La richiesta di lotti sempre più piccoli, complessi e disomogenei richiede di trovare soluzioni per accorciare i tempi di produzione e abbassare i costi. Più il lotto è piccolo, infatti, più i tempi di attrezzaggio della piegatrice impattano sulla produttività della macchina e sul costo di produzione. La soluzione proposta da VICLA: tecnologia e automazione al servizio della flessibilità VICLA, da sempre impegnata nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative nel campo della deformazione della lamiera, ha progettato ATC VICLA, il cambio utensili automatico collegabile a una o due piegatrici ibride. ATC VICLA - Singolo o Twin - riesce a ridurre i tempi di setup di 4 o 5 volte rispetto alle attività manuali. In aggiunta, elimina i tempi morti tra una fase di lavorazione e l'altra, consentendo di passare direttamente dal taglio alla piega del pezzo, senza dover attendere i tradizionali tempi di attrezzaggio di una piegatrice. Il sistema effettua automaticamente anche l’attrezzaggio più complesso, gestisce matrici fino a V da 70 mm e consente la rotazione dell'utensile di 180°. Con questa soluzione, l’operatore non deve più preoccuparsi di eseguire il setup della macchina e si concentra solo sulla preparazione del prossimo lotto da lavorare. Versatilità prima di ogni cosa Il cambio utensili automatico VICLA è estremamente versatile, sia nella scelta della piegatrice e del magazzino, sia nella configurazione del setup. ATC VICLA collega una piegatrice ibrida VICLA .SUPERIOR (configurabile con diverse lunghezze e forza di piegatura) e un magazzino automatico progettato su misura. È inoltre possibile predisporre fin da subito il collegamento per una seconda pressa piegatrice. Il sistema ATC TWIN VICLA è il primo sistema che permette di collegare due piegatrici di tonnellaggio e lunghezza diverse e attrezzarle con un unico parco utensili. Automazione a 360°: dall’attrezzaggio alla programmazione da remoto L’automazione copre tutto, non solo l’attrezzaggio macchina, ma anche le operazioni a monte. “Con VICLA - spiega Enrico Paluan, titolare della carpenteria Paluan in cui sono installati due impianti VICLA ATC TWIN - abbiamo realizzato una soluzione che creasse una sequenza di piegatura in automatico, ma che soprattutto avesse un sistema di attrezzaggio automatizzato, in modo tale che dai disegni 2D e 3D gestiti in ufficio tecnico la macchina fosse in grado di scegliere il riattrezzaggio migliore e la sequenza di piegatura più idonea.” Uno dei vantaggi del cambio utensili automatico VICLA, infatti, è la possibilità di programmare tutto direttamente dall'ufficio tecnico. Il sistema CAD/CAM elabora il file tridimensionale, crea la sequenza di piegatura migliore e invia lo sviluppo alla macchina che si attrezza in automatico. È anche possibile scegliere la programmazione a bordo macchina: in questo caso, lo sviluppo aperto viene processato dal programma, che attrezza la macchina e recupera la sequenza di piega dalla memoria oppure in un server condiviso in rete. ATC VICLA in esposizione durante LAMIERA 2022 VICLA è la prima azienda italiana ad aver creduto nel potenziale della tecnologia ibrida applicata alla lavorazione della lamiera. Durante la ventunesima edizione di LAMIERA 2022 presenterà per la prima volta ATC VICLA, il primo sistema che combina una piegatrice ibrida e un cambio utensili automatico. Vieni a trovarci in fiera al Pad 15 – Stand E13
Abbiamo iniziato questa serie di approfondimenti sulle casistiche più comuni sulla piegatura della lamiera parlando delle forature parziali, delle preforature con diametro inferiore, dei tagli di sfogo e della riduzione della larghezza della matrice. Oggi terminiamo l'argomento parlando dei riccioli di sfogo. In presenza di angoli con scantonature a gradi è molto probabile l’insorgere di un noto inconveniente dal punto di vista estetico. Si tratta delle gocce o riccioli di sfogo che rendono difficili gli accoppiamenti con altri particolari o inestetismi. Anche in questo caso si può risolvere la problematica con diverse tecniche a seconda dell’utilizzo finale del pezzo, della quantità del lotto e di quali sono gli strumenti a disposizione della produzione. Taglio di sfogo Consiste nel prevedere un taglio in corrispondenza della linea di piega che consenta la piegatura del lembo fino all’apice della scantonatura. Il taglio può essere successivamente ripristinato mediante saldatura oppure lasciato aperto a