La pressa piegatrice è solo all’apparenza una macchina semplice, nascondendo invece un connubio complesso di meccanica e tecnologia.
La variabilità della lamiera, le infinite varietà di spessori, lunghezze e forme richiedono una grande personalizzazione di dimensioni, potenze ed attrezzaggi.
Proprio per la natura complessa del macchinario, è spesso difficile individuare con esattezza gli elementi in grado di garantire affidabilità, robustezza, sicurezza, prevedibilità delle lavorazioni nel tempo, complessità delle pieghe realizzabili.
Molti di questi elementi sono nascosti, ed è questo il fattore di rischio decisionale più determinante, perché è proprio su questi dettagli che si fonda la solidità dell’investimento.
Le spalle sono la parte della macchina che è deputata a sopportare le sollecitazioni quando si effettua l’azione della piegatura: una struttura debole tenderà a deformarsi, compromettendo la qualità del prodotto finito.
Nel caso delle presse piegatrici VICLA, gli studi effettuati negli anni sulle flessioni della struttura ci hanno consentito di progettare e realizzare una pressa piegatrice che risponda in maniera appropriata alle sollecitazioni meccaniche. Le spalle sono tagliate seguendo la laminatura della lastra: questo accorgimento in apparenza secondario fa in modo che la deformazione avvenga uniformemente su entrambi i lati, con il beneficio di ottenere pieghe con angoli costanti.
Il parallelismo delle spalle è garantito da lavorazioni con tolleranze centesimali e permette di ottenere una maggiore precisione, ripetibilità e velocità del registro posteriore. Questa peculiarità tecnico-strutturale annulla le vibrazioni e gli sforzi, consentendo al registro di muoversi ad alte velocità, senza trascurare la precisione di posizionamento.
Le guide hanno la funzione di mantenere la stabilità e la perpendicolarità della traversa superiore rispetto al piano di lavoro. Questo permette alla pressa piegatrice di mantenere la precisione di piega con utensili e intermedi differenti, garantendo nel tempo il mantenimento dei centraggi effettuati al collaudo.
Si tratta di un dettaglio particolarmente importante, perché in assenza di questo accorgimento, il tempo di esercizio della piegatrice si traduce in una progressiva perdita di perpendicolarità, inizialmente inavvertibile, ma via via sempre più invalidante rispetto ai centraggi, fino a dover richiedere un intervento di manutenzione.
I cilindri sono una componente fondamentale di una pressa piegatrice. Possono essere ricavati da un pezzo tubolare o rettangolare.
VICLA ha scelto di realizzarli partendo da un blocco di materiale C-45 forgiato. Nella parte superiore della camicia è montato un blocco idraulico asportabile per facilitare le operazioni di ordinaria manutenzione; gli steli sono temprati e rettificati. I cilindri sono collegati alla traversa superiore per mezzo di una semisfera che permette di effettuare ogni tipo di lavorazione, anche le più particolari, come quelle che necessitano di angoli diversi tra destra e sinistra.
Se in passato esistevano poche tipologie di piegatrici, oggigiorno il mercato offre diverse scelte:
Queste macchine differiscono tra loro per la tecnologia e la metodologia costruttiva. In VICLA, abbiamo sempre creduto nel potenziale della tecnologia ibrida. Per garantire prestazioni ottimali aumentando la produttività senza compromettere i consumi, VICLA ha scelto di progettare presse piegatrici dotate di un sistema ibrido innovativo.
Attenzione, però! Non basta aggiungere solamente un inverter per definire una pressa piegatrice “ibrida”; infatti l’innovazione tecnologica ruota attorno a un impianto idraulico specifico, che nel caso del modello ibrido di serie, comprende un circuito idraulico doppio completamente indipendente, ciascuno dotato di un proprio serbatoio, motore, pompa e inverter.
La separazione funzionale dei due cilindri permette un controllo ottimizzato in funzione del carico necessario per ogni cilindro; inoltre permette di ottenere un’efficienza dal punto di vista energetico.
Si tratta di un sistema capace di minimizzare l’usura della macchina concentrando tutta la sua efficienza e bilanciando automaticamente la pressione di lavoro esclusivamente sul lato che è utilizzato durante la piegatura di quel pezzo specifico.
Un ulteriore livello di performance è fornito dal modello Hybrid Plus: il sistema si compone di un un motore brushless per ciascun cilindro, capace di fornire elevate forze ed alte velocità di spostamento. Si tratta di un sistema ancora più compatto e composto da motore e pompa in presa diretta, installati direttamente sui cilindri, con un piping notevolmente ridotto.
Non è sbagliato dire che il modello ibrido è un'evoluzione della pressopiegatrice idraulica. Infatti, si tratta di una piegatrice potenziata e migliorata grazie alla componentistica elettro-idraulica di ultima generazione: in questo modo la piegatrice ibrida combina il meglio delle presse elettriche e delle piegatrici idrauliche.
I risultati in numeri di questa innovazione tecnologica sono notevoli, come si vede dal grafico.
Maggiore è la lunghezza di una piegatrice, maggiori sono i problemi legati al cedimento del banco, con la conseguenza che è più difficile ottenere un pezzo lavorato bene. Nel corso degli anni l’evoluzione tecnologica ha fatto passi da giganti, passando da sistemi manuali (come quello di utilizzare degli spessori di carta sotto la matrice) a sistemi automatici, meccanici o idraulici, dove veniva determinato un precarico della deformazione ipotizzata. Il limite di questi sistemi è che si basano su un calcolo teorico impostato dal controllo numerico.
VICLA ha sviluppato un sistema intelligente che migliora il lavoro in officina: il sistema di bombatura attiva Clever Crowning.
Il sistema di bombatura attiva calcola automaticamente la forza di spinta dei cilindri del banco, in funzione delle rilevazioni di appositi sensori montati sulla traversa superiore e inferiore. In questo modo, le correzioni necessarie vengono calcolate in tempo reale per ogni piega effettuata, ottenendo una piegatura lineare su tutta la lunghezza.
Quali sono i vantaggi di questo sistema “intelligente”? Principalmente tre:
Ogni pressa piegatrice, per quanto robusta, subisce delle flessioni nella struttura durante la fase di piegatura, e ovviamente le deformazioni sono tanto più grandi quanto maggiore è lo sforzo che la macchina deve compiere.
La deformazione principale è la bombatura, che corrisponde alla flessione della traversa che viene spinta in posizione dai cilindri laterali; l’altra (e per molti versi semi-sconosciuta), è quella che viene chiamata in gergo “sbadiglio” ed è la tendenza delle spalle ad aprirsi nella zona dell’incavo.
Grazie al sistema Flex la piegatrice per lamiera compensa dinamicamente le eventuali deformazioni in base allo sforzo richiesto: il CNC riceve i dati dai sensori di pressione dei cilindri, che vengono interpolati in real time per stabilire la correzione da effettuare.
I riferimenti posteriori sono un altro elemento nascosto ma importantissimo. In VICLA abbiamo scelto di installare riferimenti con particolari peculiarità tecnico strutturali:
Abbiamo analizzato i principali elementi nascosti su cui concentrare l’attenzione in fase di selezione di una pressa piegatrice, per assicurarsi che si tratti di un investimento profittevole nel tempo, capace di:
In questo modo anche il cliente finale potrà contare su una fornitura standardizzata e affidabile.
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