non lo è affatto. Diffida sempre dalle presse piegatrici con strutture troppo esili, indipendentemente dal tipo di lavorazioni metalliche che devi fare; infatti non è accettabile che una singola lavorazione diversa danneggi irrimediabilmente la tua pressa piegatrice. Una pressa piegatrice di buona qualità è equipaggiata con sistemi di bombatura per compensare le flessioni strutturali. Che cosa si intende per bombatura? In pratica, durante il processo di piegatura, la macchina è sottoposta a una tensione che provoca una deformazione della struttura. Per compensare questo genere di stress entra in gioco la bombatura. La bombatura è quindi un sistema che compensa la naturale deflessione della traversa e del banco nel processo di piegatura della pressa piegatrice. Senza di essa, il risultato dell'angolo di piegatura risulterebbe irregolare. Il sistema di compensazione, per essere efficiente, deve essere calibrato tenendo conto anche della robustezza della macchina. Una pressa piegatrice di bassa qualità è formata da una struttura sottodimensionata. Se stai considerando l'acquisto di una pressa piegatrice, sia nuova sia usata, fai sempre attenzione a questo aspetto. Problemi riscontrabili nel tempo I problemi riscontrabili nel tempo sono spesso legati alla poca manutenzione e alla scarsa qualità costruttiva, che si presenta sotto forma di deformazioni, inaffidabilità e scarsa reperibilità dei materiali. 1) Deformazione irreversibile della macchina o dei componenti. Non è accettabile che né la struttura di una pressa piegatrice né gli accessori fondamentali, come gli intermedi, subiscano delle deformazioni irreversibili. Infatti, abbiamo visto quanto è importante che la piegatrice abbia una struttura del banco, della traversa e delle spalle molto solida. Nel caso di una pressa piegatrice di bassa qualità, ti accorgerai ben presto che, usandola sotto sforzo, la struttura subirà delle deformazioni irreparabili. Infatti, quando le strutture sono lastre sottili o di materiale non adeguato, possono cedere sotto qualsiasi tipo di tensione, anche quelle non troppo eccessive. 2) Inaffidabilità d'insieme. Una pressa piegatrice è solo apparentemente una macchina semplice. In realtà è un'orchestra di componenti che devono essere scelti e realizzati a regola d'arte, oltre che durare nel tempo. Cilindri, raccordi, guide a ricircolo di sfere, motori, cuscinetti, encoder: ogni singolo pezzo, anche il più piccolo, se smette di funzionare crea un problema molto più grande. Uno degli errori più gravi infatti consiste nel non seguire normali procedure di pulizia e di controllo del corretto funzionamento dei componenti. Una corretta manutenzione della pressa piegatrice consente di preservare la qualità dei componenti e del loro funzionamento; in più, permette di fare una differenza significativa in termini di performance ed efficienza della macchina. 3) Scarsa reperibilità dei ricambi soggetti ad usura o guasti. L'affidabilità dei componenti, così come la reperibilità dei pezzi di ricambio sono strettamente legati al prezzo della pressa piegatrice. Che senso ha spendere una cifra stracciata se poi la pressa piegatrice non solo si guasta di continuo, ma è pure difficile ripararla? Tiriamo le somme I problemi di una pressa piegatrice, anche se parliamo strettamente della macchina e non del fornitore o dell'assistenza post-vendita, si rivelano come le più grandi cause di tutti gli sprechi di denaro che un'azienda è costretta ad affrontare. Una pressa piegatrice che non funziona correttamente può anche realizzare dei pezzi, ma il tempo speso nelle continue regolazioni e messe a punto è un'emorragia di denaro che nessuna impresa può permettersi. Scegli in modo accurato la tua prossima pressa: scopri i nostri modelli di piegatrici idrauliche, ibride e con inverter.
Sull’onda delle innovazioni Industria 4.0, in VICLA siamo impegnati quotidianamente nell’adozione di soluzioni tecniche ai massimi livelli di affidabilità ed efficienza. Il risultato è la progettazione di presse piegatrici in grado di operare sia in manuale, in tutta sicurezza da parte dell’operatore, sia in modo robotizzato per garantire una piegatura della lamiera di alta qualità. Controllo dell'angolo: che cos'è e come funziona? Come sai, il ritorno elastico rappresenta un elemento importantissimo da considerare al momento dello studio della piegatura della lamiera; infatti si manifesta con qualunque materiale e in qualunque condizione. Il ritorno elastico della lamiera influisce notevolmente