seconda dell’utilizzo finale del pezzo. Sicuramente non è una tecnica che si addice agli acciai alto-resistenziali quali, ad esempio, Strenx ed Hardox: la naturale lacerazione che avviene in corrispondenza della fine del taglio è un pericoloso innesco di cricche e rotture. Cambio della modalità di piega Così come è possibile preservare con più sicurezza un foro dalla deformazione utilizzando una modalità di piega a fondo cava anziché in aria, è indicato compiere la stessa scelta anche per evitare l’insorgere degli antiestetici riccioli di sfogo. Proprio per questo motivo le matrici a 88° vengono ancora oggi molto apprezzate dalle realtà specializzate nella lavorazione dell’acciaio inossidabile e che, quindi, necessitano di una finitura estetica di rilievo. Matrici per piega tangenziale Utilizzare le matrici oscillanti consente di evitare il problema con ottimi risultati estetico-funzionali. È la prima volta che leggi questo blog? Scarica il nostro manuale di pressopiegatura e iscrivi alla newsletter!
Due settimane fa abbiamo discusso di quanto sia importante conoscere le problematiche ricorrenti della piegatura della lamiera e abbiamo visto quali sono le prime due casistiche, ovvero le forature parziali e le preforature con diametro inferiore. Oggi ci occupiamo di approfondire ancora un poco il tema delle forature, introducendo i tagli di sfogo e finiremo parlando dell'utilizzo di matrici per piega tangenziale. Sei pronto? Tagli di sfogo Consiste nel prevedere un taglio in corrispondenza della linea di piega che consenta la piegatura del lembo fino all’apice della scantonatura. Il taglio può essere successivamente ripristinato mediante saldatura oppure lasciato aperto a seconda dell’utilizzo finale del pezzo. Anche questo metodo, dove consentito, garantisce risultati assolutamente di rilievo. Consiste nel praticare dei tratti tagliati o delle vere e proprie finestrelle che interrompono la linea di piega in corrispondenza dei fori. In presenza di uno spessore elevato, i tagli semplici provocano delle lacerazioni sulle estremità dell’interruzione della linea di piega. Questo fenomeno può non rappresentare un problema, a maggior ragione se è previsto il ripristino del raggio esterno tramite saldatura e molatura. Tuttavia, in presenza di elementi soggetti a fatica e carichi elevati, è consigliabile operare in maniera diversa, ad esempio come in questa immagine, dove, grazie a un taglio a forma di H, si evitano del tutto le lacerazioni e potenziali inneschi di cricche. Riduzioni della larghezza della matrice La riduzione della larghezza della matrice è una tecnica che trova la sua migliore applicazione quando è prevista già in ufficio tecnico. In fase di disegno o progettazione, se vi sono le conoscenze adeguate, è già possibile capire se la deformazione dei fori può essere evitata con questo sistema e se l’officina dispone dell’attrezzaggio adatto allo scopo. In caso affermativo l’ufficio tecnico dovrà necessariamente generare uno sviluppo adatto alla nuova condizione. Ciò significa anche che è buona regola dichiarare sul disegno qual è la matrice da utilizzare in produzione per ottenere il pezzo corretto. Ridurre la larghezza di una matrice, come già descritto, provoca nella lamiera un raggio di piegatura più ridotto con la conseguenza di ottenere un pezzo dalle dimensioni finite più contenute rispetto a quanto desiderato. Cambio della modalità di piegatura Come già trattato in questo volume, esistono tre modalità di piegatura, ognuna con le proprie peculiarità: piegatura” in aria”, “a fondo matrice” e “coniatura”. In base a quale modalità viene adottata, si ha come effetto una differente costanza nella sagoma dei fori durante la piegatura. Lavorando “in aria”, infatti, la lamiera è totalmente libera e in sospensione sulla matrice e questo approccio risulta la condizione meno favorevole per preservare i fori dalla deformazione. Per questo è più indicato l’utilizzo di una omologa matrice a 88° per modalità a “fondo cava”. In questo caso le facce interne della matrice, entrando in contatto con la lamiera, ribadiscono le deformazioni riportando i fori alla forma iniziale. Se viene richiesta una precisione elevata è bene prevedere l’uso di questa tecnica già in fase di determinazione dello sviluppo di un pezzo. Utilizzo di matrici per piega tangenziale Ormai da diversi anni sono proposte sul mercato delle particolari matrici dotate di semi-rulli fresati e alloggiati