VICLA E INDUSTRIA 5.0
Lavorare la lamiera in modo più efficiente e più green
Le macchine per lamiera VICLA sono in linea con le normative 5.0 in tema di automazione industriale, collaborazione uomo-macchina ed efficientamento energetico.
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COSA SIGNIFICA INDUSTRIA 5.0
La Transizione 5.0 si distingue per il passaggio da un modello lineare basato sui combustibili fossili a uno circolare basato sulle fonti rinnovabili.
Questo significa valorizzare il riciclo, il riuso e la rigenerazione delle risorse. Accanto al tema dell'efficientamento energetico, Industria 5.0 enfatizza l'importanza dell'utilizzo di soluzioni automatizzate, dell'intelligenza artificiale e promuove l'importanza delle competenze umane nella produzione.
L’Industria 5.0 si basa su tre pilastri fondamentali:
- Automazione avanzata: l'intelligenza artificiale e la robotica ottimizzano la produzione, riducendo errori e potenziando la produttività.
- Collaborazione uomo-macchina: l'automazione può svolgere compiti ripetitivi e pericolosi e consente agli operatori di diventare partner attivi nel processo produttivo, sfruttando creatività e intuizione.
- Sostenibilità: i macchinari di ultima generazione sono progettati per ridurre l'impatto ambientale e minimizzare gli sprechi. Inoltre le aziende sono incentivate ad autoprodurre l'energia di cui hanno bisogno.
Mentre il Transizione 4.0 continuerà a incentivare l’acquisto di beni 4.0, Transizione 5.0 è esplicitamente legato a obiettivi di efficientamento energetico nei processi produttivi, all'automazione avanzata e alla collaborazione uomo-macchina.
Incentivi 5.0 con credito d'Imposta fino al 45%
Come funziona Transizione 5.0
La Misura consiste in un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per nuovi investimenti in strutture produttive (o processi produttivi) ubicate nel territorio dello Stato, effettuati nel biennio 2024-2025:
- acquisto di beni strumentali materiali, incluse presse piegatrici, cesoie per lamiera e isole robotizzati per la piegatura della lamiera
- acquisto di beni immateriali 4.0
- acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse)
- spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde.
Cosa si intende per struttura produttiva?
È il luogo dove avviene la produzione. Può essere un singolo edificio o un complesso di edifici, l'importante è che sia un posto dove avviene la trasformazione di materie prime o la fornitura di servizi.
Cosa si intende per processo produttivo?
È il modo in cui avviene la produzione, ovvero la sequenza di azioni che trasformano le materie prime in prodotti finiti. Il processo produttivo è un po' come una ricetta: una serie di passaggi che trasformano degli ingredienti (materie prime) in un piatto finito (prodotto). In un'azienda, il processo produttivo può essere molto semplice o molto complesso, ma in ogni caso è l'insieme delle operazioni che portano alla creazione di un bene o alla fornitura di un servizio.
Nel nuovo modello di Fabbrica 5.0, l'azienda autoproduce l'energia di cui necessita, utilizza macchinari soluzioni automatizzate e ad alto efficientamento energetico e promuove lo sviluppo delle competenze umane.
Quali sono le novità della Legge di Bilancio 2025 riguardanti Transizione 5.0?
Legge Bilancio 2025 semplifica alcuni meccanismi per rendere le agevolazioni più fruibili. In particolare:
Incremento delle aliquote: 35%, 40%, 45%
Transizione 5.0 diventa cumulabile con ZES Unica e ZLS (Zona Logistica Semplificata) e con altre agevolazioni a patto che non copra le medesime quote di costo dei singoli investimenti del progetto di innovazione. È un importante novità che cambia la regola europea precedente che vietava di usare fondi europei insieme ad altri fondi europei sullo stesso progetto di investimento.
Introduzione di una procedura semplificata per il calcolo del risparmio energetico ottenuto: è stato introdotto il concetto di presunzione di risparmio energetico minimo, declinato in due modalità: il primo, riguarda i progetti di innovazione realizzati per il tramite di una ESCo, cioè una Energy Service Company, in presenza di un contratto di Energy Performance Contract (EPC) nel quale è previsto l'impegno a conseguire un risparmio energetico di almeno il 3% per la struttura produttiva oppure del 5% per i processi produttivi. Il secondo, si riferisce alla sostituzione dei beni strumentali che hanno terminato l'ammortamento da almeno 24 mesi. (Attenzione! Vale solo per il 1 scaglione di aliquote; per accedere alle altre due viene meno la presunzione di risparmio energetico)
Le novità si applicano a tutti gli investimenti 01/01/2024 - 30/04/2026.
FAQ - Domande frequenti
Il Piano ha l’obiettivo di sostenere la transizione del sistema produttivo verso un modello di produzione efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili.
Normativa
- Decreto direttoriale 11 settembre 2024 - Presentazione comunicazioni di completamento dei progetti di innovazione
- Circolare operativa 16 agosto 2024- Chiarimenti tecnici utili alla corretta applicazione della nuova disciplina agevolativa
- Decreto direttoriale 6 agosto 2024 - Termini e modalità presentazione domande
- Decreto interministeriale 24 luglio 2024 (pdf) - Modalità attuative del Piano Transizione 5.0
- Art. 38 del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19 (normattiva.it) - Ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
La misura consiste in un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta per i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 30 aprile 2026, aventi ad oggetto investimenti in beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa che permettano di conseguire complessivamente una riduzione dei consumi energetici delle strutture produttive localizzate nel territorio nazionale non inferiore al 3% o, in alternativa, dei processi produttivi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.