sul piegato finale e per questo i costruttori di presse piegatrici hanno sviluppato sistemi di misurazione dell'angolo in grado di assicurare un risultato perfetto senza bisogno di interventi da parte dell'operatore o ulteriori correzioni. Il sistema di misurazione e controllo dell'angolo di piegatura consente di ottenere numerosi vantaggi: Effettua una misurazione dinamica mentre il pezzo è in piega Estrapola il dato ed calcola la correzione sul controllo numerico in tempo reale Esegue la piegatura in base alla correzione calcolata in precedenza Non prevede intervento dell'operatore Correzioni dell'angolo di piega Tutte le piegatrici per lamiera VICLA montano soluzioni tecnologiche all'avanguardia. Vantaggi del controllo dell'angolo di piega: Grande flessibilità nelle lavorazioni: garantisce ottimi risultati anche con pezzi dal bordo minimo in linea con la dimensione della matrice Massima precisione e ripetibilità senza intervento dell'operatore Calcolo della misura reale, non teorica, per un controllo dell’angolo ottimale già dalla prima piegatura Programmazione semplice e intuitiva Ovviamente non tutti i sistemi di controllo dell’angolo sono uguali e per conoscerne meglio le caratteristiche e le peculiarità è necessario un approfondimento. Controlli laser - Controllo dell'angolo DATA M Prevedono una coppia di carrelli che scorrono parallelamente ai lati del banco internamente ed esternamente rispetto all’operatore. Situati ai lati delle matrici hanno lo scopo di leggere, tramite un sistema di laser e telecamere, l’inclinazione dei lembi delle pieghe durante la deformazione. Il sistema utilizzato nelle presse piegatrici Vicla e prodotto da DataM, è quanto di migliore si possa trovare sul mercato oggi. La precisione garantita è molto elevata e dell’ordine di frazioni di grado. Il sistema è in grado di storicizzare il ritorno elastico delle lamiere garantendo un autoapprendimento della pressa costante e specifico sulla base delle situazioni reali dell’azienda. Inoltre i sensori per il rilevamento del ritorno elastico e i sistemi motorizzati per i movimenti del sensore si gestiscono facilmente da CNC. Ovviamente il sistema di controllo dell’angolo Data M garantisce le migliori prestazioni se viene coadiuvato da una meccanica solida e precisa e da una perfetta integrazione con il controllo numerico. Proprio con quest’ultimo avviene un continuo dialogo di scambio di dati che permette l’applicazione perfetta con ogni articolo in lavorazione. Se, ad esempio per questioni di ingombro, una specifica piega non può essere misurata dal sistema di controllo dell’angolo la si può “legare” alla lettura precedente effettuata su un altro lembo dello stesso pezzo. Il controllo dell’angolo laser rappresenta un investimento sicuro e dal rientro sorprendentemente rapido in quanto rende del tutto superflue le continue operazioni di misurazione da parte dell’operatore con un aumento di produttività e di qualità davvero esponenziali. Controllo IRIS plus Pur facendo parte a tutti gli effetti del gruppo dei controlli dell’angolo di tipo ottico, IRIS plus è una soluzione in grado di compiere una lettura estremamente accurata durante la fase di piegatura pur rimanendo a distanza di sicurezza dall’area di lavoro. IRIS plus non pone alcun limite di ingombro perché è un sistema alloggiato direttamente all’interno dei dispositivi di sicurezza Lazersafe. In questo modo si eliminano tutte le eventuali interferenze tra i pezzi e i dispositivi di controllo dell’angolo e si raggiunge una versatilità di utilizzo totale. Con IRIS plus il controllo avviene in maniera perfetta ma non invasiva lasciando la piena libertà all’operatore in fase di lavoro e garantendo sempre risultati eccellenti con tutti gli utensili e tutti i materiali. VICLA adotta il sistema di controllo dell’angolo IRIS Plus proprio laddove può garantire le migliori prestazioni: sulle presse piegatrici di piccole dimensioni. Il sistema, infatti, consente una precisione e un'affidabilità molto interessanti se l’emettitore e il ricevente non si trovano oltre ad una certa distanza. Superati indicativamente i 2,5 metri, infatti, si assiste al naturale aumento del fenomeno della rifrazione dei raggi luminosi che raggiungono il sistema di controllo non sufficientemente nitidi. Il “disturbo” può essere abbattuto diminuendo la sensibilità del sistema ma con la conseguenza di non garantire la stessa precisione nella lettura degli angoli di piega. Quando acquistare un sistema di controllo