su apposite sedi. La posizione dei suddetti rulli è mantenuta grazie a delle molle che ne permettono il movimento e il ritorno alla posizione iniziale orizzontale. Le matrici per piega tangenziale o “oscillanti” presentano molti vantaggi a fronte di un costo di acquisto piuttosto elevato e una larghezza più ampia delle matrici tradizionali che rende più complessa la realizzazione di pieghe a “Z” ravvicinate. Nel prossimo articolo completeremo il tema delle problematiche più comuni parlando dei riccioli di sfogo. Se non l'hai ancora fatto, ti consigliamo di iscriverti alla newsletter VICLA! È la prima volta che leggi questo blog? Scarica il nostro manuale di pressopiegatura e iscrivi alla newsletter!
All’interno di una carpenteria, la piegatura della lamiera rappresenta spesso il collo di bottiglia dell’intero processo produttivo, perché la lamiera, che è un materiale vivo, può assumere infinite forme e dimensioni e questo, talvolta, è causa di problematiche poco conosciute e complesse da risolvere. C’è da dire che, talvolta, i problemi non nascono davanti alla macchina, ma molto spesso sono causati da un errore a monte nell’ufficio tecnico. È per questo motivo che dovresti imparare a individuare subito le fonti di errore e correggerle già a monte, quando è ancora possibile intervenire sull’intero processo di piegatura. Quali sono le problematiche più ricorrenti in fase di piegatura della lamiera? Semplificando, possiamo distinguere tra due marco categorie: le forature e i riccioli di sfogo. Per ognuna esistono diversi approcci che puoi adottare per eliminare o limitare il problema. Ecco una sintesi di quello di cui parleremo: 1. Forature vicino alla linea di piega Forature parziali Preforature con diametro inferiore Tagli di sfogo Riduzione della larghezza della matrice Cambio della modalità di piegatura Utilizzo di matrici per piega tangenziale 2. Riccioli di sfogo Tagli di sfogo Cambi della modalità di piega Matrici per piega tangenziale Non basterebbe un libro per descrivere nel dettaglio ogni singolo punto e le possibilità di soluzione. Oggi ci limiteremo a parlare delle foratura della lamiera e di quali sono le prime due soluzioni che puoi adottare. Nelle prossime settimane approfondiremo gli altri aspetti. Forature vicino alla linea di piega Le forature nelle vicinanze della linea di piega sono una problematica estremamente frequente. La presenza di fori vicino all’asse di piega può creare una deformazione che modifica la forma e la posizione del foro. La soluzione migliore sarebbe senz’altro quella di evitare di progettare elementi in lamiera piegata con forature troppo a ridosso delle linee di piega. Tuttavia, qualora non avessi questa possibilità, esistono diverse strategie che possono essere adottate sia dall’ufficio tecnico dell’azienda che realizza fisicamente il pezzo, sia dagli operatori. Foratura parziale Utilizzata soprattutto in ambito di carpenteria pesante, la foratura parziale prevede un non completamento dell’intera sagoma del foro. Ciò permette di preservare una superficie utile ad essere sostenuta dalla matrice durante la deformazione con la conseguente stabilità della sagoma forata. Il foro verrà ultimato grazie ad una lavorazione ulteriore come, ad esempio, con un plasma a mano. Come si può immaginare questa tecnica trova il suo migliore impiego in presenza di spessori elevati e quantità ridotte di pezzi. Preforatura con diametro inferiore Tutto sommato simile alla foratura parziale, la preforatura con diametro inferiore prevede una foratura non completa della sagoma da asportare in fase di taglio. In questo caso si compie un foro dalle dimensioni ridotte e sufficienti a non far subire alcuna deformazione in piegatura. Il foro, che può essere anche molto piccolo (indicativamente sui 3mm per spessori da 1,5 a 5mm), verrà allargato successivamente alla fase di piegatura con un trapano servendosi dello stesso anche per foro di centraggio. A differenza della tecnica della foratura parziale, la preforatura con diametro inferiore è più rapida e indicata per spessori anche medio sottili e lotti mediamente numerosi. Nel prossimo articolo continueremo ad approfondire gli approcci che puoi utilizzare per gestire le forature vicine alle linee di piega. Se non l'hai ancora fatto, ti consigliamo di iscriverti alla newsletter VICLA! È la prima volta che leggi questo blog? Scarica il nostro manuale di pressopiegatura e iscrivi alla newsletter!
