Quali sono le leggi da conoscere per scegliere una pressa piegatrice

Le leggi di cui tenere conto sia in Europa, sia fuori dal contesto europeo, sono numerose, così come le normative e i certificati di sicurezza. Vediamo di capire l'importanza e i campi di applicazione delle leggi, ma anche dei decreti legislativi di chi è sottoposto a tali obblighi e come questo può aiutare a scegliere il meglio nell'ambito delle presse piegatrici

L'importanza dei certificati

Sono innanzitutto i costruttori dei prodotti a essere i primi coinvolti nell'ambito delle leggi e delle certificazioni: una volta individuata la pressa piegatrice, si deve cercare di capire se questa mantenga gli standard che tali leggi o normative richiedono. A tal proposito abbiamo consultato il manuale dell'Inail (ex Ispesl) per l'utilizzo in sicurezza delle presse piegatrici (Caratteristiche di funzionalità e sicurezza dei dispositivi a protezione del fronte lavorativo delle presse piegatrici idrauliche). La legislazione è costruita dalle leggi dello Stato già operanti (in questo caso come si intende il “D.P.R. 27 Aprile 1955 n. 547 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”), nonché delle direttive europee recepite e tramutate in leggi che si applicano al campo delle macchine dove la presenza di macchine per la lavorazione a freddo dei metalli è significativa.

Norme, leggi e decreti in Italia

I contenuti del suddetto Decreto vengono applicati al D.P.R. 547/55 alle presse piegatrici, più in generale al titolo IV “Norme particolari di protezione per determinate macchine”, nel capo VI “Presse e Cesoie”:

  1. il 115 recita che le presse, le trance e le macchine simili devono “essere munite di ripari o dispositivi atti a evitare che le mani o altre parti del corpo siano offese dal punzone o da altri organi mobili lavoratori”;
  2. il 117 prevede che ci debba essere un movimento lento e altri dispositivi o accorgimenti per eliminare eventuali pericoli;
  3. il 78 prevede un comando a pedale;
  4. il 77 prevede la collocazione dei comandi di messa a moto;
  5. secondo il 76 ogni macchina deve avere un organo di comando per la messa in moto e l'arresto ben riconoscibili e a facile portata del lavoratore.

I requisiti di sicurezza

Il costruttore ha quindi l'obbligo di produrre macchine rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza, ma sottolineiamo che il documento di una norma tecnica viene reso obbligatorio solo se ne viene fatto cenno all'interno di una legge, altrimenti il costruttore può inserire tale norma su base volontaria. Quali sono i sistemi e le tecnologie per i quali l'Italia e la Comunità Europea tutta si danno un gran daffare in ambito legislativo li vedremo più avanti.

I pro e contro dei sistemi

Diversi sistemi, diversi pro e contro. Ciò che abbiamo detto prima in sostanza sulle norme e i decreti si ribalta di fatto sulla tecnologia: per quanto riguarda la barriera fotoelettrica i limiti di impiego sono quelli di pezzi e scatolati di piccole dimensioni, la possibilità di riflessione dei raggi infrarossi con l'utilizzo di lamiere riflettenti o il pericolo per l'operatore nel caso di errore nell'impostazione del punto di muting (o soppressione), mentre i pregi sono la protezione elevata, la possibilità di operare con barriera in verticale o in orizzontale e con ogni tipo di utensile. Per i sistemi laser che si muovono con la traversa i pregi sono proprio quelli di lavorare con pezzi piccoli e scatolati e i limiti di impiego riguardano un punto di soppressione molto alto o il rispetto della distanza di sicurezza solo in particolari condizioni di lavoro, il pericolo nel caso di sostituzione del punzone.

Vecchie tecnologie inadeguate

Per i sistemi di monitoraggio fissati alla tavola della pressa piegatrice c'è il monitoraggio al laser, che peròcome il monitoraggio a luce non coerente che vedremo più sotto - non è più rappresentativo dello stato dell'arte di queste macchine. Il primo non garantisce la protezione completa della zona pericolosa, è obbligato a frequenti regolazioni della posizione del raggio e, nel caso di lamiere non perfettamente piane, la regolazione risulta difficile. Il monitoraggio a luce non coerente, invece, ha un raggio infrarosso che può essere riflesso dalla lamiera in lavorazione e la divergenza del raggio non garantisce il corretto funzionamento Tx-Rx.

Cerchiamo ora di capire le differenti caratteristiche che una macchina deve avere per essere sicura a norma di legge.