dell'angolo? Spesso chi deve acquistare una nuova piegatrice, si trova in dubbio se montare anche un sistema di controllo dell'angolo. Valutare la necessità di un controllo dell'angolo è un tema complesso e non esiste una risposta univoca per ciascun caso, perché dipende molto dal tipo di lavorazioni e dalle esigenze della singola officina. A chi serve il controllo dell'angolo? Chi sta cercando un nuova pressa piegatrice, deve valutare attentamente tutti gli aspetti tecnici della macchina. Prima ancora di scegliere la marca, è importante considerare quali sono le proprie esigenze; molto spesso ci si lascia ammaliare dai grandi nomi blasonati, ma non c'è errore peggiore che lasciarsi guidare nella scelta solo dalla notorietà del brand o dal prezzo; spesso si finisce nel tralasciare l'aspetto tecnico. È di gran lunga più importante, quindi, avere ben chiaro quali sono le necessità di produzione della propria azienda. Anche nella scelta se acquistare o meno il controllo dell'angolo, è importante farsi almeno due domande: Che tipo di lavorazioni fai? Qual è il tuo obiettivo? Ad esempio, se i tuoi lotti sono sempre diversi e in quantità minime, o realizzi prototipi con materiali pregiati, oppure fai lavorazioni che richiedono estrema precisione di piega, dovresti considerare di equipaggiare la piegatrice con un sistema di controllo dell'angolo. Questo dispositivo non è solo un optional, ma è un vero e proprio alleato indispensabile per determinate lavorazioni, specialmente se il materiale è pregiato e un errore sull’angolo significa dover buttare il pezzo (e i tuoi soldi!). Molti imprenditori sono titubanti all'idea di utilizzare il controllo dell'angolo, per due ragioni: il pregiudizio sull'investimento iniziale, giudicato da molti troppo elevato; l'idea errata che il controllo dell'angolo rallenti troppo il lavoro. Si tratta di dubbi leciti, oppure sono frutto di errori di valutazione iniziale? Proviamo a rispondere. Il controllo dell’angolo costa troppo Il controllo dell'angolo data m è uno strumento molto sofisticato, dotato di vari metodi di misura che consentono di agevolare il processo di piegatura. È normale, quindi, che l'investimento iniziale rispecchi la complessità dell'optional. Tuttavia, a fronte di un investimento iniziale che può sembrare elevato, il prezzo del controllo dell'angolo è un parametro del tutto soggettivo e risente di molte considerazioni. Per esempio, hai mai provato a quantificare il costo del materiale buttato via a causa di errori e sprechi? Nel calcolo dovresti includere anche l'impatto economico di tutti i ritardi di consegna e le ore del personale perse per colpa di un lavoro sbagliato. Se non lo hai ancora fatto, ti meraviglierai nello scoprire quante migliaia di euro vengono sprecate per via di errori di piega, distrazioni e sprechi! Se invece già conosci i costi che stanno pesando sulla tua azienda, sicuramente sei in grado di valutare in maniera più corretta l'ammontare dell'investimento di un controllo dell'angolo. Pensaci bene: il valore del controllo dell'angolo supera tutti i soldi che hai buttato finora a causa di errori e sprechi di materiale? Il controllo dell’angolo rallenta il lavoro È vero che il controllo dell'angolo rallenta il processo di piegatura? Sicuramente il processo di misurazione richiede del tempo, che varia a seconda del metodo di misura utilizzato e della complessità del pezzo da eseguire. Per coloro che fanno fanno lavorazioni di precisione, prototipi, o utilizzano materiale pregiato, ad esempio, l’esecuzione del pezzo corretto al primo tentativo significa abbassare i costi, aumentare la qualità della produzione, e ridurre i rischi. Un altro aspetto importante da considerare è che, oggigiorno, i moderni controlli dell'angolo sono dotati di diversi metodi di utilizzo che consentono di scegliere la funzione più adatta a seconda del tipo di lavorazione. Ad esempio, se devi eseguire pieghe che hanno lo stesso angolo, puoi impostare il metodo di misurazione in modo tale che corregga tutti gli angoli uguali in base alle rilevazioni fatti sulla prima piega. Scarica la nostra guida sui metodi di utilizzo del controllo dell'angolo Data M > SCARICA Allo stesso modo, se hai già ricavato il ritorno elastico di quel lotto di lamiere, puoi utilizzare una funzione particolare, simile al controllo Real Time, ma molto più veloce. In sintesi, invece di pensare a quanto il controllo dell'angolo rallenta il lavoro, non sarebbe più utile considerare quanto può aumentare la produttività?