Industria 4.0, Fabbrica Digitale, Smart Manufacturing, Digital Production, Industrial Internet of Things, Smart Factory... la Quarta Rivoluzione Industriale è conosciuta con molti nomi ed è ormai diventata da tempo il punto principale sull'agenda di molte aziende. In Italia, a che punto siamo con l'adozione di tecnologie 4.0? Dalla recente indagine condotta da UCIMU emerge un Paese diviso in due: da una parte, ci sono le imprese innovative che iniziano a usare robot e macchine per tecnologie additive, mentre dall'altra ci sono realtà che non hanno investito per rinnovare il parco macchine e soffrono quindi di una grossa perdita di competitività. Una delle criticità emerse, riguarda il fatto che sono le aziende di grandi dimensioni a utilizzare e sfruttare di più gli incentivi promossi dal MISE. Sembra che, nonostante le misure mirate a sostegno di questa categoria, le piccole e medie imprese non le abbiano ancora sfruttate appieno. Uno dei punti da evidenziare, riguarda proprio il fatto che spesso le realtà più piccole hanno difficoltà a reperire la liquidità che le consentirebbe di investire e magari usufruire del piano Transizione 4.0 messo in campo dal Governo italiano. Il contesto di crisi nel quale da diversi anni le Piccole e Medie Imprese devono operare, spinge molti imprenditori ad investire solamente per integrare, migliorare o aggiornare gli strumenti e i macchinari già adottati. Un altro dato riguarda l'età media del parco macchine, che è di circa 14 e mezzo. E, se parliamo di piegatrici, la media è di quasi 15 anni. Macchine utensili vecchie, oltre a richiedere ore e ore di manutenzione e ricambi, e causare guasti e perdite continue, rappresentano un vero e proprio costo per l'azienda, la quale perde capacità competitiva rispetto ai concorrenti che si sono dotati di tecnologie più evolute. Fonte: www.ucimu.it È proprio qui che si gioca il vero beneficio dell'Industria 4.0. Attraverso le tecnologie Industry 4.0 è possibile risolvere uno dei problemi che affligge da sempre le imprese: la mancanza di integrazione, cioè di connessione tra le diverse aree dell’impresa, e tra fornitori e clienti. In una realtà che utilizza la tecnologia 4.0 puoi, ad esempio, conoscere in quale fase del processo di montaggio è un macchinario, oppure puoi informare automaticamente il reparto acquisti sul numero di pezzi rimanenti in magazzino, in modo tale da non rimanere mai senza scorte. Se sei una carpenteria metallica e hai una Software 4.0 per piegatrici collegata con l'ERP aziendale, puoi ottimizzare la produzione pianificando le lavorazioni in modo da sfruttare meglio i tempi. Se si parla di relazione con i clienti, puoi rimanere aggiornato sullo stato di salute del macchinario e fare manutenzione predittiva, evitando “fermo macchina” al cliente. Nel settore industriale, quindi, parlare di Fabbrica Digitale significa essere consapevoli di come gestire i flussi di lavoro e ottimizzare i processi produttivi per ridurre gli sprechi e aumentare la marginalità.