Complessivamente sono disponibili 6,3 miliardi di euro.
L’incentivo è fruibile da tutte le imprese, indipendentemente dalla forma, dalle dimensioni e dal settore di appartenenza. Sono escluse, tuttavia:
- le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale prevista dal regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, o da altre leggi speciali, o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.
- le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Si richiede inoltre il rispetto delle norme sulla sicurezza e i contributi previdenziali.
Nell’ambito del Piano Transizione 5.0, per processo interessato dall’investimento si intende il processo produttivo interessato dalla riduzione dei consumi energetici conseguita tramite gli investimenti agevolabili.
Le caratteristiche tecniche sono le stesse previste dal piano Transizione 4.0. Si richiede quindi il rispetto delle condizioni e dei requisiti già previsti in base alla classificazione in accordo agli allegati A e B. In più, si richiede che almeno uno dei beni strumentali sia in grado di abilitare un risparmio energetico di almeno il 3% sui consumi della struttura produttiva o del 5% sui consumi del processo interessato dall’investimento. Una volta verificatasi questa condizione, è possibile includere in un progetto che raggiunge i limiti di risparmio energetico anche altri beni strumentali (sempre dagli allegati A e B e previo rispetto dei requisiti 4.0).
La riduzione dei consumi energetici è calcolata mediante il confronto della stima dei consumi energetici annuali conseguibili per il tramite degli investimenti complessivi in beni materiali e immateriali nuovi con i consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio del progetto di innovazione, in relazione alla struttura produttiva o al processo interessato dall’investimento. La riduzione dei consumi energetici deve fare riferimento esclusivamente ai beni strumentali materiali ed immateriali di cui agli allegati A e B alla legge n.232 del 2016.
La norma non dice nulla su questo aspetto, quindi l’impresa è libera di fare quello che
vuole.
Valgono le regole consolidate per cui non soltanto si ha la possibilità di interconnettere
successivamente e di consegnare nel semestre successivo a fronte del pagamento del
20% del valore dell’ordine. La nuova norma impatta solo su due aspetti, le risorse
disponibili pari a 2,2 miliardi che renderà più stringente il meccanismo di prenotazione
e il venir meno dei beni immateriali. Per il resto non cambia nulla.
La documentazione è obbligatoria in quanto è un onere documentale richiesto dalla
Commissione Europea, quindi la certificazione è necessaria. La norma interviene
rendendo la certificazione più semplice; i certificatori possono far riferimento ai due
casi, cioè al ricorso all’Esco o alla sostituzione di beni ammortizzati da almeno 24 mesi
per certificare il presunto risparmio energetico.
La certificazione è unica ma è differente la modalità di calcolo dell’efficientamento
energetico, standard o semplificata a seconda dell’obsolescenza del bene.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si sta riservando di dare indicazioni nel decreto attuativo.
Si tratta di un tema che ha delle complicazioni meramente tecniche ma il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è fiducioso sul fatto che troverà una soluzione o nella circolare operativa o nel decreto attuativo e avrà riscontro positivo soprattutto perché il 5.0 ha effetto retroattivo e può includere investimenti effettuati dal primo gennaio 2024.
Sì, se l’azienda raggiunge gli obiettivi di riduzione di efficienza energetica può accedere
agli investimenti così detti trainati.
Gli investimenti devono essere completati entro il 31 dicembre 2025 per i beni
strumentali; invece, se l’ultimo investimento riguarda i beni trainati è sufficiente la
dichiarazione di fine lavoro dell’impianto e l’allaccio/connessione all’impianto che deve
avvenire entro i dodici mesi successivi.
Gli oneri documentali possono essere presentati entro febbraio 2026.
L’apertura della Commissione Europea riguarda lo slittamento ad aprile 2026 (data
ultima sia per gli investimenti sia per gli oneri documentali).
LE NOSTRE SOLUZIONI AL TUO SERVIZIO
Ecco come implementiamo i concetti di Industria 5.0 sulle nostre macchine per lamiera:
Software Data Rec
È un’applicazione che si occupa di dialogare con le macchine presenti nello stabilimento. Questa applicazione si può aprire dal CNC della macchina oppure da un PC esterno e comunica tramite qualsiasi protocollo di rete o porta di comunicazione.
Software Track Prod
Questo software carica le commesse da eseguire interfacciandosi con il gestionale, invia al CNC l’articolo da eseguire interfacciandosi con il Software Data Rec.
Assistenza da remoto
Con i nostri software possiamo garantire interventi di teleassistenza, appoggiandoci semplicemente ad un qualsiasi pc collegato alla stessa rete aziendale. Siamo in grado di garantire il supporto anche nel caso in cui il controllo non sia sviluppato in ambiente Windows.
Risparmio energetico
Il circuito ibrido che abbiamo sviluppato ci consente di garantire precisione di piega, velocità di esecuzione e ridotti consumi energetici.
Piegatura robotizzata e automatica
Le nostre soluzioni includono la progettazione di sistemi di cambio utensili automatici, celle robotizzate e altre soluzioni su misura che consentono di velocizzare e ottimizzare il ciclo produttivo