L'importanza delle varie fasi

“La macchina pressa piegatrice deve già in fase di progettazione tenere conto del principio di integrazione della sicurezza che riguarda non solo l’uso della macchina in servizio, ma anche delle fasi di regolazione, manutenzione, montaggio e smontaggio” cita il manuale di sicurezza Inail sulle presse piegatrici. Quindi il momento migliore per raggiungere gli obbiettivi, mettendo in sicurezza le presse piegatrici, è – come si sarà compreso – quello definito nella fase di progettazione, poiché nello stampaggio di lamiere non si può lasciare nulla al caso e per raggiungere tali obbiettivi partiamo dal presupposto che la macchina che vogliamo acquistare e inserire in azienda deve essere più sicura di un'astronave.

I fattori da considerare

Iniziamo da qui: muting (inibizione) e blanking (soppressione). Per il muting, si tratta del fatto che le presse piegatrici sono solitamente progettate in modo che per un tratto della corsa il punzone abbia una certa velocità (per esempio 100mm/s). Successivamente, in un punto chiamato “di muting” programmato con il CNC a bordo macchina, il punzone prosegue la sua corsa fino a piega eseguita a bassa velocità (≤10 mm/s). Questo funzionamento è possibile se la macchina è provvista di un comando ad azione mantenuta e un sistema con dispositivo di sicurezza a fotocellula.

Il blanking, invece, è una funzione disponibile per barriere ottiche in cui alcune parti del campo sensibile possono essere disattivate. Questo vuol dire che una o più aree della zona di rilevazione della barriera ottica sono rese inattive per poter permettere a una parte del pezzo in lavorazione di entrare nella zona di rilevazione senza attivare il dispositivo di protezione. La soppressione può essere incorporata nel dispositivo di protezione optoelettronico solo finché la distanza di sicurezza è tale da garantire che raggiungere la zona pericolosa sia impossibile.

manuale pressopiegatura pdf

Gli altri punti di sicurezza

Ci rendiamo conto che un solo post non può essere esaustivo dell'argomento, ma continuiamo qui con gli altri punti in una sorta di elenco ipotetico se vogliamo acquistare una buona pressa piegatrice: dobbiamo, per esempio, fare caso alla configurazione delle barriere materiali (ripari che possono essere di due tipi: fisso a segregazione totale che impedisce l’accesso alla zona pericolosa da tutti i lati, saldamente assicurato alla macchina, a un’altra struttura rigida o al pavimento e quello detto “a riparo interbloccato” associato a un microinterruttore, fatto apposta per impedire, se utilizzato assieme ai ripari fissi, l’accesso alla zona pericolosa durante qualsiasi movimento pericoloso) e barriere immateriali (si intendono fotocellule di sicurezza composte da apparecchi di protezione elettro sensibili che utilizzano dispositivi di protezione optoelettronici attivi dove la sicurezza dell’operatore è data dal rilevamento della parte del corpo umano che entra nella zona pericolosa e provoca l’arresto dei movimenti pericolosi).

E poi ancora in posizione verticale o in posizione orizzontale, sistemi laser scanner, comando a due mani, con altre zone del corpo da proteggere come la zona anteriore, laterale e posteriore di chi lavora a una pressa piegatrice, sono solo alcuni dei fattori che dobbiamo tenere presenti quando parliamo di sicurezza delle macchine.

Progettisti, produttori e sicurezza

I progettisti devono prendere tutte le misure pratiche per garantire che i dispositivi inseriti nelle macchine che progettano non diventino un pericolo per chiunque costruisca, installi, usi, mantenga o effettui riparazioni, mentre sia i progettisti, i produttori e i fornitori di presse piegatrici e dispositivi di protezione individuali hanno doveri legali che devono soddisfare anche tutte le norme internazionali.

Infatti, i differenti sistemi di comando come quello a due mani o il pedale a tre posizioni e in generale tutti i sistemi di comando e controllo della pressa piegatrice e i componenti di sicurezza a essi associati (laser, scanner e via dicendo) hanno per le presse piegatrici una rilevanza primaria. Tenendo in considerazione tutte le caratteristiche precedentemente elencate, si troverà ad assicurare una maggior sicurezza anche se si sta cercando di acquistare nel mercato dell'usato: ampio e ben fornito e, come abbiamo potuto notare, che ogni costruttore ha in casa.

Ora che sai le caratteristiche che una pressa piegatrice deve avere per essere a norma, scegli quella giusta per te: scarica ora il manuale di pressopiegatura che trovi gratuitamente qui sotto.

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