Spesso il reparto di piegatura è l'area meno efficiente di un'azienda produttiva, perché spesso è dove nascono le inefficienze che causano ritardi, spreco di materiale e perdita di produttività. Ciò avviene per una serie di motivi, da valutazioni errate nella scelta della macchina, ad una gestione inefficiente della zona lavoro, fino alla configurazione errata della macchina. A tal proposito, abbiamo scritto una guida esaustiva sulle principali componenti di una pressa piegatrice. Quando si adottano le giuste accortezze, tuttavia, il reparto di piegatura può diventare un esempio virtuoso di gestione del lavoro. Uno dei tanti aspetti sui quali si cerca di lavorare per migliorare la fase di piegatura della lamiera ruota attorno alla riduzione dei tempi di attrezzaggio degli utensili della pressa piegatrice. Infatti, l'attrezzaggio e la movimentazione dei materiali sono i due momenti in cui si nascondono la maggiore quantità di sprechi di tempo. Ecco perché ottimizzare entrambi le fasi, unita ad una gestione del lavoro ottimale come spiegato in questo articolo, risulta fondamentale per aumentare la produttività ed eliminare le fonti di spreco. Parlando di utensili per presse piegatrici, è importante valutare la tipologia di attrezzaggio e scegliere il sistema di bloccaggio più adatto alle tue esigenze. bloccaggi manuali; bloccaggi semi-automatici; bloccaggi pneumatici; bloccaggi idraulici; Tipologie di bloccaggio utensili: europeo vs americano Lo standard più diffuso è quello chiamato “europeo” con gli intermediari Promecam, in tutte le sue derivazioni e miglioramenti. Esistono intermediari Promecam con bloccaggio manuale, pneumatico, idraulico, attacco rapido, ecc. Questi intermediari fanno da “cuscinetto” tra gli utensili e il pestone e, solitamente, sono dotati di un cuneo posteriore con il quale se ne regola l’altezza, correggendo di fatto la chiusura degli angoli. Hanno spesso delle placchette che possono essere smontate per consentire l’installazione di utensili rovesci, se ve ne fosse bisogno. Gli utensili adatti a questo standard hanno una sagoma asimmetrica e una non coassialità tra la punta e la base. L’altro standard (in realtà ne racchiude diversi) è quello che utilizza utensili generalmente più alti e, soprattutto, coassiali. La differenza ulteriore che si nota è l’assenza di intermediari tra utensili e pestone: i punzoni vengono fissati direttamente alla traversa mediante diversi tipi di attacco. Un modello molto diffuso è l’attacco Wila. Anche le matrici vengono fissate sul banco in maniera diversa a seconda dello standard. Bloccaggi manuali È una soluzione basica indicata per produzioni con pochi cambi di utensile. Prevede l'estrazione e l'inserimento laterale degli utensili; il bloccaggio avviene tramite una brugola. Bloccaggio semi-automatico Il sistema che abbiamo sviluppato in VICLA è un bloccaggio manuale semi-automatico con sistema di aggancio-sgancio rapido frontale del punzone. Il funzionamento è molto semplice e, rispetto a un altra soluzione manuale tradizionale, consente di riattrezzare la macchina più velocemente e agilmente. Mediante lo spostamento della leva di bloccaggio, infatti, rilasci il punzone per sfilarlo frontalmente; mentre, al momento della chiusura, il punzone viene automaticamente richiamato in battuta e allineato perfettamente. Il grande vantaggio di questo bloccaggio è il dimezzamento del tempo di attrezzaggio: nel caso di una piegatrice da 4 metri, ad esempio, il completo riattrezzaggio passa da 8 minuti a circa 4 minuti Bloccaggi Automatici I sistemi di bloccaggio utensili di tipo automatico permettono di attrezzare la pressa piegatrice in assoluta sicurezza. Gli utensili vengono automaticamente allineati, posizionati e fissati. Con questa soluzione riduci drasticamente il tempo di attrezzaggio e aumenti notevolmente la produttività. In VICLA disponiamo di due soluzioni: 1) Bloccaggi pneumatici PROMECAM per punzoni con sgancio rapido frontale. I bloccaggi pneumatici possono essere superiori, per i punzoni, o inferiori, per le matrici. Diventano un accessorio molto utile quando siamo in presenza di tipologie produttive che prevedono un alto numero di attrezzaggi macchina o macchine lunghe oltre i 4 metri. Caratteristiche tecniche principali del bloccaggio pneumatico superiore VICLA modello BPI, incorporato negli intermedi: attacco standardizzato tipo “promecam” con scanalatura di sicurezza inserimento frontale autoallineamento ottimo bloccaggio anche dei frazionati più piccoli possibilità di smontaggio e ripristino di singoli intermedi per varie esigenze produttive mantenendo comunque la funzionalità degli altri possibilità di utilizzare stampi esistenti o reperibili direttamente dal cliente possibilità di spostare gli intermedi come quelli normali dispositivo di regolazione a cunei come per gli intermedi normali gli utensili possono essere rivolti in entrambi i sensi tubi di collegamento in posizione protetta dimensioni contenute per consentire le più ampie possibilità di manovra Caratteristiche tecniche principali del bloccaggio pneumatico inferiore VICLA, modello BPB, incorporato nel banco: staffe continue per tutta la lunghezza del banco dimensioni contenute per consentire le più ampie possibilità di manovra 2) Bloccaggi idraulici WILA per punzoni con aggancio diretto sulla traversa superiore. Questo tipo di bloccaggio per i punzoni possiede gli stessi vantaggi del modello BPI ma con alcune varianti. Si tratta di un attacco centrale a disegno WILA e viene montato senza intermedi. Essendo ad attacco centrale il punzone può essere montato rivolto nell’uno o nell’altro senso indistintamente. Viene consigliato soprattutto per le macchine oltre le 3000 ton, dove gli intermedi hanno una capacità di carico insufficiente. ATC VICLA: il sistema di cambio utensili con magazzino automatico Il sistema ATC VICLA, ovvero un magazzino automatico per l'attrezzaggio degli utensili della piegatrice è una soluzione moderna e all'avanguardia che assicura prestazioni eccezionali nel tempo. Nel sistema di cambio utensili automatico VICLA, le presse piegatrici collegate al magazzino automatico sono dotate di un sistema ibrido composto da circuito esclusivo per ogni cilindro che permette alle macchine di ottimizzare al massimo l'energia e la potenza necessari per lavorare la lamiera. Vantaggi: Aumento della produttività aziendale Diminuzione dei tempi di attrezzaggio Tempi di produzione accorciati Diminuzione dei costi Grande fluidità del lavoro Software per programmazione da ufficio
Il controllo V-Control è un tipo di controllo dell'angolo laser, cioè composto da due sensori laser montati su guide lineari che scorrono nella parte posteriore e anteriore del banco della pressa piegatrice. Rispetto ad altre tipologie, il V-Control è una delle soluzioni più efficaci e performanti per la misurazione e il controllo automatico dell'angolo. Questo dispositivo analizza e corregge l’angolo di piegatura in diversi modi: effettuando una misurazione dinamica mentre il pezzo è in piega; estrapolando il ritorno elastico e calcolando la correzione sul controllo numerico; eseguendo la piegatura in base alla correzione calcolata in precedenza. REQUISITI richiede un bordo minimo di lettura pari a 20 mm fuori cava; è consigliabile usare una matrice a T; richiede un banco speciale per installare le guide lineari. Quando acquistare un controllo dell'angolo? Spesso, chi deve acquistare una nuova piegatrice, si trova in dubbio se montare anche un sistema di controllo dell'angolo. Valutare la necessità di un controllo dell'angolo è un tema complesso e non esiste una risposta univoca per ciascun caso, perché dipende molto dal tipo di lavorazioni e dalle esigenze della singola officina. In questa guida ti forniamo alcuni esempi di applicazione del controllo dell'angolo, in modo da fornirti una panoramica completa sui vantaggi e i benefici di questo importante optional. A chi serve il controllo dell'angolo? Chi sta cercando un nuova pressa piegatrice, deve valutare attentamente tutti gli aspetti tecnici della macchina. Prima ancora di scegliere la marca, è importante considerare quali sono le proprie esigenze; molto spesso ci si lascia ammaliare dai grandi nomi blasonati, ma non c'è errore peggiore che lasciarsi guidare nella scelta solo dalla notorietà del brand o dal prezzo; spesso si finisce nel tralasciare l'aspetto tecnico. È di gran lunga più importante, quindi, avere ben chiaro quali sono le necessità di produzione della propria azienda. Anche nella scelta se acquistare o meno il controllo dell'angolo, è importante farsi almeno due domande: Che tipo di lavorazioni fai? Qual è il tuo obiettivo? Ad esempio, se i tuoi lotti sono sempre diversi e in quantità minime, realizzi prototipi con materiali pregiati, oppure fai lavorazioni che richiedono estrema precisione di piega, dovresti considerare di equipaggiare la piegatrice con un sistema di controllo dell'angolo, meglio ancora se di tipo LAC, come quello installato sulle macchine per lamiera VICLA. Questo dispositivo non è solo un optional, ma è un vero e proprio alleato indispensabile per determinate lavorazioni, specialmente se il materiale è pregiato e un errore sull’angolo significa dover buttare il pezzo (e i tuoi soldi!). Molti imprenditori sono titubanti all'idea di utilizzare il controllo dell'angolo, per due ragioni: il pregiudizio sull'investimento iniziale, giudicato da molti troppo elevato; l'idea errata che il controllo dell'angolo rallenti troppo il lavoro. Si tratta di dubbi leciti, oppure sono frutto di errori di valutazione iniziale? Il controllo dell'angolo costa troppo Il controllo dell'angolo LAC è uno strumento molto sofisticato, dotato di vari metodi di piega, gestiti da CNC e richiede una modifica alla macchina per poter essere installato (è necessario infatti un banco speciale per montare le guide). È normale, quindi, che l'investimento iniziale rispecchi la complessità dell'optional. Tuttavia, il prezzo del controllo dell'angolo è un parametro del tutto soggettivo e risente di molte considerazioni. Per esempio, hai mai provato a quantificare il costo del materiale buttato via a causa di errori e sprechi? Nel calcolo dovresti includere anche l'impatto economico di tutti i ritardi di consegna e le ore del personale perse per colpa di un lavoro sbagliato. Se non lo hai ancora fatto, ti meraviglierai nello scoprire quante migliaia di euro vengono sprecate per via di errori di piega, distrazioni e sprechi! Se invece già conosci i costi che stanno pesando sulla tua azienda, sicuramente sei in grado di valutare in maniera più corretta l'ammontare dell'investimento di un controllo dell'angolo. Pensaci bene: il valore del controllo dell'angolo supera tutti i soldi che hai buttato finora a causa di errori e sprechi di materiale? Il controllo dell'angolo rallenta il lavoro È vero che il controllo dell'angolo rallenta il processo di piegatura? Sicuramente il processo di misurazione richiede del tempo che varia a seconda del metodo di piega utilizzato e della complessità del pezzo da eseguire. Per coloro che fanno fanno lavorazioni di precisione, prototipi, o utilizzano materiale pregiato, ad esempio, l’esecuzione del pezzo corretto al primo tentativo significa abbassare i costi, aumentare la qualità della produzione e ridurre i rischi. Un altro aspetto importante da considerare è che, oggigiorno, i moderni controlli dell'angolo sono dotati di diversi metodi di piega che consentono di scegliere la funzione più adatta a seconda del tipo di lavorazione. Ad esempio, se devi eseguire pieghe che hanno lo stesso angolo, puoi impostare il metodo di misurazione in modo tale che corregga tutti gli angoli uguali in base alle rilevazioni fatti sulla prima piega. Allo stesso modo, se hai già ricavato il ritorno elastico di quel lotto di lamiere, puoi utilizzare una funzione particolare, simile al controllo Real Time, ma molto più veloce. In sintesi, invece di pensare a quanto il controllo dell'angolo rallenta il lavoro, non sarebbe più utile considerare quanto può aumentare la produttività? Come si utilizza il controllo dell'angolo? Vediamo quali sono 5 metodi di piega con controllo dell'angolo V-Control che puoi impostare tramite cnc. Metodo di Piega =0 Misura Disabilitata Metodo di Piega =2 Ritorno Elastico da Campo Impostato Metodo di Piega =4 PMI appreso da misura con sensore Metodo di Piega =6 Misura d’Angolo con Strain Gauges Metodo di Piega =7 Misura Real Time Metodo di Piega =0 Misura Disabilitata Non si tratta di un vero e proprio programma di piega con controllo dell’angolo, in quanto questa funziona implica la disattivazione del controllo. Tuttavia, è una funzione che si rivela molto utile se usata insieme alle funzioni di Autoapprendimento di Angoli Uguali e Piega di Riferimento. Metodo di Piega =2 Ritorno Elastico da Campo Impostato Si tratta di un metodo veloce e preciso del controllo dell’angolo che consente di piegare il pezzo conoscendo a priori il ritorno elastico del materiale. Metodo di Piega =4 PMI appreso da misura con sensore Questa funzione consente di utilizzare le misure rilevate precedentemente tramite misurazione manuale o con Misura Real Time. Metodo di Piega =6 Misura d’Angolo con Strain Gauges La piega viene effettuata tramite l’ausilio di un sistema di correzione delle flessioni strutturali delle spalle che opera tramite l’ausilio di due estensimetri montati sulle spalle. Metodo di Piega =7 Misura Real Time Questo è il metodo classico, quello più sicuro ma con ciclo piega più lungo
L'azienda F.G. Montaggi di Frantolini Giuseppe nasce come carpenteria metallica a Reggio Calabria nel 1998, partendo da un'esperienza ventennale maturata nel settore metalmeccanico. Ad oggi opera in diversi settori e si affida alla qualità delle macchine VICLA per rispondere alle richieste di un mercato che esige qualità a costi sempre più competitivi. Si parla spesso delle sfide che devono affrontare le carpenterie in termini di lavorazione della lamiera, con tolleranze da rispettare, lotti che crescono a fronte di tempi di consegna che si riducono, ma spesso si tralasciano altre tematiche, seppur importanti, che riguardano le competenze necessarie per fare impresa in Italia: in un mercato frenetico come quello della lavorazione della lamiera, accanto alla conoscenza della materia prima, è indispensabile adottare una forma mentis flessibile e in grado di adattarsi velocemente ai tempi che cambiano. GUARDA IL VIDEO: PRESSA PIEGATRICE DA 250 TON 6 M | VICLA La varietà di prodotti realizzati consente all’azienda di diversificare il proprio portafoglio clienti e di affrontare con dinamicità i tempi che cambiano. Allo stesso tempo, però, la necessità di eseguire tante e diverse lavorazioni particolari e inconsuete, pongono l’azienda di fronte alla necessità di dotarsi di macchinari avanzati con i quali poter facilmente passare da un tipo di lavorazione ad un’altra. Proprio l’esigenza di avere un parco macchine fuori dallo standard, in grado di garantire una “marcia in più”, ha spinto l’azienda a ricercare un interlocutore affidabile con il quale studiare la configurazione di macchina più adatta alle proprie esigenze. Con VICLA, FG Montaggi srl ha trovato il giusto partner per mettere a sistema tutte le esigenze produttive. Non si tratta di una scelta a caso, ma frutto di un'attenta ricerca di mercato nel panorama dei principali player del settore, che nel corso degli anni ha portato l’azienda a creare un parco macchine ora composto da una cesoia e due presse piegatrici per lamiera. Le macchine, tutte a marchio VICLA, testimoniano che il rapporto con l’azienda brianzola non si limita a una mera fornitura di macchine, bensì è un vero e proprio sodalizio di visioni e condivisione di intenti. L’ultima macchina arrivata è una pressa piegatrice ibrida, modello .SUPERIOR, con forza di piega di 250 tonnellate e 6.100 mm di lunghezza. È inoltre dotata dei dispositivi Flex (per il controllo delle flessioni strutturali delle spalle) e bombatura attiva Clever Crowning, che consentono di compensare in tempo reale le naturali flessioni a cui è sottoposta la macchina, garantendo sempre pieghe lineari su tutta la lunghezza. La macchina, così configurata, è stata ulteriormente personalizzata con una targa dedicata...una vera sorpresa! Pressa piegatrice ibrida VICLA da 250 tonnellate e 6mt di lunghezza.